Università e wireless: in arrivo 22 milioni di euro.

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L’università è il luogo dove nasce l’eccellenza, le scienze progrediscono e fermentano i mutamenti culturali e sociali. Ma quale è la situazione delle Università in riferimento all’e-Government?
Una recente ricerca della Fondazione CRUI in collaborazione con il Dipartimento per l’innovazione e le tecnologie ha indagato un aspetto molto specifico dell’innovazione: la diffusione e l’utilizzo di reti wireless all’interno delle sedi degli atenei italiani e il livello di servizi erogati.

2 Aprile 2008

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Tommaso Del Lungo

Articolo FPA

L’università è il luogo dove nasce l’eccellenza, le scienze progrediscono e fermentano i mutamenti culturali e sociali. Ma quale è la situazione delle Università in riferimento all’e-Government?
Una recente ricerca della Fondazione CRUI in collaborazione con il Dipartimento per l’innovazione e le tecnologie ha indagato un aspetto molto specifico dell’innovazione: la diffusione e l’utilizzo di reti wireless all’interno delle sedi degli atenei italiani e il livello di servizi erogati.

Incoraggianti i dati sulla diffusione, un po’ meno quelli sui servizi a cui si potrebbe accedere attraverso questi collegamenti. Anche per questo è nata l’iniziativa ICT4university che prevede un finanziamento di oltre 22 milioni di euro.

La ricerca
"La ricerca della CRUI – ci spiega Paolo Donzelli Direttore Ufficio studi e progetti per l’innovazione digitale del Dipartimento per l’innovazione e le tecnologie – è il frutto di un protocollo di intesa che il Ministro ha voluto stipulare con la CRUI per sviluppare azioni sinergiche orientate alla diffusione delle ICT nelle università. In particolare il Dipartimento ha finanziato due indagini per conoscere lo stato di penetrazione del wi-fi e la diffusione dei servizi. Il primo report risale al gennaio di quest’anno ed ha preso in considerazione le università del Meridione, mettendo in evidenza una carenza infrastrutturale. A questa indagine ne è seguita una seconda, mirata proprio a confrontare i dati che ci venivano dal Sud con quelli del resto degli Atenei".
A questo secondo questionario, i cui dati sono stati resi pubblici il mese di marzo 2008, hanno risposto 65 università, circa l’80% di tutte quelle presenti sul territorio Italiano, ed il primo dato che emerge è che soltanto due non hanno ancora attivato nessun tipo di infrastruttura di connessione senza fili.
Buono il livello di penetrazione medio: più del 50% degli atenei ha creato una rete che copre almeno metà delle proprie sedi ed una Università su cinque ha una copertura totale (una su tre se analizziamo solo gli istituti del nord-ovest).
Un’Italia ancora nettamente divisa in due, dunque, con la maggioranza degli atenei del Mezzogiorno che ha reti ancora poco capillari che arrivano a coprire meno di un quarto dei propri edifici.

I luoghi in cui è più semplice trovare la connessione senza fili sono le aule e le biblioteche, con percentuali che superano il 70% del campione intervistato, mentre sale riunioni, laboratori e dipartimenti sono coperti, in media, in una università su due. Un dato positivo, questo, che indica come le zone frequentate dagli studenti siano preferite, in generale, a quelle destinate e frequentate dai professori o dal personale delle università.
Il collegamento senza fili, quindi, viene visto non tanto come uno strumento di lavoro per professori e dipendenti, ma come un servizio che l’università offre ai propri studenti.
Tuttavia in questa visione la nota stonata è rappresentata dal fatto che solo 12 Atenei su 65 hanno scelto di portare la connessione senza fili nelle residenze studentesche.

I servizi
I dati più interessanti che emergono dalla ricerca riguardano i servizi. La copertura wireless, infatti, da sola non è un servizio se non nella misura in cui permette agli studenti di collegarsi alla rete e di interagire con il vastissimo mondo di internet: ma al singolo studente internauta cosa offre ogni università? La risposta è duplice.
Da una parte, infatti, oltre alla connettività pura e semplice alcune università hanno pensato di predisporre ed offrire ai propri utenti (sia studenti che professori ed operatori) servizi aggiuntivi come la posta elettronica, il VoIP (i servizi di voce su protocollo internet) o, in ben 16 casi, la possibilità di usufruire dei servizi di podcasting.
D’altro canto l’università è anche un ente a cui gli studenti si rivolgono per ricevere una serie di servizi "istituzionali" primi fra tutti quelli di tipo didattico. Su questo tema le università tornano a riallinearsi con il resto del Paese erogando quasi esclusivamente servizi informativi e a bassa interattività.
Informazioni di carattere amministrativo o di supporto alla didattica sono presenti in quasi tutti gli atenei (dall’80 al 95% del totale campione), mentre solo il 52% di essi eroga servizi di interazione tra studenti e tutor, e solo il 46% di e-Learing.

Cosa fare?
"Già nel 2005 – continua Paolo Donzelli – l’iniziativa un c@ppuccino per un PC puntava a diffondere l’uso delle tecnologie di informazione e comunicazione ed i servizi di e-Gov nelle università e per gli studenti". In particolare il bando prevedeva un fondo di garanzia per gli studenti per l’acquisto di un PC portatile con connessione wi-fi e lo stanziamento di un milione e mezzo di euro per il co-finanziamento di infrastrutture di rete wireless nelle università. "Il progetto è stato avviato quasi due anni fa e gli 82 progetti finanziati si stanno avviando, più o meno tutti, a conclusione. Proprio nei prossimi giorni a questi interventi si andranno ad aggiungere quelli dell’iniziativa ICT4University che abbiamo predisposto, attraverso il protocollo con la Fondazione CRUI e che presenteremo alle università mercoledì 2 aprile a Roma presso la sede della CRUI".
Dell’iniziativa ICT4University fanno parte tre bandi approvati la settimana scorsa: "Il primo – spiega Donzelli – avviato in collaborazione con il Dipartimento per le Politiche Giovanili ed il Ministro della Ricerca Scientifica, lo abbiamo chiamato «Diamogli credito» ed è un fondo di garanzia ampio di circa quindici milioni di euro che prevede la possibilità per i giovani fino a 35 anni di avere finanziamenti garantiti dallo Stato per una serie di servizi, dall’affitto dell’alloggio per i fuori sede, alle tasse universitarie o alle iscrizioni ai master fino ad uno specifico finanziamento (fino a mille euro) per l’acquisto di un PC portatile con connettività wi-fi. La fetta dedicata a quest’ultima iniziativa è di tre milioni di euro erogato direttamente dal Dipartimento per l’Innovazione.
Le altre due iniziative sono, invece, bandi di finanziamento per la realizzazione di reti e di servizi interattivi da parte delle università" "In particolare «wi fi al Sud» – nato proprio dalle indicazioni forniteci dalla prima rilevazione della Fondazione CRUI – dedica circa sei milioni di euro alla realizzazione di infrastrutture di rete nelle Università del Mezzogiorno. Mentre «Campus University» è un fondo di oltre 3 milioni di euro orientato alla realizzazione di servizi agli studenti, sia di tipo didattico che amministrativo. In particolare entrambi questi ultimi bandi prevedono un insieme minimo di servizi, iscrizione on line e verbalizzazione elettronica degli esami, che vogliono essere un primo gradino da cui partire per cominciare ad uniformare i servizi on line offerti dalle università e cominciare a fare dell’innovazione un elemento di sistema".

"Università ed innovazione – Il ruolo strategico delle ICT per migliorare l’accessibilità e la qualità della formazione" – 2 aprile 2008 Fondazione CRUI

Scarica la ricerca "Indagine sulla diffusione del wireless nelle università italiane del Mezzogiorno" del gennaio 2008
Vai alla home page dell’iniziativa ICT4University

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