I protagonisti e le priorità della sicurezza urbana: Stato ed enti locali a confronto
Siamo in un momento in cui l’allarme sociale cresce, è sempre più diffuso e si indirizza in particolare verso alcune categorie, quelle che rappresentano le fasce di persone più povere ed emarginate. Bisognerebbe chiedersi come mai accada questo e, soprattutto, se questo allarme sociale corrisponda sempre a reali fenomeni di criminalità.
14 Maggio 2008
Siamo in un momento in cui l’allarme sociale cresce, è sempre più diffuso e si indirizza in particolare verso alcune categorie, quelle che rappresentano le fasce di persone più povere ed emarginate. Bisognerebbe chiedersi come mai accada questo e, soprattutto, se questo allarme sociale corrisponda sempre a reali fenomeni di criminalità. Queste le problematiche, in qualche modo provocatorie, sollevate da Anna Italia, responsabile del Settore sicurezza e cittadinanza del Censis, nell’introduzione al convegno “I protagonisti e le priorità della sicurezza urbana: Stato ed enti locali a confronto”.
Argomenti simili erano stati già posti sul tavolo della discussione da Daniela Stradiotto, Direttore del Servizio di controllo del territorio del Ministero dell’Interno, intervenuta in un convegno sul tema del rapporto tra tecnologie innovative e sicurezza partecipata. Parlando della forbice tra sicurezza soggettiva e oggettiva, Daniela Stradiotto aveva posto un quesito: perché si parla tanto di un problema sicurezza, quando i risultati portati dalle forze dell’ordine sono comunque confortanti? Una risposta era stata data con la mancanza di coesione sociale, ovvero del senso di appartenenza collettivo del cittadino al proprio territorio, per cui il compito di produrre sicurezza viene delegato solo alle forze dell’ordine. Sono invece necessarie anche altre azioni, come la riqualificazione degli spazi, la vitalità delle strade, la rinascita appunto di una coesione sociale, che porti al controllo informale da parte dei cittadini in collaborazione con le forze dell’ordine.
Anche secondo Anna Italia il problema sicurezza è legato a una mancanza di coesione sociale, non solo ad episodi di criminalità o al fenomeno dell’immigrazione, quindi non si può rispondere solo con azioni di ordine pubblico e di repressione. Ma allora come si può far fronte a questo allarme sociale? Qual è il ruolo degli Enti locali nelle politiche di sicurezza?
Nel corso del convegno, i rappresentanti di Regioni e Comuni hanno parlato della loro esperienza. Presto tutti gli atti del convegno saranno on line. Per ora vi anticipiamo la presentazione di Mariolina Moioli, Assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali del Comune di Milano.