Sistema Scolastico del Trentino: esempio di interoperabilità
Ci siamo soffermati più volte a parlare di interoperabilità tra sistemi e di integrazione di banche dati come elemento fondamentale per fornire un buon servizio, ma forse fin quando non si collega questo ambito con qualcosa di più concreto e di più vicino alla vita di ogni giorno, risulterà abbastanza difficile comprendere l’utilità per la Pubblica Amministrazione di lavorare in questa direzione. La Provincia di Trento ci offre l’opportunità di rimediare a questo inconveniente grazie al Sistema di Gestione integrata degli Alunni (SGA).
9 Gennaio 2008
Maria Di Paolo
Ci siamo soffermati più volte a parlare di interoperabilità tra sistemi e di integrazione di banche dati come elemento fondamentale per fornire un buon servizio, ma forse fin quando non si collega questo ambito con qualcosa di più concreto e di più vicino alla vita di ogni giorno, risulterà abbastanza difficile comprendere l’utilità per la Pubblica Amministrazione di lavorare in questa direzione. La Provincia di Trento ci offre l’opportunità di rimediare a questo inconveniente grazie al Sistema di Gestione integrata degli Alunni (SGA).
Il sistema, attivo da poco, consente all’amministrazione provinciale di avere un quadro quantitativo reale degli alunni e del personale che opera nelle scuole e di disporre di tutti i dati necessari per pianificare gli incarichi del corpo docente.
Perché integrare
Se c’è una cosa su cui tutti si trovano d’accordo è che la scuola è il punto nevralgico su cui lavorare se si vuole introdurre un cambiamento in un contesto territoriale o nazionale. Ma ottenere un buon sistema scolastico non è solo una questione di politiche o di programmi, perché le politiche ed i programmi si fanno sulla base di informazioni che, prodotte a livello locale, devono poi essere raccolte, centralizzate ed elaborate per poter essere davvero utili. In questo senso la Provincia di Trento così come tante altre amministrazioni territoriali si è trovata a confrontarsi con l’esigenza di disporre di informazioni aggiornate, in maniera rapida e strutturata, contestualmente a quella di salvaguardare l’autonomia gestionale delle scuole. La modalità di gestione amministrativa degli alunni è, infatti, di competenza delle singole istituzioni scolastiche e prima del rilascio del nuovo Sistema di Gestione Alunni, gli oltre 100 istituti presenti sul territorio (scuole statali, paritarie, professionali provinciali e centri di formazione) utilizzavano soluzioni differenti, per la maggior parte installate in locale e, quindi, non integrate nè tra di loro, nè con le soluzioni informatiche offerte dalla Provincia come il Sistema di Anagrafe Unica Alunni, il portale VivoScuola o il Sistema di Gestione dei Docenti.
La soluzione
Per rispondere a queste esigenze Informatica Trentina, il partner tecnologico della Provincia ha sviluppato un’architettura di nuova generazione sul modello Service Oriented, cioè pensata per offrire servizi resi disponibili su una rete, in grado di implementare le più diffuse tecnologie standard per l’interoperabilità (XML, SOAP, Web Services ecc.). Senza scendere nei dettagli basti dire che la nuova tecnologia ha garantito la possibilità di raccogliere i dati relativi alla popolazione scolastica in maniera omogenea e rapida con indubbi vantaggi che vanno dalla semplificazione e razionalizzazione delle banche dati (eliminazione dei duplicati), alla possibilità di creare e condividere un fascicolo scolastico per ogni alunno, fino alla possibilità per l’Amministrazione provinciale di effettuare un’opera di regia complessiva. Tutto ciò è reso possibile dall’utilizzo degli smart client di cui sono stati dotati tutti gli istituti. Si tratta, in pratica, di estensioni "intelligenti" dei classici applicativi Office (Word, Excel etc) che traducono i stati strutturati e le informazioni in linguaggi standard leggibili da qualunque sistema ed integrabili con le informazioni provenienti da fonti e da sistemi software eterogenei. Il tutto senza modificare le modalità e le abitudini di lavoro di ogni utente.
Il valore dell’integrazione
L’obiettivo centrale del progetto era quello di creare un sistema in grado di integrarsi completamente con gli altri sistemi esistenti nelle scuole in modo da costituire un vero e proprio Sistema Informativo della Scuola Trentina, perché la vera chiave della semplificazione e dell’innovazione è proprio nell’integrazione e nel dialogo tra sistemi. Come ci ha spiegato Andrea Valboni, National Technology Officer di MICROSOFT Italia:"Il valore principale di soluzioni come quella realizzata per il sistema scolastico dalla Provincia di Trento è quello derivato dalla possibilità di integrare dati provenienti da fonti diverse e di generare documenti che possono essere letti da qualunque visualizzatore di documenti, indipendentemente dalla piattaforma utilizzata. Questo è un nodo cruciale per capire in che direzione procedere in futuro, perché è la dimostrazione di come i formati aperti come l’XML, essendo programmabili e documentati, permettono di costruire delle applicazioni prima impensabili senza competenze di altissimo livello e notevole lavoro". Se si vogliono elencare i vantaggi basta pensare al fatto che l’Ente ha modo di programmare meglio le politiche di formazione e di Welfare, prevenire o rispondere al problema della dispersione scolastica o fornire informazioni a terzi (enti dei trasporti, mense scolastiche ecc.).
Dalle scuole a tutto il mondo della PA
Come abbiamo visto una soluzione definita "leggera" da chi l’ha implementata e "semplice" da chi la utilizza ha consentito di migliorare enormemente l’efficienza gestionale e funzionale di un settore specifico come quello scolastico, consentendo anche una riduzione dei costi di manutenzione e facilitando il riuso delle soluzioni, visto che tutti i servizi creati per l’applicativo SGA possono essere riutilizzati in qualunque momento da altri applicativi: ad esempio i servizi di anagrafica degli alunni possono essere richiamati in automatico da altri applicativi quali il gestore dei trasporti per l’assegnazione del servizio scuolabus. Il cuore di tutto risiede, come si è detto, nella standardizzazione dei dati, ovvero nelll’utilizzo di strutture in grado di leggere le informazioni provenienti da applicazioni diverse e portarle in un unico formato XML, senza andare a toccare le sedi di partenza- in pratica si vanno a creare dei metadati o, se vogliamo, delle rappresentazioni di quelle informazioni che permettono di far dialogare due mondi altrimenti incompatibili. E’ evidente che esportare questo modo di lavorare a tutto il mondo della PA potrebbe rappresentare la chiave di volta per spianare definitivamente la strada all’interoperabilità e a servizi on line realmente utili, che non costringano il cittadino a continui "viaggi" da un ufficio all’altro.