Social media e cittadinanza digitale

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Il 14 marzo prossimo a Roma, si terrà il secondo incontro del 2012 del Focus Group Open Source dedicato “Social Media e Cittadinanza Digitale”. L’evento è aperto a tutti i rappresentanti di organizzazioni pubbliche e private interessati ad approfondire il tema ed il rapporto tra software libero e web sociale. Abbiamo chiesto a Roberto Galoppini, coordinatore ed animatore del Focus Group, di descriverci brevemente argomenti e finalità dell’incontro.

5 Marzo 2012

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Tommaso Del Lungo

Articolo FPA

Il 14 marzo prossimo a Roma, si terrà il secondo incontro del 2012 del Focus Group Open Source dedicato “Social Media e Cittadinanza Digitale”. L’evento è aperto a tutti i rappresentanti di organizzazioni pubbliche e private interessati ad approfondire il tema ed il rapporto tra software libero e web sociale. Abbiamo chiesto a Roberto Galoppini, coordinatore ed animatore del Focus Group, di descriverci brevemente argomenti e finalità dell’incontro.

Il Focus Group Open Source nasce nel 2006, su iniziativa congiunta dell’allora CNIPA, oggi DigtPA, FORUM PA e IBM. L’idea era quella di creare un luogo di incontro tra rappresentanti di pubbliche amministrazioni centrali e locali, sui temi dello sviluppo di soluzioni tecnologiche open source. L’iniziativa andò avanti fino al 2008 e fu particolarmente significativa per la creazione di una comunità di amministratori formati e orientati al tema dell’open source.

Proprio grazie a quei risultati incoraggianti, nel 2010, sempre con la sponsorship di IBM, si è scelto di dare un seguito a quell’esperienza, modificando leggermente l’obiettivo. “Anziché parlare di una determinata tecnologia e definire uno specifico desiderata – ci ha spiegato Roberto Galoppini, coordinatore ed animatore del Focus Group Open Source – abbiamo chiesto agli stessi partecipanti al gruppo di definire un’agenda di temi da discutere ed approfondire”.
Per avere un’idea di quali sono i temi individuati si possono andare a vedere gli incontri già realizzati (gli atti sono tutti on line): come quello dedicato alle licenze in ambito open e focalizzato sia sugli aspetti legali che su quelli tecnici; oppure quello sugli stack open source, cioè architetture applicative basate su componenti open source, in cui ampio spazio è stato dedicato alle modalità di gestione del rapporto con i fornitori.

Il 14 marzo prossimo a Roma, si terrà il secondo incontro del 2012 del Focus Group Open Source, dedicato “Social Media e Cittadinanza Digitale” a cui sono invitati a partecipare sia amministratori pubblici che rappresentanti di imprese private. “Il programma è on line – ci spiega Galoppini – aprirà i lavori Gianni Dominici con un’introduzione sul tema e successivamente interverranno esponenti di amministrazioni che si sono mossi su questo terreno e che condivideranno dati ed esperienza – e rappresentanti del mondo universitario che proporranno, invece, un taglio più accademico. Ovviamente grande spazio sarà lasciato al momento della discussione e del confronto in cui chiunque potrà intervenire e condividere la propria esperienza”. 

Open source e social media

Quando chiediamo qualche parola in più sul tema dell’incontro e sulla rilevanza di questa discussione per le amministrazioni pubbliche Galoppini ci spiega che “Per la pa l’open source rappresenta – oggi più di prima – l’opportunità per una riduzione dei costi. Nonostante nell’approccio al software open source ci sia molto di più, dalla flessibilità tecnologica che permette di adattare la piattaforma alle proprie esigenze, all’indipendenza dal vendor, la realtà è che in questo momento la riduzione dei costi è il tema che guida la maggior parte delle scelte in ambito pubblico e proprio per questo l’open source sta vivendo una seconda giovinezza. A questo si unisce il tema dei social media e del nuovo rapporto con i cittadini attraverso l’utilizzo delle tecnologie web. Tema di estrema rilevanza per le PA e in cui l’open source può trovare uno spazio concreto di applicazione. Se è vero, infatti, che i principali social network sono basati su piattaforme proprietarie, ciò non toglie che molti dei componenti utilizzati possano essere open source. Tutto ciò senza dimenticare che ai social network più famosi corrispondono, a volte, anche progetti open source, penso alla piattaforma statusnet paragonabile a Twitter, ma completamente open”.

La discussione è aperta! Appuntamento il 14 marzo alle 14.30 a Roma. 

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