Nell’intervista ad Alessandro Francioni, Dirigente Settore Servizi al Cittadino e Innovazione Tecnologica del Comune di Cesena, a cura di Gianni Dominici si parla di Stato e Comuni: chi deve portare avanti la digitalizzazione del Paese? Quale il ruolo di Stato ed enti locali?
15 Maggio 2020
Redazione FPA
Le città rappresentano l’ente più vicino ai cittadini e il rapporto con esse, spesso, è mediato da pochissimi passaggi burocratici. Di certo, in questo periodo d’emergenza, gli enti comunali hanno fatto molto, grazie anche alla libertà fornitagli dallo Stato.
Parliamo, dunque, di città e di come i Comuni abbiano affrontato questo periodo con Alessandro Francioni, Dirigente Settore Servizi al Cittadino e Innovazione Tecnologica del Comune di Cesena, intervistato da Gianni Dominici. Un tema centrale nel percorso #road2ForumPA2020, in vista delle manifestazioni in programma dal 6 all’11 luglio (tutta in digitale) e dal 4 al 6 novembre.
L’intervista
Chi ha affrontato al meglio il Coronavirus sono stati quei Comuni che avevano già sperimentato soluzioni tecnologiche che si sono poi rivelate utili in questo momento: “I Comuni che erano già preparati al digitale sono stati più pronti a garantire la continuità dei servizi ai cittadini” dice Francioni, “Noi abbiamo sfruttato questa occasione per realizzare uno sportello telefonico e fisico per aiutare i cittadini a interagire con i servizi online”.
Ecco, dunque, il rapporto cittadino-Comune, sempre più veloce, smart ed efficiente. Questo rapporto, naturalmente, include anche i servizi per aiutare i cittadini in difficoltà, anche questa volta in digitale: “Se il Comune ha investito precedentemente in aspetti tecnologici, anche di fronte a queste situazioni, si trova pronto. Per esempio, i buoni spesa del Comune di Cesena sono stati emessi principalmente attraverso piattaforme online, per fornirli in maniera veloce ed efficace”.
Ma nel percorso verso il digitale, chi deve fare il primo passo? Il Comune o lo Stato? “Per fare uno switch-off come Paese verso il digitale” prosegue Francioni, “bisogna portare al centro determinate scelte e servizi di cui si deve occupare lo Stato. Ci vuole uno Stato che agisca con la stessa velocità dei Comuni”.