Strategie europee, interoperabilità dei dati e collaborazione tra PA: questi i temi della prima puntata di “Beyond Data”
È disponibile su tutte le principali piattaforme di podcasting, la prima puntata di “Beyond Data”, il nuovo podcast di FPA realizzato insieme all’Istituto Nazionale di Statistica per discutere della trasformazione digitale del nostro paese. In questo primo appuntamento un focus sul lavoro che sta portando avanti l’Istituto per abilitare l’interoperabilità dei dati
21 Luglio 2022
“Beyond Data”, è il nuovo podcast realizzato da FPA e ISTAT che mira a raccontare lo sforzo collettivo che si sta compiendo a livello pubblico per abilitare i processi di trasformazione digitale. Tra i temi di maggiore interesse e rilevanza nel PNRR troviamo quello della Data Governance, argomento più volte trattato sui nostri canali e che nel corso della prima puntata abbiamo affrontato a partire dalla pubblicazione del Catalogo Nazionale Dati, realizzato proprio da ISTAT che punta ad abilitare il concetto di interoperabilità semantica.
Ne abbiamo parlato insieme a Massimo Fedeli, Direttore centrale per le tecnologie informatiche di Istat e Roberto Barcellan, Capo unità alla DG DIGIT e Responsabile della Corporate Data Platform della Commissione EU.
Dalla Data Governance ai progetti concreti: il caso del Catalogo Nazionale Dati
“Il progetto ha l’obiettivo di abilitare – insieme alla PDND – l’interoperabilità tra i dataset della PA, così da costruire servizi più efficienti” ha spiegato Fedeli. Da questo punto di vista la descrizione semantica dei dati abiliterà una comprensione migliore del contenuto dei dati, secondo il paradigma del data-driven decision-making.
L’interoperabilità nel panorama europeo
“I dati sono una ricchezza – ha detto Barcellan – e a livello pubblico poi lo sono ancora di più”. Per valorizzare questa ricchezza la Commissione ha definito una strategia per rendere tutto questo concreto: lo testimoniano il programma ISA2 prima e l’iniziativa “Interoperable Europe” ora. Tutto questo però non basta, – ha continuato Barcellan – serve anche un quadro normativo, ed è per questo che si sta lavorando da tempo sul cosiddetto Interoperable Europe Act per raggiungere questo obiettivo e favorire la collaborazione tra enti”.
Sostenibilità ambientale e trasformazione digitale
“Il futuro dell’UE è verde e digitale” ha concluso Barcellan, sottolineando l’attenzione della Commissione nel porre determinati paletti nella definizione dei Piani di rilancio dei vari stati. La valutazione di impatto ambientale per qualsiasi tipo di investimento è difatti ormai imprescindibile.
“In quanto soggetto attuatore di alcune misure del Piano di Ripresa noi siamo molto attenti a queste parametri – ha aggiunto in conclusione Fedeli – quando si parla di infrastrutture, per esempio, siamo sempre più attenti non solo ai criteri di sicurezza ma chiaramente anche ai principi di sostenibilità”.
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