Tutti d’accordo: l’economia collaborativa è anche affare della PA. Atti da “Twist and Share” #FPA14

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Sono on line i video e gli atti di “Twist and Share. La PA alla svolta dell’economia collaborativa”, conferenza del 29 maggio a FORUM PA 2014.  In sintesi: i fatti richiedono che la PA entri in campo. Nell’entrare in campo, la PA deve tener conto che la nuova economia è alimentata da dinamiche collaborative di natura prevalentemente profit  (533 miliardi di dollari, la stima annua del mercato sharing a livello globale) come da dinamiche di natura prevalentemente non profit; che le une non possono essere ideologicamente forzate nelle altre né possono essere ignorate la contaminazioni e le sperimentazioni intersettoriali che si generano. La parola d’ordine sembra essere "abilitare" la transizione.

11 Giugno 2014

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Chiara Buongiovanni

Sono on line i video e gli atti di “Twist and Share. La PA alla svolta dell’economia collaborativa”, conferenza del 29 maggio a FORUM PA 2014.  In sintesi: i fatti richiedono che la PA entri in campo. Nell’entrare in campo, la PA deve tener conto che la nuova economia è alimentata da dinamiche collaborative di natura prevalentemente profit  (533 miliardi di dollari, la stima annua del mercato sharing a livello globale) come da dinamiche di natura prevalentemente non profit; che le une non possono essere ideologicamente forzate nelle altre né possono essere ignorate la contaminazioni e le sperimentazioni intersettoriali che si generano. La parola d’ordine sembra essere "abilitare" la transizione.

 

Dunque, tutti d’accordo sul fatto che l’economia collaborativa sia affare anche della PA. E se il termine “affare” sembrasse un richiamo troppo brutale ai soldi, è bene chiarire che i soldi sono una parte importante della storia e che sono una parte che non conviene ignorare. La stima globale per il mercato emergente della “sharing”  supera già i 533 miliardi di dollari per anno, mentre Uber – a torto o ragione da settimane al centro del dibattito sulla collaborative economy (qui il commento di oggi del Commissario Kroes sui disordini londinesi tassisti vs Uber)  –  è stata valutata oltre 18 miliardi di dollari e ha proprio in questi giorni stretto un accordo con American Express per garantire sconti sul trasporto ai possessori dei punti fedeltà Amex (American Express).

Dalla mattinata di lavori che a FORUM PA 2014 abbiamo dedicato all’economia collaborativain collaborazione con Banca Prossima, OuiShare Italia, Collaboriamo e Hopen è emerso chiaramente che le dinamiche collaborative stanno risalendo l’intera filiera di creazione del valore, dall’assetto organizzativo alla produzione  e all’offerta fino al consumo e allo scambio. Questo "dinamismo collaborativo" interessa tanto i fenomeni e i processi  di natura prevalentemente economica quanto quelli a finalità più marcatamente sociale.  Quasi mai queste dinamiche viaggiano in compartimenti stagni, così che l’impianto “settoriale” del mondo produttivo e di consumo (al quale siamo più o meno "catechizzati" su base anagrafica e culturale) risulta una volta per tutte sovvertito.

Economia collaborativa in parole chiave.  Video commenti da "Twist and Share"

 

Keynote di apertura – Gianni Dominici e Simone Cicero

 

 

Qui sono disponibili i video e gli atti di "Twist and Share. La PA alla svolta dell’economia collaborativa", organizzati per sessione tematiche: “Governare l’economia collaborativa”; “Collaborare in città e nei territori”, “Rivoluzionare l’organzizazione”. Ci ripromettiamo nei prossimi mesi di approfondire le dimensioni tracciate e le esperienze emerse di "Twist and Share" (il materiale è tanto e di grande interesse!).   

Gli interventi, le esperienze e le domande aprte sul tavolo sono state molte e interessanti. In particolare, riflettendo sul ruolo della PA, ci sembra particolarmente utile questo passaggio dal keynote di Peter Van de Glind, di ShareNL.  Parlando di città e raccontando lo Sharing Model di Amsterdam, Peter ha di fatto spiegato  i tre passaggi fondamentali per la svolta dell’economia collaborativa vista dalla PA: comprendere e descrivere i problemi, ragionare in chiave collaborativa, abilitare le soluzioni. Ci sembra un buon punto da cui partire per lavorare in concreto nei prossimi appuntamenti:

 

1) Comprendere e descrivere i problemi (P. van de Glind)

 

 

2) Ragionare in chiave collaborativa (P. van de Glind)

 

 

 3) Abilitare le soluzioni collaborative (P. van de Glind)

 
 
L’Economia Collaborativa è uno dei tre temi su cui il gruppo FoGG – Future of Government Group, composto dai principali soggetti competenti in materia di nuovi modelli di governance e sviluppo dei territori e coordinato da FORUM PA ha elaborato proposte per la Riforma della PA, inviandole al Ministro Madia in occasione della consultazione rivoluzione@governo.it. Qui il testo integrale della proposta inviata il 30 maggio.

 

I prossimi appuntamenti:

  • Sabato 14 giugno siamo al Festival delle Comunità del Cambiamento organizzato da Rena a Bologna #RenaFestival
  • Ottobre 22 – 24 – Smart City Exhibition a Bologna (… stiamo preparando il programma, idee e suggerimenti sono benevenuti)
 
La PA alla svolta dell’economia collaborativa: a "Twist and Share" ne abbiamo discusso con: Gianni Dominici (Direttore Generale – FORUM PA); Simone Cicero (OuiShare Italia); Ivana Pais (Università "Cattolica" di Milano/Sharexpo); Luigi Nieri (Vicesindaco, – Roma Capitale); Matteo Stifanelli (Country Manager – AirBnB) Christian Iaione (Università LUISS Guido Carli/  Labsus – Laboratorio per la sussidiarietà), Marta Mainieri (Collaboriamo), Harmen van Sprang(co-founder – shareNL); Pieter van de Glind (co-founder – shareNL) Michele D’Alena (Comune di Bologna), Liat Rogel (Ricercatrice e Service Designer – HousingLab), Joel Dullroy (European Freelancer Network), Stelio Verzera (Cocoon Projects) Alex Giordano (Societing), Fabrizio Cobis (DG coordinamento e sviluppo ricerca – Ufficio VII – UPOC – Autorità di Gestione PON Ricerca e Competitività 2007-2013 MIUR) , Marco Morganti (Amministratore Delegato – Banca Prossima). 
Ringraziamo tutti i relatori, i partecipanti e Open Hub per il visual storytelling in sala.

 

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