La Missione 4 Componente 2 “Dalla Ricerca all’Impresa” del PNRR ha inaugurato un nuovo orientamento per la ricerca e l’industria, gettando le fondamenta per un vero e proprio cambio di paradigma. Ne abbiamo parlato con Ugo Becciani, Dirigente INAF e Coordinatore del Centro Nazionale HPC, Big Data e Quantum Computing
15 Marzo 2024
Patrizia Fortunato
Content Editor, FPA
La Missione 4-Componente 2 “Dalla Ricerca all’Impresa” del PNRR ha segnato un nuovo orientamento per la ricerca e l’industria, ponendo le basi per un avvenire in cui l’analisi e l’interpretazione di vasti volumi di dati assumono centralità. Ne è un esempio il Centro Nazionale HPC, Big Data e Quantum Computing, gestito dalla Fondazione ICSC e sostenuto dagli investimenti previsti nell’ambito della M4C2. Ne abbiamo parlato con Ugo Becciani, Dirigente INAF e Coordinatore dell’azione di INAF all’interno del Centro, in occasione della sua partecipazione all’evento “Ricerca e trasferimento tecnologico nel PNRR: percorsi avviati e risultati attesi”.
Attraverso collaborazioni strategiche tra il mondo universitario, la ricerca e l’impresa, il Centro si pone come hub per lo sviluppo di innovazioni tecnologiche nell’ambito dell’analisi dei dati di tipo astrofisico e astronomico, e mira alla creazione di una nuova classe di professionisti del dato. Un obiettivo condiviso con le tante anime aziendali all’interno del Centro, che raccoglie grandi aziende quali UnipolSai, Intesa San Paolo, Fincantieri, Leonardo e Thales Alenia Space, dando origine a “progetti di innovazione” che cercano di integrare le necessità del mondo produttivo con la ricerca scientifica.
“In INAF sosteniamo due o tre progetti particolarmente cari anche a tutto il centro nazionale”, ha affermato Becciani, “per avere una maggiore capacità di poter trattare questi dati, in termini sia economici che scientifici”.
In primo piano tra i progetti ci sono quelli dedicati all’esplorazione della manutenzione predittiva con Eni e altri partner, con l’obiettivo di minimizzare i disservizi, e quelli focalizzati sulla mappatura avanzata del territorio per valutare l’impatto di fenomeni naturali. Tra questi, un progetto con UnipolSai e Sogei per l’analisi del territorio di determinate aree, attraverso tecnologie innovative – modelli 3D, immagini satellitari, droni, radar – e per lo sviluppo di modelli che aiutino a comprendere l’impatto di eventi climatici e vulcanici estremi.
Con uno sguardo rivolto al futuro che va oltre il 2026, termine ultimo del PNRR, l’obiettivo è quello di preservare il trasferimento di conoscenza dalla ricerca all’impresa e incrementare le fonti di finanziamento, sia tramite il coinvolgimento del settore privato sia mediante il sostegno pubblico.
Becciani ha concluso l’intervista con l’augurio che l’intervento pubblico continui a supportare le eccellenze emergenti dalle opportunità offerte dal Centro Nazionale HPC, Big Data e Quantum Computing, e dall’azione della M4C2 nei partenariati estesi e nello sviluppo delle infrastrutture High Performance Computing.
Contributo alla Rubrica “Sistemi locali dell’innovazione: progetti e protagonisti”, dedicata agli attori che stanno contribuendo a sviluppare una cultura del territorio.