Un database mondiale per gli open data
Il 30 giungo scorso, in concomitanza con l’annuale conferenza di Open Knowledge Foundation (OKCon 2011), è stata lanciata la versione alpha di DataCatalogs.com, un nuovo progetto che intende “tenere traccia” di tutte le iniziative per open data in giro per il mondo.
6 Luglio 2011
Tommaso Del Lungo
Il 30 giungo scorso, in concomitanza con l’annuale conferenza di Open Knowledge Foundation (OKCon 2011), è stata lanciata la versione alpha di DataCatalogs.com, un nuovo progetto che intende “tenere traccia” di tutte le iniziative per open data in giro per il mondo.
I governi di tutto il Mondo stanno cominciando a riconoscere che l’open data, ovvero dare la possibilità agli utenti di accedere ai dati pubblici in maniera semplice, trasparente e riutilizzabile può portare con sé una serie di vantaggi sociali ed economici. Dopo le iniziative trainanti di USA – data.gov – e Gran Bretagna – data.gov.uk – infatti, i siti e i database che raccolgono dati aperti si stanno rapidamente diffondendo un po’ ovunque e in maniera incontrollata ed estremamente eterogenea, su iniziativa di governi nazionali, regionali, o addirittura di singole città o amministrazioni.
È per questo che è nato http://DataCatalogs.com che si presenta come "il più completo archivio di cataloghi open data al mondo" e che racchiude attualmente 115 cataloghi agevolando la ricerca di cataloghi di dati aperti dal mondo.
Al progetto, presentato il 30 giungo scorso durante la conferenza della Open Knowledge Foundation, hanno partecipato non solo esperti dell’open data appartenenti all’OKF, ma anche diverse organizzazioni internazionali pubbliche e private come la Banca Mondiale, il Consorzio W3C o la Sunlight Foundation, che si sono impegnate a mantenere aggiornato il catalogo sia a livello infrastrutturale che di dati.
Beth Noveck, il consulente che ha lanciato il programma sull’open government del presidente Obama e che attualmente segue l’iniziativa del Regno Unito ha dichiarato che "si tratta di un progetto semplice, ma importante, che aiuterà la formazione di una vera e propria comunità dei principali stakeholder dell’open data. Spero che DataCatalogs.org cresca andando a scovare i dati liberati di diversi Paesi e contribuendo allo sviluppo di strumenti che, attraverso l’utilizzo e la manipolazione dei dati, aumentino l’efficacia delle azioni dei Governi e migliorino la vita dei cittadini".
Un aspetto rilevante del progetto è che, mettendo a disposizione i dati provenienti da fonti differenti, DataCatalogs.com consente agli utenti un confronto più semplice e rapido tra informazioni correlate, aumentando il valore di ogni singolo set di dati e diffondendo a livello internazionale le buone pratiche realizzate in un singolo contesto.
Come tutti i progetti “open”, DataCatalogs.org è disponibile per essere adattato e riutilizzato in contesti diversi da quello originale, magari su scala nazionale o regionale. Più il modello si diffondesse, infatti, più reperire e raccogliere i dati aperti sarebbe facile ed economico .
Come ha affermato Neil Fantom, manager della Banca Mondiale: "L’open data è una cosa buona solo se quei dati, poi, possono essere reperiti facilmente”.