Un guida su come fare Open Data

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La dottrina dell’Open Government presuppone che le attività dei governi e delle amministrazioni dello stato debbano essere aperte e disponibili per favorire azioni efficaci e garantire un controllo pubblico sull’operato dei governi stessi. Come applicare questi principi? Quali licenze sono necessarie per rendere disponibili i dati pubblici? Quali sono le soluzioni migliori per fare concretamente open data nella PA?

8 Aprile 2011

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Redazione FORUM PA

Articolo FPA

La dottrina dell’Open Government presuppone che le attività dei governi e delle amministrazioni dello stato debbano essere aperte e disponibili per favorire azioni efficaci e garantire un controllo pubblico sull’operato dei governi stessi. Come applicare questi principi? Quali licenze sono necessarie per rendere disponibili i dati pubblici? Quali sono le soluzioni migliori per fare concretamente open data nella PA?

In occasione del convegno Amministrazioni Intelligenti che cambiano il paese – consegna Premio E-GOV P.A. centrale Roma 14 aprile sarà distribuito a tutti i partecipanti la guida “Come si fa Open Data? Istruzioni per l’uso per Enti e Amministrazioni Pubbliche” promosso dalla rivista E-GOV – Cultura e Tecnologie per l’Innovazione in collaborazione con l’Associazione Italiana per l’Open Government.

I Promotori

L’iniziativa nasce da parte di un gruppo di esperti di diritto e di nuove tecnologie, funzionari pubblici e privati, docenti universitari ed altri componenti della società civile che si sono riuniti nell’Associazione Italiana per l’Open Government con l’obiettivo di sensibilizzare cittadini, imprese ed Amministrazioni e promuovere l’attuazione di strategie di Open Government nel nostro Paese.
Ernesto Belisario, Andrea Casadei, Gianluigi Cogo, Luca De Pietro, Gianni Dominici, Stefano Epifani, Claudio Forghieri, Carmelo Giurdanella, Salvatore Marras, Flavia Marzano, Guido Scorza.

"La pubblicazione della guida ‘Come si fa Open data?’ non è una semplice iniziativa editoriale – dichiara Gianni Dominici, Direttore Generale di FORUM PA – che comunque sarebbe legittimata dal crescente e diffuso interesse su questo tema, ma è un’importante tappa del percorso che l’Associazione italiana per l’Open government ha avviato fin dalla sua costituzione.
Con questo scopo, la prima iniziativa dell’Associazione è stata la realizzazione, la condivisione e la promozione del Manifesto per l’Open Government, un documento di principi sviluppato in dieci punti che definisce il contesto di riferimento per la diffusione dell’Open Data. Il Manifesto, realizzato anche grazie al contributo di tutti coloro che hanno mandato osservazioni e suggerimenti nella sua fase di ideazione, evidenzia come alla base della diffusione degli Open Data ci sia, soprattutto, un nuovo modello di trasparenza nella gestione della cosa pubblica che considera la partecipazione attiva come un diritto e un dovere di ogni cittadino.
Inoltre, come è sottolineato nel Manifesto, un orientamento della PA verso l’Open Data offre nuove opportunità a chi investe nella Rete, incentivando la crescita di nuovi distretti dell’economia immateriale, che rappresenterebbero un nuovo modello di produzione da affiancare a quello tradizionale, oggi in crisi. La condivisione di principi è, però, solo il primo passo".

"Le nostra pubbliche amministrazioni – continua Dominici – hanno bisogno di capire non solo il perché ma anche il come sostenere e gestire i necessari cambiamenti. Da qui l’idea di una Guida, la cui realizzazione è stata possibile grazie alla collaborazione con la rivista E-GOV, che si configura come uno strumento pratico a disposizione degli operatori pubblici e privati che intendono non solo far propri i principi dell’Open Government, ma anche adottare o promuovere soluzioni concrete per liberare e distribuire i dati pubblici e metterli a disposizione dei diversi attori sociali, ovvero cittadini, imprese e associazioni. A questo scopo la Guida è organizzata come un vero e proprio manuale che affronta sia gli aspetti tecnici sia quelli giuridici da tenere presente per liberare i dati, ed è arricchita di riferimenti a casi ed esperienze specifiche da seguire per poter passare, finalmente anche in Italia, dalle parole ai fatti. Come tutte le iniziative dell’Associazione, anche questo prodotto è da considerarsi come una ‘beta permanente’. Un contributo che acquisterà valore nel tempo soprattutto grazie alle osservazioni e agli emendamenti che ciascuno specialista, operatore del pubblico o del privato, o semplice appassionato, vorrà sottoporci o suggerirci".

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