Una rete wireless per servizi evoluti in rete: Messina getta un “ponte digitale” sullo stretto.

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A Brand New Day

by Thomas Hawk

Il Comune di Messina attiva i primi servizi di un progetto di eGovernment unico nel suo genere: una piattaforma di comunicazione nell’Area Metropolitana formata dalle province di Messina e Reggio Calabria, che consente al suo interno non solo la condivisione di una serie di servizi evoluti in rete, a larga banda, ma anche di colmare il divario digitale e dare impulso all’uso delle nuove tecnologie nel Meridione.

23 Settembre 2008

Articolo FPA
A Brand New Day

by Thomas Hawk

Il Comune di Messina attiva i primi servizi di un progetto di eGovernment unico nel suo genere: una piattaforma di comunicazione nell’Area Metropolitana formata dalle province di Messina e Reggio Calabria, che consente al suo interno non solo la condivisione di una serie di servizi evoluti in rete, a larga banda, ma anche di colmare il divario digitale e dare impulso all’uso delle nuove tecnologie nel Meridione.

Lavorare sull’integrazione tra sistemi prima che sull’erogazione dei servizi on line è l’impostazione del piano per lo sviluppo dell’eGovernment così come originariamente pensato. Da qui parte il Comune di Messina, attivando i primi servizi di un progetto di eGovernment unico nel suo genere: un’area metropolitana non collegata da un ponte di ferro ma da un ponte digitale, una piattaforma di comunicazione nell’Area Metropolitana formata dalle province di Messina e Reggio Calabria, che consente al suo interno non solo la condivisione di una serie di servizi evoluti in rete, a larga banda, ma anche di colmare il divario digitale e dare impulso all’uso delle nuove tecnologie nel Meridione.

“È inevitabile che le due città dialoghino da tutti i punti di vista: politico, amministrativo, burocratico, economico”. Carmelo Santalco è Assessore alle politiche di eGovernment del Comune di Messina dal giugno scorso, quando si è insediata la nuova giunta, ma è legato alla città da un lungo impegno come consigliere e da una conoscenza viscerale del territorio dove ha sempre vissuto. “Oggi si parla di area integrata dello Stretto a tutti i livelli: due Province che vivono un contesto estremamente singolare di scambi, mobilità studentesca, pendolarismo lavorativo, hanno caratteri omogenei per struttura geo-morfologica, insediativa ed ambientale, elementi comuni per lo sviluppo storico ed insediativo e per la contiguità cronologica e territoriale dei fenomeni che vi hanno avuto luogo”.
Di fatto, insomma, un’unica realtà territoriale, pur ricadendo in differenti aree amministrative. La popolazione dell’area ha vissuto le stesse esperienze ed eventi storici, tra cui quello catastrofico del terremoto del 1908 – non a caso l’ultimo Accordo di Programma siglato tra le due Province è per la realizzazione della notte bianca il 28 dicembre p.v. in occasione del centenario del sisma del 1908 – i rapporti tra Messina e Reggio Calabria-Villa S.Giovanni sono molto intensi e continui per la localizzazione di servizi e strutture di interesse collettivo – sedi universitarie, Accademia di Belle Arti, Aeroporto. Il sistema di trasporti marittimi fa riferimento ai porti di Reggio Calabria, Villa San Giovanni e Messina, lo stesso aeroporto è “aeroporto dello stretto” perché ha un notevole afflusso di utenza anche messinese.
“L’esigenza di creare una contiguità territoriale” continua Santalco “che avremmo voluto realizzare con il ponte sulla stretto, ci spinge ad intensificare i trasporti marittimi, attraverso la realizzazione di moduli portuali più attrezzati, autostrade del mare e la realizzazione della metropolitana del mare che dovrebbe collegare le due sponde. E ci ha convinti, finalmente, della necessità di un “ponte digitale”, una dorsale ad alta velocità per connettere tutte le sedi di interesse della pubblica amministrazione centrale e locale poste sulle sponde dello Stretto, come Prefetture, Province e Comuni, ospedali e Asl, università e centri di ricerca, Camere di commercio e aziende”.

Parte da lontano questo che Lucio Stanca, allora Ministro dell’Innovazione, considerava un progetto di e-government unico nel suo genere: il finanziamento previsto – 3.8 milioni di euro – fa parte di un pacchetto di risorse più ampio (ben 135 milioni), destinato già nel 2004 dal CIPE al rilancio tecnologico del Sud. Il sistema si realizza indipendentemente sui versanti calabrese e siciliano: due centri decisionali diversi lavorano, comunque, al medesimo progetto e alla medesima piattaforma digitale.
“Una forma di coordinamento più responsabile è affidata al Comune di Reggio Calabria” spiega l’Assessore “che può già contare su una piattaforma multimediale telematica più avanzata di quella di Messina – hanno una Rete Civica più aggiornata ed evoluta e la rete wireless estesa a tutto il lungomare. Seguendo la logica della piena collaborazione abbiamo preferito partire dall’esistente, dal comune che in questo momento è più avanzato”. Operativamente ci sono due fonti distinte di immissione di informazioni: notizie sul traffico autostradale piuttosto che marittimo, ritardi nella partenza dei traghetti, file, incidenti stradali, partenza delle navi: ciascun versante si preoccupa di immettere dati per il proprio ambito territoriale di competenza ma, alla fine, è un sistema unico quello a cui si fa riferimento. Tra i soggetti privati coinvolti nel progetto e che garantiranno la fornitura delle informazioni necessarie per i canali del turismo e della mobilità vi sono Anas, Autostrade, Rfi e Caronte Tourist.

Oggi i primi piccoli passi, sui tre filoni considerati strategici per l’area: mobilità, turismo e cultura. Sull’offerta turistica Messina sembra insistere particolarmente, forse perché particolarmente trascurata dall’amministrazione a fronte di un patrimonio immenso da valorizzare e far conoscere.  “Messina in piazza”,  il progetto che il Comune ha attivato il 15 settembre scorso, è il primo progetto di e-Government messo in campo allo scopo di creare una piattaforma informatica che intanto possa servire gratuitamente agli studenti per avere una vetrina a disposizione e creare una rete di comunicazione sul libro usato, con lo scopo di favorire anche la socializzazione tra i giovani attraverso la realizzazione di una chat. “Il collegamento può avvenire da Piazza Municipio con l‘utilizzo di computer portatili, palmari o Pocket PC sfruttando il wireless, ma anche da casa via web”.

Carmelo Santalco ha investito risorse ed energie in questo progetto pilota, per il quale sono già previsti ulteriori sviluppi: come canali di pubblicazione delle informazioni, oltre il web, attraverso un portale fruibile anche da dispositivi mobili e in modalità vocale, ci saranno sistemi televisivi a bordo degli autobus delle due città (BUS TV), i monitor dislocati in aree di interesse del territorio (tourist TV), il canale per l’invio di SMS, pannelli informativi e totem. Ogni telescreen, già oggi posizionato in punti strategici della città, verrà trasformato in un hotspot wireless da cui sarà possibile l’accesso alle informazioni, oltre al collegamento Internet a tempo. 
L’ottica è sempre quella di sviluppare la vocazione turistica della città: le informazioni, almeno all’inizio, serviranno soprattutto ad aiutare gli ospiti a contestualizzare la zona, indicandogli percorsi turistici, indirizzandoli ad alberghi e ristoranti. L’altro lato della medaglia è, naturalmente, rendere appetibile questa infrastruttura per i commercianti in genere, per gli albergatori, per tutto l’indotto del turismo. Non a caso questa infrastruttura parte da Palazzo Zanca, sede dell’amministrazione comunale, prospiciente alla seconda piazza più grande della città, e arriva al mare: già sulla nave, al momento dell’attracco, sarà possibile collegarsi.

E i tempi? “Entro il 30 novembre attiveremo 3 hotspot su tre telescreen, entro fine anno intendo potenziare la rete wireless davanti alle banchine” conclude Santalco “per il resto, abbiamo intanto un problema grosso da risolvere – la rete civica – e un progetto di pront office virtuale per l’erogazione dei servizi al cittadino – pass, certificazioni, autorizzazioni – tutti servizi che abbiamo già nei nostri server e che non dobbiamo far altro che “aprire” ai cittadini. La domanda c’è soprattutto da parte dei più giovani, ma dobbiamo fare in modo di diffondere il più possibile la cultura dell’eGovernment, anche coinvolgendo le associazioni, i consorzi, le cooperative, tutti coloro che vorranno dare una mano non solo a diffondere ma ad alimentare i contenuti che vogliamo offrire”.

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