Venezia connessa e in rete: a FORUM PA un bilancio sulle iniziative digitali della città
Venezia sempre più digitale e sempre più in rete; dove per “rete” non si intende solo quella tecnologica, ma anche quella che nasce tra i diversi protagonisti dell’innovazione sul territorio. Oggi a FORUM PA 2011 il Comune di Venezia ha fatto il punto sulla città digitale con il direttore generale del Comune di Venezia, Marco Agostini, l’amministratore delegato di Venis Spa, Sergio Brischi, il direttore dei Sistemi informatici del Comune di Roma, Emilio Frezza, il responsabile informatico di Actv, Roberto Cerruti.
10 Maggio 2011
Redazione FORUM PA
Venezia sempre più digitale e sempre più in rete; dove per “rete” non si intende solo quella tecnologica, ma anche quella che nasce tra i diversi protagonisti dell’innovazione sul territorio. Oggi a FORUM PA 2011 il Comune di Venezia ha fatto il punto sulla città digitale con il direttore generale del Comune di Venezia, Marco Agostini, l’amministratore delegato di Venis Spa, Sergio Brischi, il direttore dei Sistemi informatici del Comune di Roma, Emilio Frezza, il responsabile informatico di Actv, Roberto Cerruti.
In primo piano il lavoro svolto fino ad oggi per fare di Venezia una città cablata grazie all’infrastruttura comunale composta da cento chilometri di fibra ottica a 144 fasci che fra l’altro rende possibile ogni giorno a 33mila persone l’accesso gratuito al wifi cittadino. “Un cittadino su dieci è utente della nostra connettività wifi – ha evidenziato Agostini – ed è davvero bello vedere a qualsiasi ora giovani e meno giovani sulle calli o sui ponti collegati ad Internet. E la media per ogni utente è di due ore giornaliere di connessione.” Il sistema wifi sarà a breve attivato anche per i turisti, al prezzo di 8 euro per 3 giorni di connettività h24, e la recente abrogazione del decreto che stabiliva l’obbligo di identificazione del navigatore faciliterà sicuramente l’uso di questo servizio.
Ma non è solo il wifi l’obiettivo del Comune di Venezia, che a fronte dei 12 milioni di euro investiti in due anni per posare la fibra, ora raccoglie i frutti di questo indubbio sforzo finanziario che prevede il reinvestimento degli utili grazie all’uso della dorsale da parte di soggetti privati e dell’imprenditoria: 89 sedi istituzionali collegate per facilitare il lavoro in un territorio geografico di terra ed acqua che richiede lunghi tempi di spostamento; un accordo con il Garr per collegare alla rete 27 istituzioni culturali (università, biblioteche, musei); un sistema di telepresenza tra alcune sedi dell’Amministrazione; una serie di applicativi per rendere operativa la trasparenza amministrativa (Iris, per la segnalazione dei problemi di manutenzione urbana; Baris, per la disponibilità dei posti barca nei canali cittadini). A questi, si aggiunge il sistema Argos per il controllo della circolazione in laguna, importante intervento in parte finanziato con 4 milioni di euro dal Ministero degli Interni grazie a un progetto sulla sicurezza delle città.
Sergio Brischi ha evidenziato i quattro obiettivi assegnati dall’Amministrazione a Venis: superamento del digital divide; ammodernamento della Pubblica amministrazione; supporto alle istituzioni culturali e di ricerca; promozione della competitività e competizione sul territorio comunale anche per stimolare la nascita di nuove imprese. La parola d’ordine è comunque, in un momento di difficoltà finanziarie “fare squadra”. E l’Imob, la carta unica di Actv è stata portata ad esempio dal responsabile informatico dell’azienda: non solo un titolo di viaggio che sostituisce il biglietto, ma anche una vera e propria carta dei servizi destinata a residenti e turisti e che consente acquisti personalizzati non solo legati ai trasporti ma anche ad una potenziale infinita serie di opzioni (biblioteche, musei, bike e car sharing ecc.).
“Infrastrutturare la città e creare una rete – ha concluso il direttore generale – è anche saper condividere le best practices con altre amministrazioni. Va in tal senso il protocollo d’intesa per le soluzioni innovative e il riuso di tecnologie open source siglato lo scorso novembre con il Comune di Roma e portato ad esempio da Emilio Frezza”.