L’intervista di Gianni Dominici a Vincenzo Di Nicola, Responsabile per l’Innovazione Tecnologica e la Trasformazione Digitale all’INPS. Una storia particolare, quella di Di Nicola, che parte dall’Abruzzo, passa per gli studi post-universitari negli Stati Uniti, per un’importante esperienza in Microsoft, vede la nascita di una startup sempre negli USA e poi il ritorno in Italia, con un’esperienza da docente e una nuova startup di grande successo. Infine, il bando che lo ha portato ad essere selezionato da INPS. In questa intervista si parla di talenti, di occasioni, di cambiamento, di obiettivi e anche di manga giapponesi…
6 Aprile 2021
In questo momento più che mai abbiamo bisogno di una Pubblica Amministrazione capace di attrarre talenti e di motivare le persone che lavorano al suo interno. In queste ultime settimane il tema del valore dei dipendenti pubblici è stato rilanciato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal Presidente del Consiglio Mario Draghi e dal Ministro per la pubblica amministrazione Renato Brunetta. Qualcosa sta cambiando? Questa intervista ci è sembrata un’ottima occasione per parlarne, a partire dalla storia personale di Vincenzo Di Nicola, che dal gennaio scorso è Responsabile per l’Innovazione Tecnologica e la Trasformazione Digitale all’INPS.
Una storia che parte dalla campagna teramana, luogo dove è nato e cresciuto, passa per gli studi in ingegneria informatica a Bologna e si sposta poi negli Stati Uniti: un anno di studi alla University of California di San Diego, un master alla Stanford University in computer science, l’importante esperienza in Microsoft a Seattle, la nascita di una start up nel mondo dei pagamenti mobili e poi il ritorno in Italia. Una scelta motivata, come spiega Di Nicola, dalla volontà di dare qualcosa al proprio Paese, restituendo quanto ricevuto in particolare nei primi anni di formazione. In Italia, oltre ad insegnare nella sua ex scuola superiore, Di Nicola ha quindi fondato insieme a Christian Miccoli una startup di grande successo: Conio, che è diventata leader in Italia nella gestione di criptovalute. Poi, quattro mesi fa, l’arrivo in INPS, dopo aver partecipato a un bando aperto dall’Istituto e quindi si è aperta quella che Di Nicola definisce “l’occasione di una vita per fare davvero qualcosa che abbia un impatto sul Paese e contribuire un po’ alla ricrescita”.
Facendo riferimento alla propria esperienza negli Stati Uniti, Di Nicola sottolinea alcuni aspetti che secondo lui sono centrali e che andrebbero valorizzati anche all’interno delle pubbliche amministrazioni italiane: la diversity, avere un team composto da persone di età diversa e con diversa formazione ed esperienze; l’integrazione tra pubblico e privato che favorisca il passaggio di competenze e professionalità da un settore all’altro. In particolare questo secondo aspetto è centrale, sottolinea Di Nicola: “Questi due settori sono ancora compartimenti stagni, non comunicano. Devo dare atto all’INPS di aver aperto al mondo del privato con il bando a cui ho partecipato, ma è una cosa ancora rara mentre sarebbe fondamentale diffondere questo approccio, specialmente quando si parla di informatica e nuove tecnologie. Deve esserci la possibilità di passare da un ambito all’altro, questo favorirebbe una contaminazione anche culturale tra i due settori”.
Dall’intervista con Di Nicola, emerge la necessità di superare l’approccio del “questo non si può fare” e l’obiettivo di andare molto nelle sedi territoriali, appena sarà possibile. E un riferimento alla Genkidama di Dragon Ball. Ma per capire cosa c’entrano i manga giapponesi con il rinnovamento e la trasformazione digitale della PA, dovete ascoltare l’intervista di Gianni Dominici…