TorinoFacile, Pisano: “Innovazione è fare cose nuove in modo nuovo”
La Città di Torino ha lanciato a gennaio il nuovo portale di servizi comunali. Non solo un nuovo design, ma una relazione alla pari tra cittadini e PA
2 Aprile 2019
Eleonora Bove
Digital Content Strategist, FPA
Non un elenco di servizi disponibili, ma uno spazio digitale personalizzabile che restituisce al cittadino lo stato della sua relazione con la PA. E’ questo TorinoFacile, il nuovo portale dei servizi della Città di Torino. Presentato a gennaio, TorinoFacile permette al cittadino in modo semplice e intuitivo di usufruire di una serie di servizi comunali senza più doversi recare allo sportello. Il portale, sviluppato da CSI Piemonte, è stato realizzato grazie ai fondi del Pon Metro destinati all’Agenda digitale.
Abbiamo intervistato Paola Pisano, assessora all’innovazione e alla smart city del Comune di Torino, eletta nel 2018 dai lettori di Digitalic Mag tra le 15 donne più influenti sul digitale, battendo Samantha Cristoforetti e Milena Gabanelli, per raccontarci come sta cambiando a Torino il rapporto tra l’amministrazione e i cittadini.
Che effetto le ha fatto sapere di essere stata inserita, dal portale Digitalic Mag, tra le 15 donne più influenti del digitale?
Sono molto contenta, perché significa che il lavoro che stiamo portando avanti all’interno della pubblica amministrazione si vede. Il cambio di passo è effettivo.
A proposito di cambio di passo, a gennaio avete presentato il nuovo portale TorinoFacile. Cosa è cambiato?
E’ cambiato l’approccio. Non volevamo rifare il “vestito” al sito, ma predisporre un ambiente vicino al cittadino digitale. Oggi l’utente è abituato a usufruire di servizi online, penso a quelli di home banking, che gli permettono di trovare in un unico ambiente tutto ciò che riguarda la sua situazione. E così abbiamo pensato TorinoFacile, uno spazio in cui il cittadino possa trovare i suoi dati (anagrafici, elettorali, tributari e catastali) e tutta una serie di servizi come la prenotazione di appuntamenti presso gli uffici del Comune, emissione certificati o la presentazione di pratiche edilizie. Tutto il processo è stato ridisegnato in maniera più semplice e veloce e ora è l’amministrazione che va dal cittadino, gli ricorda le scadenze, non viceversa. A febbraio abbiamo registrato circa 84.000 accessi.
Dove avete trovate le risorse?
TorinoFacile è stato finanziato con i fondi Pon Metro destinati all’Agenda digitale, per un totale di 200 mila euro.
Cosa significa fare innovazione nella pubblica amministrazione?
Significa fare cose nuove in modo nuovo. Quindi non solo affrontiamo nuovi progetti, ma portiamo nuove metodologie e cerchiamo anche di prevedere i bisogni che si presenteranno più avanti. Significa immaginarsi il futuro e cercare di programmare oggi i servizi digitali di domani, ma significa anche non lasciare indietro chi ha difficoltà a usare il digitale. Per questo stiamo riprogettando anche i servizi offline per renderli più semplici, migliorando la user experience dei cittadini e degli operatori del Comune.
Il portale TorinoFacile si inserisce in una strategia più ampia di innovazione. Quali sono gli assi?
Ci stiamo muovendo su tre grosse direttrici. La prima è digitalizzazione dei servizi offerti al cittadino, in cui rientra il nuovo portale del Comune. La seconda è la riprogettazione dei processi interni, che passa attraverso dei focus group con gli operatori di sportello e loro sono primi a darci dei feedback sulle nuove operatività e suggerimenti per migliorare l’accessibilità ai servizi. La terza è data da una apertura alla trasformazione digitale a livello nazionale. Stiamo lavorando a stretto contatto con il team per la trasformazione digitale, ora guidato da Luca Attias. Partiamo dalla Città di Torino, ma vogliamo accompagnare la trasformazione di tutto il Paese.
Nel dettaglio?
Abbiamo aderito a tutte le piattaforme e ora stiamo lavorando alla digitalizzazione di tutta l’anagrafe. Inoltre ad oggi siamo il primo Comune che permette l’accesso ai servizi con la carta d’identità elettronica. Basta avvicinarla al telefono ed entri direttamente nel portale del Comune. Stiamo anche sperimentando gli assistenti vocali, come Alexa di google, negli uffici comunali, che possano ad esempio dare informazioni base o indicazione sull’ufficio che stanno cercando.
E poi c’è Torino City lab, di cosa si tratta?
L’obiettivo di questo progetto è attrarre le aziende che voglio sperimentare e sviluppare nuove tecnologie sul nostro territorio, tecnologia di frontiera. Le aziende possono mandare la loro proposta di testing sulla città e noi la valutiamo dal punto di vista della fattibilità. Se la proposta è fattibile, la sviluppiamo insieme all’azienda sul territorio, semplificando al massimo le procedure di autorizzazione con i vari enti. Accompagniamo le aziende, qualora abbiano bisogno di supporto al modello di business o dal punto di vista tecnologico e coinvolgiamo i cittadini nella sperimentazione. Il Comune diventa loro partner nell’innovazione, ma ci tengo a precisarlo: le aziende devono avere il coraggio di assumersi il rischio.
Rispetto alla “tecnologia di frontiera” come la definisce, Torino sta già sperimentando parecchio.
Sì, ci sono già diverse aziende che hanno accolto il nostro invito a sperimentare sul territorio. Con il 5G siamo partiti già da tempo, ora stiamo lavorando sull’auto autonoma, su IOT e sensoristica, e sui droni da utilizzare, ad esempio, per il controllo del traffico.
Alla fine di questo incarico, cosa vorrebbe aver lasciato all’amministrazione?
Mi aspetto che i servizi siano digitalizzati, che si lavori per scadenze su progetti a breve e medio termine, in modo agile. Non è più tempo di pianificazioni su tre anni, dove quando avevi finito era tutto già vecchio.