Digital Europe e Programma Nazionale Ricerca: opportunità ad alto impatto d’innovazione

Home Programmazione Europea Digital Europe e Programma Nazionale Ricerca: opportunità ad alto impatto d’innovazione

Con un budget di 7,5 miliardi di euro, a valere su settennato 2021-2027, Digital Europe è il nuovo programma di finanziamento europeo dedicato alla trasformazione digitale. FPA ha organizzato, in collaborazione con Dell Technologies, un evento riservato ai rappresentanti del mondo dell’innovazione tecnologica per confrontarsi sulle opportunità e le sfide della nuova programmazione europea

13 Aprile 2021

B

Eleonora Bove

Digital Content Strategist, FPA

Photo National Cancer Institute on Unsplash - https://unsplash.com/photos/tV-RX0beDp8

Dal 2021 il bilancio europeo sosterrà l’innovazione tecnologica e la ricerca in modo del tutto nuovo e con un impegno finanziario senza precedenti. Partendo dal Digital Europe, il nuovo programma di finanziamento europeo dedicato alla trasformazione digitale, e più in generale dal quadro delle risorse a disposizione di Università ed Enti di ricerca per favorire la realizzazione di progetti ad alto impatto di innovazione, lo scorso 30 marzo FPA ha organizzato, in collaborazione con Dell Technologies, un evento riservato ai rappresentanti del mondo dell’innovazione tecnologica per confrontarsi sulle opportunità e le sfide della nuova programmazione europea. 

Digital Europe 

Con un budget di 7,5 miliardi di euro, a valere su settennato 2021-2027, Digital Europe, il nuovo programma di finanziamento europeo dedicato alla trasformazione digitale, intende accrescere e massimizzare i vantaggi del digitale per tutti i cittadini, le pubbliche amministrazioni e le imprese dell’UE.  Queste risorse si affiancano ai 95,5 miliardi (di cui 5,4 arrivano dal Next Generation EU) di Horizon 2021-2027, il programma UE a sostegno della ricerca e dello sviluppo tecnologico.

Due programmi che agiscono quindi in sinergia, e in complementarità con gli altri strumenti di finanziamento europei (CEF, FESR e InvestEU), al fine di massimizzare gli effetti sull’economia e accelerare la ripresa economica dell’Europa colpita dalla pandemia da Covid-19. In questa direzione, anche l’istituzione di una rete dei Digital Innovation Hub – DIH per il trasferimento dei risultati delle attività di ricerca e innovazione dalle università alle imprese.

I cinque pilastri del Digital Europe 

Cinque i pilastri del Digital Europe (Pillar 2 – Global Challenges and European Industrial Competiveness in Horizon) su cui concentrare gli investimenti: calcolo ad alte prestazioni; intelligenza artificiale; cybersecurity; competenze digitali; capacità digitale e interoperabilità. 

Nel dettaglio: 

Calcolo ad alte prestazioni: 2,2 miliardi di euro destinati ad aumentare l’accessibilità e ad ampliare l’uso del supercalcolo in aree di interesse pubblico come la salute, l’ambiente e la sicurezza e nell’industria, comprese le piccole e medie imprese. L’obiettivo è anche sviluppare le capacità di supercalcolo e di elaborazione dei dati dell’UE acquistando supercomputer exascale di livello mondiale, entro il 2022/2023. 

Intelligenza Artificiale: 2,1 miliardi di euro per rafforzare le strutture esistenti di IA, rendendole accessibili a tutte le imprese e le pubbliche amministrazioni in Europa e avviando sperimentazioni in settori quali la salute e la mobilità. 

Cybersecurity: 1,6 miliardi di euro per l’acquisto di attrezzature, infrastrutture di dati e strumenti avanzati per la sicurezza informatica, assicurando la diffusione di soluzioni di cybersecurity tra tutti gli Stati membri.

Competenze digitali: 580 milioni di euro per promuovere lo sviluppo di competenze digitali avanzate, anche attraverso attività di formazione destinate a studenti e professionisti, su temi come la sicurezza informatica, intelligenza artificiale e calcolo ad alte prestazioni.

Capacità digitale e interoperabilità: 1,1 miliardo di euro destinato a supportare le amministrazioni pubbliche e l’industria europee nell’accesso a tecnologie digitali all’avanguardia e per ampliare la rete dei Digital Innovation Hub – DIH europei.

Punti di contatto con il Programma nazionale per la ricerca 2021-2027 

Il Programma nazionale per la ricerca (PNR) è il documento che orienta le politiche della ricerca in Italia, individua priorità, obiettivi e azioni volte a sostenere la coerenza, l’efficienza e l’efficacia del sistema nazionale della ricerca. La redazione del Programma è coordinata dal Ministero dell’Università e della Ricerca e contribuiscono tutte le amministrazioni dello Stato che concorrono al sistema nazionale della ricerca e dell’innovazione.

Il PNR 2021-2027 ha l’obiettivo di mettere in moto una programmazione strategica, partecipata e dinamica, in grado di contribuire allo sviluppo sostenibile della società e di recepirne le istanze emergenziali, come quelle causate dalla pandemia da Covid–19.

Il PNR 2021-27 è articolato in priorità di sistema, grandi ambiti di ricerca e innovazione e relative aree d’intervento, piani nazionali e Missioni. 

Grandi ambiti di ricerca e innovazione: il digitale 

Il digitale viene trattato in maniera diffusa nel PNR 2021 – 2027, ma l’ambito di ricerca e innovazione, in cui si esplica il ruolo che può giocare nella ripresa economica e sostenibile del Paese, è quello denominato “Digitale, Industria, Aerospazio”.

Questo ambito di ricerca si declina nelle seguenti linee di intervento, accanto ad ognuna una sintesi: 

  • Transizione digitale – i4.0: qui le articolazioni strategiche sono orientate all’open innovation, valorizzando i sistemi human-centred, le comunità sostenibili e la competitività del Paese. Le articolazioni tecnologiche sono riferite sia a soluzioni diversificate, adattative e riconfigurabili, sia alla realizzazione di reti di sistemi intelligenti. Queste articolazioni individuano attività di ricerca abilitanti per la trasformazione digitale della PA e del sistema produttivo in termini di prodotti e servizi, e per la necessità di sostenere in modo continuo lo sviluppo tecnologico e metodologico in settori strategici. Il fine è anche quello di limitare drasticamente la dipendenza tecnologica da Paesi terzi, specialmente in ambiti come difesa, telecomunicazioni, aerospazio e cybersecurity.
  • High performance computing e big data: sopra si è descritto la strategia nell’ambito del “Calcolo ad alte prestazioni” del Digital Europe. Anche l’Italia riconosce la centralità dell’ambito HPC e big data, per cui impegna la ricerca di base, teorica e sperimentale per la produzione di nuova conoscenza e l’evoluzione dei fondamenti caratterizzanti il calcolo ad alte prestazioni e i sistemi di gestione e analisi di dati di grandi dimensioni, nonché all’applicazione di soluzioni HPC e big data su specifici domini applicativi, inclusa la resilienza anti-pandemica.
  • Intelligenza artificiale: l’impiego dell’IA nella pubblica amministrazione e in risposta alle sfide sociali e ambientali porterà a risultati di altissimo valore e impatto in merito alla qualità della vita, alla salute dei cittadini e alla vigile salvaguardia delle infrastrutture critiche. Questa linea d’intervento si focalizza sulla ricerca a medio/lungo termine e sul suo impiego diretto su ambiti strategici.
  • Robotica: si individuano sei articolazioni, che sono Robotica in ambienti ostili e non strutturati; Robotica per industria 4.0; Robotica per l’ispezione e la manutenzione di infrastrutture; Robotica per il settore agroalimentare; Robotica per la salute e Robotica per la mobilità e i veicoli autonomi. Per ognuna di queste aree, l’obiettivo è sviluppare adeguate capacità di autonomia e destrezza dei robot, che abbiano un impatto sull’efficienza delle applicazioni chiave. La prima articolazione è motivata dall’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da COVID-19. Le altre cinque articolazioni sono in linea con le priorità individuate nei clusters del Pillar II di Horizon Europe. 
  • Tecnologie quantistiche: queste tecnologie sono abilitanti per tutte le tematiche comprese nell’ambito “Digitale, industria, aerospazio” e hanno importanti ricadute per le aree d’intervento su tecnologie sostenibili, energia, cybersecurity, tecnologie per la salute e l’ambiente. L’agenda strategica europea sulle QT dedica a questa tematica ingenti finanziamenti, non solo per lo sviluppo delle ricerche e delle tecnologie, ma anche per la realizzazione di reti di infrastrutture. Nel Programma nazionale della ricerca risulta cruciale individuare una strategia nazionale di sviluppo che porti dalla ricerca di frontiera all’introduzione delle QT nei prodotti industriali. 
  • Innovazione per l’industria manifatturiera: il PNR 2021-27 offre un quadro della ricerca pubblica e privata, al fine di contribuire a una traiettoria di sviluppo caratterizzata da sostenibilità ambientale e inclusione sociale. 
  • Aerospazio: il PNR 2021-27 copre sia gli aspetti di ricerca aerospaziale in Italia che è alla base del progresso delle conoscenze che delle tecnologie, al fine di rafforzare la competitività del Paese e consolidarne la posizione di eccellenza nel panorama internazionale. 

Conclusioni 

Al temine del vivace dibattito, che ha caratterizzato l’incontro organizzato da FPA, in collaborazione con Dell Technologies, i partecipanti hanno identificato e convenuto su alcune priorità, presenti nello stesso Programma nazionale, per le quali l’azione si fa urgente: maggiore investimento sui giovani; incentivazione della ricerca interdisciplinare; promozione della dimensione internazionale dell’alta formazione e un maggiore scambio di conoscenza tra ricerca e sistema produttivo. 

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!