Emergenza COVID-19. Ecco tutte le novità in ambito FEAMP
L’emergenza sanitaria COVID-19 ha comportato conseguenze negative in tutti i settori produttivi, non solo italiani, ma in tutta l’Unione europea e a livello internazionale. Con il fermo del comparto ristorazione e turismo, anche il mercato dei prodotti ittici subisce un calo del 40%. Che succede in Italia tra aiuti di Stato e Fondi Strutturali e d’Investimento, nell’ambito del PO FEAMP 2014-2020?
28 Aprile 2020
Marina Bassi
Project Officer Area Ricerca, Advisory e Formazione FPA
L’emergenza sanitaria COVID-19 ha comportato un calo del mercato dei prodotti ittici del 40%. Su questa diminuzione sostanziale ha influito il cambio di abitudine degli italiani, che mangiano meno fuori casa e per le cene casalinghe scelgono prodotti di lunga scadenza. Gli operatori locali, le cooperative, nonché le istituzioni nazionali e sovranazionali non hanno lasciato tuttavia incompiuti gli sforzi per mantenere attivo il settore della pesca e dell’acquacoltura, che soprattutto dopo il 24 aprile scorso può ben sperare, con le recenti modifiche in ambito europeo. Passiamo in rassegna alcuni dei passaggi principali delle risposte del settore all’emergenza.
La risposta degli operatori territoriali
Prima di tutto, dobbiamo segnalare alcune azioni locali che subito sono state messe in campo dagli attori coinvolti. È il caso, ad esempio, della Regione Veneto che ha prontamente rimodulato il piano finanziario destinato al FEAMP, rinviando al 4 maggio le scadenze di presentazione delle domande di partecipazione ai bandi nel settore della pesca e dell’acquacoltura, in modo di venire incontro alle difficoltà create alle imprese dall’emergenza coronavirus. Si aggiunge a questo il premio dell’azienda di conserve ittiche Rizzoli Emanuelli, che oltre all’attivazione di una copertura assicurativa e sanitaria integrativa in caso di contagio da Coronavirus dei propri dipendenti, ha istituito uno speciale premio di produzione che ammonta al 25% della retribuzione ordinaria. Ottimo esempio di comunità anche dagli organizzatori del Festival Tipicità in Blu anconetano che, giunto alla sua sesta edizione nel 2019, non si è fermato davanti all’emergenza sanitaria. Oltre 6.400 persone, infatti, sono state raggiunte da un ciclo di contenuti online realizzati dall’organizzazione del festival per offrire a imprenditori, associazioni, amministrazioni locali e cittadini un vero e proprio kit di strumenti utili ad affrontare questo delicato momento.
Tra forte senso di identità e voglia di comunità, l’avviso di rappresentanti di categoria come Pier Antonio Salvador (Presidente Associazione Pescicoltori Italiani) e Gilberto Ferrari (Direttore Federcoopesca) è di proseguire nel diffondere le belle esperienze che interessano il settore della pesca e che esorcizzano il senso di isolamento di questa emergenza. Esempi virtuosi continuano a emergere quotidianamente, ed è possibile monitorarli sulla pagina notizie del sito istituzionale del Programma Operativo.
L’impegno delle istituzioni nazionali
A fronte della situazione emergenziale, lo stesso Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali è intervenuto con misure di contrasto agli impatti economici dell’emergenza sul settore (estensione dell’indennità del Fermo Pesca nel Decreto Cura Italia; innalzamento della soglia dei minimis per gli aiuti di Stato), con riferimento alla pesca e al pesce di allevamento.
A questo si è aggiunto nel mese di marzo l’intervento diretto della Ministra Bellanova. Nella lettera aperta al Commissario europeo per l’ambiente, gli oceani e la pesca, la Ministra Bellanova chiede l’attuazione di alcune misure di gestione del Fondo, in riferimento al fatto che l’emergenza legata al contenimento dell’epidemia COVID-19 ha investito duramente il settore della pesca professionale e dell’acquacoltura.
L’accoglimento dei bisogni da parte delle istituzioni europee
L’allerta lanciata dalla Ministra e dalle altre istituzioni nazionali non è rimasto inascoltato dal Parlamento europeo e dalla Commissione e lo scorso venerdì 24 aprile sono state adottate misure addizionali per la mitigazione degli impatti socioeconomici del coronavirus nei settori della pesca e acquacoltura. Le misure sono frutto di un ampio confronto tra gli Stati Membri, il Parlamento Europeo e i rappresentanti del settore.
Il pacchetto di misure addizionali (cosiddetto Coronavirus Response Investment Iniziative Plus) permette di trasferire le risorse tra i fondi della politica di coesione, ovvero Fondo europeo di sviluppo regionale, Fondo sociale europeo e fondo di coesione di coesione, introducendo una flessibilità straordinaria nel trasferimento di risorse.
Insieme a questa opportunità, vi è anche la possibilità di concedere un tasso di finanziamento dell’UE pari al 100% per i programmi della politica di coesione per l’esercizio contabile 2020-2021, per ragioni connesse alla crisi.
Da ultimo, il pacchetto CRII+ semplifica le fasi procedurali connesse all’attuazione dei programmi, all’uso degli strumenti finanziari e all’audit.
Per lo specifico ambito del Fondo Europeo per gli affari marittimi e la pesca, sono previste misure specifiche fino al 31 dicembre 2020. Tali misure riguardano:
- il sostegno per l’arresto temporaneo delle attività di pesca;
- la concessione di capitale circolante ai produttori di acquacoltura e alle imprese di trasformazione;
- il sostegno alle imprese per l’ammasso temporaneo dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, una maggiore flessibilità nell’allocazione delle risorse all’interno del programma, procedure semplificate per la modifica dello stesso.