Focus sul project management a FORUM PA 2022: rivedi la rubrica ISIPM
Il project management per la corretta gestione del PNRR e la realizzazione dei progetti, ma anche come strumento a supporto di innovazione e sostenibilità: questi alcuni dei temi al centro degli eventi di FORUM PA 2022 a cura dell’Istituto Italiano di Project Management – ISIPM
27 Luglio 2022
Redazione FPA
Per l’attuazione dei progetti le strutture coinvolte, in particolare quelle della PA, devono avere un dimensionamento adeguato e figure professionali con specifiche conoscenze, abilità e competenze, soprattutto di europrogettazione e project management: questa la premessa per entrare nell’argomento dei cinque appuntamenti di FORUM PA 2022 a cura dell’Istituto Italiano di Project Management® – ISIPM.
Il Project Management per la corretta gestione del PNRR e per garantire la realizzazione dei progetti, in linea con obiettivi e milestone semestrali
In apertura si è tenuto conto di un dato di fatto: l’attuazione operativa dei progetti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR – presenta una criticità maggiore rispetto al ciclo ordinario di finanziamento, in quanto l’erogazione delle rate semestrali è condizionata al rispetto di milestone (traguardi qualitativi) e target (risultati misurabili). Preoccupa, anche, il rispetto dei tempi concordati nel Piano (dal 2021 e al 2026) per il raggiungimento degli obiettivi, se si pensa ai dati di Open coesione sul rispetto delle scadenze temporali: su 62 miliardi di euro di progetti finanziati con fondi ordinari 2014-2020 solo il 22% risultano completati al 31.12.2021.
Per utilizzare i fondi messi a disposizione dall’Unione Europea (300 miliardi di euro tra fondi ordinari e fondi straordinari del PNRR) occorre incrementare la capacità progettuale e realizzativa del sistema Italia, in modo da rispettare i vincoli e verificare il raggiungimento dei risultati attesi e dei benefici previsti. In sintesi, per ISIPM il PNRR rappresenta un’occasione unica per: favorire la formazione continua sulle tematiche project portfolio management; misurare il livello della maturità organizzativa degli enti attuatori e dei fornitori coinvolti nella progettazione; investire sulle figure di program-project manager sulla base di conoscenze, abilità ed esperienze oggettivamente certificate; orientare il project management verso la sostenibilità e la responsabilità civile.
L’incontro si è chiuso con un focus sul Piano integrato di attività e organizzazione – PIAO, previsto dalle recenti normative come strumento per programmare le performance organizzative correlate agli obiettivi del PNRR e alla creazione del valore pubblico.
Rivedi la puntata di FORUM PA 2022 – 14 giugno
Migliorare la gestione dei progetti con la crescita della maturità organizzativa
Il progetto del ponte di Genova (demolizione ponte Morandi e costruzione nuovo ponte San Giorgio) offre elementi importanti da replicare nella gestione del PNRR a livello territoriale, quali: la gestione commissariale, che ha consentito di operare in maniera snella; la proficua collaborazione tra pubblico e privato e la capacità di utilizzare tecnologie, strumenti e competenze nel raggiungere obiettivi.
Esiste una diretta correlazione tra il successo nella realizzazione dei progetti e la maturità organizzativa in ambito project management e questo è fondamentale nel panorama complessivo del PNRR, che impone agli enti pubblici e alle organizzazioni private, destinatari dei fondi, di avere un livello di efficacia e di efficienza elevato. Per connotare la maturità progettuale di una organizzazione occorre agire su sette dimensioni: struttura organizzativa; competenze di project management; competenze tecniche e contestuali; competenze comportamentali; uso di metodologie; sistema informativo a supporto dei progetti; allineamento strategico al business.
Il modello ISIPM-Prado®, presentato in questa sessione, si pone come strumento per aiutare le organizzazioni nel rilevare la maturità organizzativa nel project management. ISIPM sponsorizza da tre anni una ricerca nazionale sullo stato di maturità delle organizzazioni italiane che ha l’obiettivo di creare una base dati di riferimento sulla quale le organizzazioni possono confrontarsi, attraverso autovalutazioni o valutazioni supportate dall’Istituto, nella maturità di project management. Alla ricerca che si è appena conclusa hanno contribuito diversi enti pubblici tra cui l’Agenzia Spaziale Italiana – ASI, che ha in questa occasione raccontato la propria esperienza di applicazione del modello ISIPM-Prado®.
Rivedi la puntata di FORUM PA 2022 – 15 giugno
Il project management come strumento a supporto della innovazione e sostenibilità
In apertura della puntata un excursus sugli elementi di innovazione all’interno della pubblica amministrazione: dai quattro principali tipi di innovazione alle peculiarità di un progetto, dall’integrazione di conoscenze e competenze a una riflessione sui domini dell’innovazione per la valutazione di un progetto.
La gestione dell’innovazione nelle aziende private comporta scelte organizzative a rilevanza strategica. Decidere come e dove posizionare la gestione dell’innovazione in azienda significa impattare su alcuni aspetti del suo funzionamento: campo di intervento, se limitato ad alcuni settori o trasversale all’intera organizzazione; capacità di creare relazioni e integrazione con altri processi aziendali; pervasività della cultura dell’innovazione e dell’entusiasmo dell’organizzazione verso il cambiamento; partecipazione all’ecosistema esterno da cui ci si alimenta per le idee innovative. La strategia di gestione dell’innovazione può poi privilegiare scelte differenti: quella di una gestione dell’innovazione totalmente affidata a terzi (si parla di outsourcing dell’innovazione); quella di creare una direzione accentrata ed unica per l’intera organizzazione; quella di creare un modello distribuito, con più unità dedicate nelle business unit.
Si è passati poi ad analizzare il percorso di innovazione e trasformazione digitale attuato dalla pubblica amministrazione. Tenendo conto del fatto che la gestione dell’innovazione nella PA si articola in livelli di direzione centrale e territoriali, si rende necessaria una vista d’insieme che, muovendo dalla vision e dal Piano strategico dell’innovazione, consenta di raggiungere diversi obiettivi: promuovere una governance unica per l’innovazione; scegliere le azioni più incisive nella trasformazione digitale e tecnologica a elevata priorità; organizzare i processi di trasformazione in modo interconnesso; agevolare il cambiamento in maniera strutturale e creare le condizioni perché l’innovazione si autopromuova; fare tesoro delle modalità con cui poche amministrazioni virtuose hanno guidato il processo di innovazione dei servizi; ridurre il rischio di frammentazione e la duplicazione di competenze e funzioni; quantificare e limitare il divario tra gli attori che già utilizzano il digitale e coloro che non sono interessati dalla trasformazione.
Partendo da obiettivi e azioni viste, quale modello di governance dell’innovazione introdurre nella PA? Di questo si è parlato nella seconda parte della sessione. Si è passati ad analizzare le azioni che possono risultare più efficaci nell’attuazione del Piano strategico dell’innovazione, per poi chiudere con un focus su come la sostenibilità, non solo economico-finanziaria e ambientale, possa integrarsi con il project management.
Rivedi la puntata di FORUM PA 2022 – 15 giugno
Le competenze di project management per la pubblica amministrazione
Come sottolineato nelle diverse sessioni della Rubrica ISIPM, è importante che i dipendenti della PA abbiano determinate competenze di project management (metodologiche, tecniche e comportamentali), tra l’altro previste per svolgere il ruolo di Responsabile unico del procedimento – RUP e introdotte recentemente in alcuni accordi quadro con i fornitori della PA.
ISIPM auspica che tutti i soggetti, a diverso titolo coinvolti nelle macro attività di realizzazione dei fondi europei, abbiano specifiche conoscenze e per questo ha lavorato alla stesura del modello eU-maps®, un nuovo modello che le integra in un unico framework: elementi di contesto, tecniche e metodologie di europrogettazione, conoscenze di project management, elementi di integrazione delle prime tre aree.
L’approccio portfolio-program-project management consente una maggiore complementarità tra fondi europei e finanza ordinaria e un maggiore raccordo tra strategia organizzativa ed esecuzione. Non bastano, dunque, conoscenze e abilità del project manager. Per la riuscita dei progetti, è necessario anche rilevare il grado di maturità di project management dell’organizzazione e questa caratteristica può essere certificata attraverso l’utilizzo del modello ISIPM-Prado®, illustrato nell’ultima parte della sessione.
Rivedi la puntata di FORUM PA 2022 – 16 giugno
Quali competenze per gestire i progetti del PNRR e realizzare i risultati e benefici previsti
Per utilizzare gli ingenti fondi messi a disposizione dalla UE serve personale RUP competente. La competenza non rappresenta una probabilità di successo nell’esecuzione del proprio lavoro, ma è una capacità reale e dimostrabile perché basata su abilità cognitive e pratiche, conoscenze tecniche e pratiche e capacità personali e sociali. Ad aprire l’incontro un approfondimento dei compiti e attività del RUP project manager (secondo UNI ISO 21502), a partire proprio dall’esplorazione del concetto di conoscenza, abilità e competenza per l’European Qualification Framework – EQF (e la UNI 11648).
Nella seconda parte un approfondimento sul modello eU-maps®, che è una qualificazione di competenze dell’Istituto Italiano di Project Management, oltre che una guida che standardizza quattro aree di conoscenza (tratteggiate nell’incontro precedente). eU-maps introduce 42 processi standardizzati che accompagnano l’esperto nelle diverse fasi progettuali: dall’individuazione dell’idea progettuale alla mappatura delle opportunità, dall’individuazione della call alla formulazione, sino alla realizzazione. Ogni gruppo di processo ha poi i suoi processi che integrano le aree declinate.
Nell’ultima parte della puntata un focus sulle competenze necessarie per realizzare i benefici previsti dal PNRR, sfruttando i dati di ricerca dell’analisi annuale condotta con il modello ISIPM-Prado®. Si è passati dall’introduzione sul perché si ha l’esigenza di misurare la maturità organizzativa ad una panoramica sulla maturità nella PA in Italia 2021/2022.
Rivedi la puntata di FORUM PA 2022 – 16 giugno