Fondi Europei: obiettivo 100% per il Lazio con cabina di regia, partecipazione e monitoraggio

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«Rispetto al passato, dove spesso si passava dalla programmazione alla rendicontazione, ora l’enfasi è sul monitoraggio e la gestione dei programmi e dei progetti nelle loro tre dimensioni: efficacia, avanzamento fisico, tempistica.

30 Giugno 2015

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Caterina Acquarone

«Rispetto al passato, dove spesso si passava dalla programmazione alla rendicontazione, ora l’enfasi è sul monitoraggio e la gestione dei programmi e dei progetti nelle loro tre dimensioni: efficacia, avanzamento fisico, tempistica. Il tutto avvalendosi del supporto degli open data» Così il Direttore dell’Agenzia di Coesione Territoriale Maria Ludovica Agrò ha sintetizzato le novità del modello per la programmazione europea 2014-2020, intervenendo giovedì scorso 24 giugno alla presentazione della Programmazione Unitaria 2014-2020 dei Fondi SIE (Fondi Strutturali e di Investimento Europei), per la Regione Lazio.

L’intervento del Presidente della Regione Zingaretti è stato permeato di ottimismo ed orgoglio per il lavoro effettuato, e soprattutto per i risultati di utilizzo dei fondi della precedente programmazione da parte del Lazio (che sembrano avviarsi al traguardo del 100%), consentendo così di accedere appieno ai nuovi finanziamenti: oltre 3 miliardi di euro per rilanciare il lavoro, l’agricoltura e la qualità della vita. Se questo andamento virtuoso verrà confermato, nella nuova programmazione, il Lazio potrà accedere ad ulteriori fondi accantonati nella riserva.

Per riuscire a raggiungere i suoi traguardi, a luglio 2013 la Regione ha costituito la Cabina di regia per i fondi europei guidata da Alessandra Sartore, sul modello di quanto avviene a livello nazionale. La cabina di regia consente di gestire un unico disegno per le risorse finanziarie europee, nazionali e regionali armonizzando l’utilizzo delle risorse a disposizione, con un approccio più votato al supporto rispetto al passato, senza perdere però la sua funzione di controllo.

Cinque gli obiettivi tematici principali prescelti dal Lazio tra gli 11 indicati dall’Europa (Reg. (UE) n. 1303/2013 art 9), ossia le priorità di investimento regionali:

  • Occupazione,
  • Ricerca e innovazione,
  • Cambiamento climatico ed energia,
  • Educazione,
  • Lotta alla povertà.

Forte l’enfasi sui temi dell’innovazione dei processi amministrativi e sulla trasparenza dei processi.

I relatori italiani ed europei intervenuti hanno, però, sottolineato più volte la necessità di utilizzare accanto ai fondi tradizionali, altri metodi di supporto quali gli strumenti finanziari (es. accesso agevolato al credito e alle garanzie delle PMI, riassicurazione, ecc.) che consentono di reimmettere in circolo capitali e di aumentare la platea di soggetti beneficiari.

Con il FESR il Lazio sempre più innovativo e partecipato

Sempre nella giornata di lavoro di presentazione sono stati illustrati i singoli fondi.
Nell’ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, il focus principale è stato nel cambio di metodo adottato dalla Regione Lazio, anche in risposta alle sollecitazioni provenienti dall’Europa, verso una pianificazione ed attuazione realmente partecipate dagli stakeholder territoriali in tutte le fasi di sviluppo, sì da consentire il raggiungimento degli obiettivi e l’effettivo riposizionamento competitivo dei sistemi imprenditoriali territoriali.

Il FESR intende accompagnare la trasformazione dell’industria regionale verso l’innovazione tecnologica e organizzativa, l’internazionalizzazione, la sostenibilità ambientale ed efficienza energetica, le reti d’impresa: il tema della digitalizzazione è ricorrente, a partire dall’Agenda Digitale Lazio inserita proprio tra gli obiettivi strategici.

Valori assoluti (milioni di euro) e valori percentuali. Proposta di ripartizione del Programma di Sviluppo regionale del POR FESR, per obiettivo tematico, In attesa di approvazione definitiva da parte della Commissione Europea. (fonte: Program-mazione unitaria dei fondi SIE 2014/20- Sintesi degli interventi 2015, giugno 2015)

 

 La nuova programmazione si avvarrà molto spesso di strumenti di progettazione partecipata, per coinvolgere sin dalle prime fasi gli attori territoriali e ricalibrare, ove necessario, le azioni prima della pubblicazione di bandi.

Tra gli esempi più recenti le consultazioni on line, dove ognuno può contribuire inviando idee e progetti e visionare quelli già raccolti: (es. http://laziodigitale.ideascale.com/, http://www.partenariato.porfesr.lazio.it/obiettivi.asp).

Gli incontri in tavoli tematici (vedi ad esempio i cinque tavoli di Agenda Digitale, uno per ciascuna Area di intervento dell’Agenda Digitale, che lavorano sia in presenza, sia su una piattaforma online).

La raccolta delle esigenze del territorio utilizzerà spesso il meccanismo che vede la pubblicazione di call for proposal (candidature) da parte di imprese e PA e successivamente ad una prima valutazione di call for project contenenti la progettazione esecutiva delle idee selezionate, con il supporto di un Advisor dedicato.

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