Investire su persone, processi e strumenti: quali risorse dall’Europa per rafforzare la PA

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Un focus sul nuovo Quadro Finanziario Pluriennale UE e sulle nuove opportunità di finanziamento per il rafforzamento della capacità amministrativa delle PA che comprendono le misure volte alla valorizzazione del lavoro agile e di nuove forme di organizzazione del lavoro pubblico. A partire dalle dimensioni di intervento per migliorare e modernizzare la PA per passare ai nuovi ambiti programmatici e infine, agli strumenti

29 Gennaio 2021

C

Giorgio Centurelli

Esperto e formatore sui temi delle politiche di coesione

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Il 17 dicembre 2020 è stato adottato il Regolamento (UE, Euratom) 2020/2093 del Consiglio che approva il quadro finanziario pluriennale (QFP) dell’UE per il periodo 2021-2027. Una lunga gestazione, considerando che la proposta della Commissione Europea risale a maggio 2018 e che ha attraversato un’elezione per il Parlamento Europeo, due Commissioni UE, l’uscita di uno Stato Membro dall’Unione (la “Brexit”) ed una pandemia che ha stravolto l’Europa.

Il bilancio pluriennale per il periodo 2021-2027 ammonta a 1.074,30 miliardi di euro e per sfruttare appieno il potenziale del bilancio dell’Unione Europea e mobilitare gli investimenti, concentrando il sostegno finanziario nei primi anni di crisi, che saranno cruciali ai fini della ripresa, è stato attivato anche uno strumento europeo di emergenza per la ripresa (Next Generation EU) del valore di 750 miliardi di euro.

L’Unione Europea ha definito, quindi, nuovi strumenti, garantendo anche il potenziamento dei programmi chiave, per dirigere rapidamente gli investimenti laddove siano più necessari, rafforzare il mercato unico, intensificare la cooperazione in settori quali la salute e la gestione delle crisi e dotandosi, al tempo stesso, di un bilancio a lungo termine che le consenta di dare impulso alla transizione verde e digitale e di costruire un’economia più equa e resiliente.

In questo quadro, l’Italia, come è noto, beneficerà di importanti risorse finanziarie attraverso strumenti a gestione concorrente, tra i quali ovviamente i fondi strutturali attuati con i Programmi Operativi, nonché dispositivi finanziari innovativi come il Just Transition Fund (JTF) ed il Recovery and Resilience Facility (RRF) nell’ambito del quale si prevede l’adozione di uno specifico Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)

A quanto descritto vanno aggiunti i residui della programmazione attuale (il ciclo di programmazione 2014-2020 che si concluderà come termine di ammissibilità delle spese a dicembre 2023), sia riferita ai Programmi Operativi che a quelli complementari, coperti con risorse nazionali aggiuntive, la quota di cofinanziamento nazionale che sarà assegnata per il periodo 2021-2027 e le risorse aggiuntive del Fondo di Sviluppo e Coesione destinate a finalità analoghe a quelle dei fondi strutturali.

Si tratta di un massiccio piano di investimenti tutto orientato alla ripresa, alla ricostruzione ed allo sviluppo che unisce misure temporanee a strumenti di più ampio respiro la cui programmazione e concreta attuazione è principalmente concentrata in pochissimi anni. Ecco perché il tema della capacità amministrativa diventa ancora più strategico.

Rafforzare la pubblica amministrazione a tutti i livelli nell’attuazione delle politiche di sviluppo ma anche di spesa, richiede di intervenire contemporaneamente su tre dimensioni: personale, processi e strumenti.

Anzitutto sul personale, inteso come rafforzamento organizzativo, ma anche procedurale, nel quale sono incluse ad esempio le misure volte alla valorizzazione del lavoro agile e di nuove forme di organizzazione del lavoro pubblico finalizzate alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro; sui processi, attraverso interventi di semplificazione e razionalizzazione ed infine, sugli strumenti, finalizzando il percorso di trasformazione digitale e di modernizzazione della PA.

Ma nell’ammontare di risorse finanziarie europee descritte, dove rinvenire risorse destinate al rafforzamento della capacità amministrativa nei termini sopra descritti?

Sul tema, il quadro strategico per la programmazione dei fondi strutturali è parzialmente cambiato rispetto al precedente periodo di programmazione.

Nel ciclo 2014-2020 c’era un Obiettivo Tematico dedicato (OT 11 “Migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione”) e che ha condotto in Italia all’adozione del PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020, come programma tematico di riferimento, ma anche a coprire azioni di rafforzamento ricomprese in assi prioritari di altri Programmi Operativi Nazionali (PON) e Regionali (POR).

Il periodo di programmazione 2021-2027 cambia in parte strategia, sparisce l’obiettivo dedicato, le azioni di rafforzamento, oltre a quelle che possono trovare cittadinanza nella modernizzazione della PA e per l’accompagnamento di interventi FESR, sono focalizzate sul miglioramento dei processi di attuazione dei fondi stessi e non destinate alla Pubblica Amministrazione in generale e per questo vengono coperti da risorse finanziare incluse nell’asse di assistenza tecnica dei Programmi Operativi.

Per intervenire sul rafforzamento della capacità amministrativa si potrà far ricorso al Technical Support Instrument 2021-2027, ossia uno strumento a gestione diretta della Commissione Europea che richiede, per l’assegnazione delle risorse, che vengano pubblicati specifici avvisi per la presentazione di proposte progettuali e quindi attuato con una modalità partecipativa concorrente, ma la scatola programmatica di riferimento resta il Recovery and Resilience Facility (RRF), che, come detto, viene attuato attraverso il PNRR e che prevede, nella versione di recente presentata al Parlamento, importanti azioni di rafforzamento della PA anche dedicate alla valorizzazione del lavoro agile e di nuove forme di organizzazione del lavoro pubblico finalizzate alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro.

Un quadro attuativo che sta prendendo forma e che si sta sviluppando in una modalità integrata utilizzando le diverse risorse finanziarie a disposizione, in linea con i suggerimenti espressi dalla Commissione Europea, al fine di massimizzare l’efficacia degli interventi in esso ricompresi, mediante un’imponente opera di razionalizzazione della spesa necessaria a fornire quell’efficace risposta nazionale alla crisi economica che il nostro Paese sta vivendo a causa della pandemia in atto.

Giorgio Centurelli, autore di questo articolo, approfondirà il tema delle opportunità di finanziamento per l’attuazione delle attività previste dal POLA (e non solo) all’interno del Campus formativo “POLA | Contenuti e strumenti: tutto quello che c’è da sapere”

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