L’utilizzo dei fondi ESIF in ottica di complementarietà: l’approccio strategico della Regione Campania in ambito aerospazio
Nel sistema economico e produttivo della Regione Campania, la filiera aerospaziale riveste un ruolo chiave, rappresentando un elemento di sviluppo del territorio, sia in termini di presenza industriale, sia per l’elevato contenuto di know-how tecnologico
5 Marzo 2020
Valeria Fascione
Assessore all'Innovazione, Start up e Internazionalizzazione della Regione Campania
Nel sistema economico e produttivo della Regione Campania, la filiera aerospaziale riveste un ruolo chiave, rappresentando un elemento di sviluppo del territorio, sia in termini di presenza industriale, sia per l’elevato contenuto di know-how tecnologico.
Ai grandi operatori si affianca un tessuto di piccole e medie aziende subfornitrici, in grado di utilizzare le tecnologie, implementare i processi produttivi, garantire gli standard tecnici di qualità e di precisione richiesti dall’industria aerospaziale.
Il Distretto Aerospaziale della Campania
Sul fronte tecnologico, la nascita nel 2012 del Distretto Aerospaziale della Campania (DAC) ha fornito alla filiera un utile strumento di aggregazione, sinergia e collaborazione, che sta favorendo lo sviluppo di strategie condivise sulla base dell’identificazione di stream tecnologici e progetti prioritari, nonché di azioni di sistema a favore dell’internazionalizzazione, della formazione di profili specialistici particolari e di partnership.
Il DAC è il distretto nazionale con il maggior numero di soci e la più alta capitalizzazione: vi partecipano 159 soggetti, tra cui 22 Grandi Imprese (come Leonardo, MBDA, Magnaghi Aeronautica, Vitrociset, Adler, ALI, DEMA, Telespazio, ALA, ecc.), 18 tra Centri di Ricerca e Università (tra cui il CIRA, il CNR, l’ENEA, Fondazione FORMIT e le 5 Università campane con corsi di ingegneria) e 109 PMI.
Sul fronte industriale, la nascita della consortile SCIA (Supply Chain dell’Industria Aeronautica) ha avviato lo sviluppo della filiera produttiva integrata con le tematiche di innovazione del comparto.
Allo stesso modo, nel 2013 è nata la rete RITAM, come laboratorio pubblico-privato, attiva nel settore delle tecnologie e componenti per la motoristica aeronautica.
Il nuovo Polo Europeo delle Microfusioni Aerospaziali
Un ulteriore e più recente esempio è dato dal nuovo Polo Europeo delle Microfusioni Aerospaziali che, nato in Irpinia attorno alla EMA, ha riunito piccole imprese locali e grandi aziende del Nord Italia per rafforzare la filiera delle produzioni dei componenti per le turbine a gas mediante l’allungamento della catena del valore.
Recentemente ha ripreso le sue attività la società Mars Center, il centro di ricerca più avanzato in Italia e tra i primi in Europa nelle operazioni spaziali su payload scientifici e tecnologici e nella ricerca della fisica dei fluidi in condizioni di microgravità. La sede della società è rimasta quella storica di via Gianturco ad oggi riqualificata dalla presenza del Polo Tecnologico Aerospaziale ‘Fabbrica dell’Innovazione’, dove è insediato il Consorzio ALI (Aerospace Laboratory for Innovative components). Composta da 17 società, con un organico complessivo di circa 1.000 addetti e un fatturato di circa 250 milioni di euro, il Consorzio copre con attività di ricerca, sviluppo e commercializzazione l’intera filiera aerospaziale.
Un’opportunità per il territorio
Un settore attrattivo che ha visto rientrare ‘talenti’ campani dall’estero per puntare sul nostro territorio e lanciare startup innovative in rapida espansione come Sòphia High Tech, che già occupa un posto di rilevo nel panorama delle imprese innovative italiane ed europee, che svolge attività di produzione, progettazione e commercializzazione di attrezzature di laboratorio per lo svolgimento di test su materiali innovativi per migliorare le performance di autoveicoli o velivoli.
Tale dinamismo industriale e tecnologico ha posizionato l’Aerospazio tra i domini tecnologici prioritari della Regione Campania, come definito nel documento RIS3 Campania Research and Innovation Smart Specialization Strategy.
In risposta alle sfide di una competitività giocata su scenari sempre più globali, ci è apparso fondamentale aderire – tra le 11 Regioni a livello europeo e unica in Italia – al Joint Undertaking Clean Sky 2, partenariato pubblico-privato tra la Commissione Europea e l’industria aeronautica che promuove lo sviluppo di nuove tecnologie per la sostenibilità ambientale e la competitività del settore. Il protocollo di intesa sottoscritto con Clean Sky pone la Campania all’avanguardia nel contesto italiano e fissa obiettivi ambiziosi in tema di ricerca e innovazione, che prevedono una stretta interazione tra i fondi strutturali e gli investimenti europei a supporto di iniziative nell’ambito della Smart Specialization Strategy.
Il partenariato
Il primo passo di questa azione sinergica con Clean Sky è stato il coinvolgimento nel processo di consultazione pubblica per la RIS3 Campania che ha portato alla definizione di traiettorie tecnologiche in grado di rispondere alle sfide della competitività. In coerenza con le aree prioritarie di intervento proposte, la filiera tecnologica dell’aerospazio campana dovrà, quindi, perseguire le seguenti traiettorie tecnologiche: metodologie, processi e sistemi per nuove configurazioni e componenti per il volo; sistemi di bordo, comunicazioni e sistemi per la difesa; propulsione ed efficienza energetica; tecnologie per lo spazio oltre a un focus su health management e manutenzione di strutture e sistemi.
La sinergia tra i programmi Clean Sky 2 e la Programmazione Regionale FESR 2014-2020 ha consentito di dare vita a un virtuoso utilizzo complementare dei fondi, individuando azioni, procedure e strumenti dedicati attraverso percorsi preferenziali.
È stato naturale, al momento di lanciare il primo avviso in materia di trasferimento tecnologico – valore 85 milioni di euro – inserire una riserva di 10 milioni di euro per progetti in linea con priorità Clean Sky, con l’obiettivo di promuovere un migliore posizionamento delle imprese campane nel mercato europeo e più in generale a livello internazionale per lo sviluppo di nuove tecnologie in un’ottica di sostenibilità ambientale.
Sono stati così sostenuti nove progetti che abbracciano tutta la filiera tecnologica del settore, come device innovativi per sanificazione ambientale di ambienti indoor, dispositivo portatile per i piloti della GA che sia in grado di fornire servizi interconnessi, anche tramite comunicazione satellitare, protezione dal fuoco basato su fogli di grafene, certificazione dei velivoli a pilotaggio remoto.
L’avviso pubblico per i progetti di ricerca
E anche più recentemente nell’avviso pubblico che – con 20 milioni di euro – sosterrà i Progetti di Ricerca Industriale e Sviluppo Sperimentale per Sistemi e Tecnologie Abilitanti per l’Industria Aeronautica e Spaziale, abbiamo confermato la coerenza con le traiettorie tecnologiche indicate dalla RIS3 Campania e, per il settore aeronautico, abbiamo inserito uno specifico riferimento agli obiettivi sinergici con Clean Sky 2. È per noi fondamentale accelerare i processi di innovazione e sostenibilità e favorire lo sviluppo di sperimentazioni in ambiente reale, con progetti di ricerca e dimostrazione, in grado di promuovere, anche attraverso meccanismi di coordinamento aperti tra gli attori della filiera tecnologica, l’integrazione tra le azioni di potenziamento della ricerca, lo sviluppo di innovazioni radicali, di nuovi modelli, il trasferimento tecnologico e la diffusione delle tecnologie abilitanti presso le PMI.
Abbiamo anche preso parte a Bruxelles all’iniziativa European Aeronautics research as its best: what next in Horizon Europe dedicata alle strategie di innovazione nel settore aerospazio, organizzata dalla Commissione Europea e da Clean Sky 2 in vista della preparazione degli interventi per il periodo 2021-2027.
In questa azione di pianificazione la Campania è stata chiamata quale best practice a livello europeo per il suo ruolo nel programma Clean Sky 2.
Le prospettive
Le prospettive di lavoro congiunto sono rappresentate da una ‘spinta’ convinta sui Seal of Excellence, già accolti nel nostro avviso sul trasferimento tecnologico, ispirato fortemente allo SME Instruments comunitario, dalla definizione di budget dedicati e dal coinvolgimento di esperti Clean Sky anche nelle commissioni di valutazione, oltre al consolidamento della presenza sul territorio con attività di animazione e disseminazione delle opportunità derivanti dal programma presso le imprese campane.
Per noi sarebbe di grande soddisfazione riuscire a condividere buone pratiche di sviluppo e azioni congiunte con le altre undici Regioni europee che hanno attivato un protocollo con Clean Sky e attivare un network solido tra le Regioni europee a vocazione aeronautica anche per dare voce ai territori nella programmazione del futuro Clean Sky 3.