PON Metro 2014-2020, infrastrutture e servizi per le aree urbane svantaggiate

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Il PON Metro 2014-2020 ha destinato quasi 440 milioni di euro a progetti volti a ridurre la fragilità sociale ed economica e migliorare le condizioni abitative delle persone emarginate. Complessivamente, oltre 500.000 persone fragili sono state prese in carico dai Comuni per offrire servizi di inclusione. L’esperienza ha dimostrato l’importanza dell’integrazione delle progettualità con la partecipazione collettiva per ricostruire le comunità delle aree urbane più degradate. Il Programma Nazionale Metro Plus e Città Medie Sud 2021-2027, che prende spunto dall’esperienza del PON Metro, si concentra sul disagio abitativo, l’estrema povertà e l’innovazione sociale, coinvolgendo anche le Città Medie del Sud con risorse pari a 327 milioni di euro

14 Dicembre 2023

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Redazione FPA

Foto di Juliane Liebermann su Unsplash - https://unsplash.com/it/foto/O-RKu3Aqnsw

La povertà è un fenomeno che caratterizza il nostro tempo. Secondo gli ultimi dati Istat sono in condizione di povertà assoluta poco più di 2,18 milioni di famiglie e oltre 5,6 milioni di individui mentre il rischio di povertà o esclusione sociale in Italia, secondo i dati Istat pubblicati a giugno scorso, è un fenomeno che riguarda un quarto della popolazione, quasi 12 milioni di persone.

Nelle città metropolitane dove la dipendenza dal mercato è maggiore, la povertà assume caratteristiche specifiche: la “povertà urbana” porta a una maggiore concentrazione spaziale delle situazioni di fragilità rendendo il fenomeno più visibile e creando una combinazione di fattori che perpetuano la povertà stessa.

Il PON Metro 2014-2020 in linea con le direttrici tracciate dall’Agenda urbana nazionale, definita dall’Accordo di Partenariato, ha individuato due assi (3 e 4) di intervento per contrastare la povertà e sostenere le aree urbane svantaggiate ed esposte alla maggiore marginalità.

PON Metro 2014-2020, inclusione sociale: obiettivi e azioni

Nel periodo di programmazione 2014-2020 sono stati finanziati progetti in specifiche zone geografiche con maggiore grado di disagio socio-economico urbano (PovertyMaps) e destinati a cittadini emarginati, affinché si riducesse il numero di individui e famiglie con particolari fragilità sociali ed economiche e si riducesse il disagio abitativo.

Le attività progettuali hanno seguito il paradigma del client‐driven approach prendendo in considerazione la tipologia di marginalità da colpire e non solo le capacità e competenze pregresse delle singole amministrazioni.

L’esperienza avuta con il PON Metro 2014-2020 ha, infatti, dimostrato ampiamente la necessità di integrare le progettualità con una partecipazione collettiva per raggiungere e ricostruire i luoghi e le comunità delle aree urbane di maggiore degrado, anche grazie ad iniziative di innovazione sociale realizzate con il contributo dei soggetti del terzo settore.

PON Metro 2014-2020, inclusione sociale: servizi e infrastrutture

Per raggiungere gli obiettivi di inclusione e innovazione sociale il Programma ha stanziato complessivi quasi 440 milioni di euro.

Nella prima fase della programmazione circa il 40% della dotazione finanziaria del Programma è stata assegnata all’inclusione e all’innovazione sociale:

  • 239,42 milioni di euro sono stati utilizzati per promuovere servizi per l’inclusione attiva dei cittadini migliorandone l’occupabilità e offrendo servizi di pronto intervento sociale (dormitori, mense, servizi igienici, etc) destinati alla popolazione che versa in estreme condizioni di povertà. Una tipologia di interventi definiti nell’ambito di una strategia integrata per la coesione (OT 9 “Inclusione sociale e lotta alla povertà” – FSE) in sinergia con il PON Inclusione e con altri Programmi operativi regionali FSE.
  • 119,73 milioni di euro sono stati assegnati al miglioramento del tessuto urbano nelle zone a rischio legalità, attraverso una nuova offerta di infrastrutture per l’inclusione sociale (OT 9 “Inclusione sociale e lotta alla povertà” – FESR) con un focus particolare sulla riduzione delle fragilità economiche a seguito del disagio abitativo(opere pubbliche, recupero alloggi, modelli abitativi con forte valenza sociale).

In questo contesto di marginalità estrema, in alcune Città Metropolitane con il contributo del PON Metro sono stati previsti interventi rivolti alle popolazioni Rom, Sinti e camminanti per il progressivo abbandono dei campi nomadi e la piena integrazione nella comunità, attraverso percorsi di accompagnamento alla casa, attività di inserimento scolastico dei minori e percorsi di facilitazione nell’accesso al lavoro.

L’occasione del React EU

Con gli incentivi React EU introdotti nel bilancio EU 2021 per la ripresa post pandemica, al PON Metro vengono assegnate risorse finanziarie aggiuntive per oltre 1 miliardo di euro. Di queste, 80 milioni sono state assegnate al nuovo asse 7 dedicato alla ripresa sociale, economica e occupazionale.

Il Programma in continuità con gli interventi già pianificati nel periodo pre-pandemico ha investito in interventi multi-dimensionali e agito secondo il paradigma housing first, rivolgendosi a individui e nuclei familiari con attivazione di percorsi per l’inclusione sociale, lavorativa e di accompagnamento all’abitare e al contempo sostenendo le persone che con l’emergenza sanitaria hanno visto peggiorare la propria condizione già fragile attraverso percorsi di sostegno come “Consegne etiche e solidali” e “Pasti sospesi” (spesa, pasti, libri in prestito del sistema bibliotecario, medicinali e assistenza domiciliare).

Inclusione sociale, i primi risultati

La sinergia con gli interventi realizzati negli altri ambiti di intervento del Programma (Asse 1 – La transizione al digitale e Asse 2 – Sostenibilità dei servizi pubblici e della mobilità urbana) ha portato avanti un’opera di valorizzazione dei quartieri, di miglioramento dei servizi di cura e assistenza alla persona, servizi con finalità pedagogico‐educative o sociali ecc. favorendo l’abbattimento delle barriere architettoniche e l’installazione di impianti tecnologici propri del paradigma ambient assisted living

Sono stati ripristinati e realizzati 755 alloggi da destinare a individui e famiglie in situazioni di fragilità sociale ed economica.

Il recupero di immobili inutilizzati è stato accompagnato dalla ridefinizione degli spazi urbani per nuovi servizi di valenza sociale sostenendo l’acquisto e l’installazione di beni, forniture e impianti tecnologici dove incubare progetti di innovazione sociale, servizi di prossimità e di animazione sociale, anche attraverso procedure di assegnazione di evidenza pubblica (es in concessione di gestione, comodato d’uso gratuito o tramite appalto di servizi e spazi).

A novembre 2023, complessivamente sono oltre 500.000 le persone fragili prese in carico dai Comuni per offrire servizi di inclusione

Tratto caratteristico in tema di innovazione urbana è stato il ricorso a processi partecipativi di inclusione della società civile e dell’economia sociale per offrire nuovi prodotti, servizi e modelli in grado di soddisfare i bisogni emergenti. 

Caso di successo: lo snodo per l’inclusione sociale di Palermo

Lo “Snodo per l’inclusione sociale” è un progetto realizzato dal Comune di Palermo per affrontare l’emergenza abitativa e che al contempo ha permesso di riorganizzare la macchina amministrativa palermitana che vede impegnati uffici diversi: il Servizio Politiche Abitative e Servizio Pianificazione e Gestione dei Servizi Sociali territoriali.

Alla base del nuovo modello organizzativo una cabina di regia costituita dai due servizi, un Osservatorio sulla povertà abitativa e 10 punti di snodo sul territorio con competenze specifiche per garantire la capillarità dei servizi. Con questo progetto ha preso forma una vera e propria Agenzia Sociale per la Casa per sostenere spese di locazione, spese condominiali, utenze e spese legali di persone fragili e famiglie in difficoltà.

Grazie al progetto, in due anni, sono stati seguiti più di 2.500 utenti e sono state salvate più di 1000 famiglie dallo sfratto.

Dal PON Metro al PN Metro Plus e Città Medie Sud per l’inclusione

Il Programma Nazionale Metro Plus e Città Medie Sud 2021-2027 tesaurizza l’esperienza del PON Metro 2014-2020, concentrando gli interventi destinati al sociale in tre macrocategorie: disagio abitativo, estrema povertà e innovazione sociale.

Continuità con gli interventi del precedente Programma e forte interesse saranno dedicati al disagio abitativo e all’estrema povertà. Rispetto al focus sull’innovazione sociale la nuova programmazione intende far leva sul coinvolgimento di altri soggetti nell’attuazione dei progetti, ad esempio con gli Enti del Terzo settore, attraverso metodologie di lavoro e di coinvolgimento partecipative e innovative.

La principale novità del Programma è certamente l’ingresso delle 39 Città Medie del Sud che nel settennio 2021-2027 sono coinvolte per realizzare servizi e infrastrutture per l’inclusione e l’innovazione sociale. 

Le Città Medie Sud sono beneficiarie del Programma con un’assegnazione di risorse complessiva pari a 327 milioni di euro e beneficiano, al contempo, di un percorso di accompagnamento alla progettazione promosso dall’Autorità di Gestione del Programma con il coinvolgimento delle 14 Città metropolitane e delle esperienze di successo realizzate nell’ambito dell’Asse 3, 4 e 7 della Programmazione 2014-2020.

La rubrica podcast “Città che cambiano”

Ascolta la terza puntata della rubrica podcast “Città che cambiano”, realizzata da FPA e PON Metro per raccontare con il contributo di esperti, amministratori e innovatori gli scenari evolutivi dell’innovazione urbana, tra progetti realizzati, risultati raggiunti e le sfide della nuova programmazione. Ci confrontiamo sulle azioni necessarie a rafforzare l’inclusione sociale e abbattere l’emarginazione con Paolo Venturi, Direttore AICCON Centro Studi sull’Economia Sociale e docente di imprenditorialità e innovazione sociale presso l’Università di Bologna e Antonella Bonaduce, Project Manager sui temi di Inclusione e Innovazione Sociale PON Metro.

Nelle precedenti uscite abbiamo parlato di Agenda digitale metropolitana, e sostenibilità energetica e mobilità urbana.

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