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Age management: che cos’è e che valore può avere per la PA

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L’age management è un approccio strategico per valorizzare le competenze di tutte le generazioni nelle organizzazioni. Proposto nelle recenti trattative per il rinnovo dei contratti collettivi delle funzioni centrali, sanità ed enti locali, si concretizza in una possibile attività di mentoring. Questo il focus della nuova puntata della rubrica “Le persone al centro. La strada maestra per innovare la PA”, a cura di Antonio Naddeo in collaborazione con FPA. Si fa anche il punto sull’andamento delle trattative nei contratti collettivi

11 Ottobre 2024

“L’age management è la gestione strategica delle diverse età presenti in un’organizzazione, si focalizza sulla valorizzazione delle competenze e delle esperienze di tutte le generazioni favorendo la collaborazione tra lavoratori più giovani e quelli più esperti. Questo approccio è essenziale per creare ambienti di lavoro più inclusivi e per sfruttare al meglio le risorse umane disponibili”. È questa la risposta data da chatGPT alla domanda “che cos’è l’edge management?”, posta da Antonio Naddeo, Presidente dell’ARAN, e curatore in collaborazione con FPA della rubrica “Le persone al centro. La strada maestra per innovare la PA”.

“L’age management è lo strumento inserito nelle trattative con le organizzazioni sindacali per il rinnovo del contratto delle funzioni centrali 2022-2024”.

Non si tratta di una “norma per gli anziani”, come alcuni potrebbero erroneamente interpretare. Si concretizza in una possibile attività di mentoring: le persone che hanno una maggiore esperienza professionale vissuta all’interno dell’amministrazione, con le loro competenze acquisite, trasferiscono il loro saper e saper fare ai giovani che entrano nelle organizzazioni.

In un contesto in cui il blocco del turnover aveva impedito il passaggio di conoscenze, l’age management si presenta come un primo aspetto su cui puntare. La stessa cosa vale anche per il reverse mentoring, ovvero la possibilità dei giovani di fare formazione e di accrescere le competenze.

Il punto sulle trattative nei contratti collettivi

Sul fronte delle trattative sindacali per il rinnovo dei contratti collettivi, il panorama è caratterizzato da una sfida sulle risorse economiche disponibili. Sono attualmente in corso negoziati per il rinnovo di tre contratti collettivi: funzioni centrali, sanità, enti locali. Nonostante le difficoltà economiche, alcune sindacati sono disposti a negoziare per giungere rapidamente a una conclusione, anche in vista delle risorse già stanziate per il rinnovo contrattuale 2025 2027.

“La parte economica dei contratti è fondamentale, ma è altrettanto importante la parte normativa. In tutti i contratti stiamo ridisegnando, per esempio, lo smart working, adattandolo anche alla luce delle esperienze fatte nei contratti 2019-2021; estendendolo il più possibile secondo le necessità delle amministrazioni e tenendo conto anche delle esigenze dei lavoratori”.

E l’age management, in questo caso si presenta come una norma di principio.

Contributo alla Rubrica “Le persone al centro. La strada maestra per innovare la PA”, a cura di Antonio Naddeo, Presidente ARAN

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