Barcamp Innovatori PA: istruzioni per l’uso
Il 13 maggio prossimo, nella cornice di FORUM PA ‘09, si svolgerà il Barcamp Innovatori PA. Ecco un piccolo vademecum con tutto quello che c’è da sapere su come prepararsi e partecipare.
11 Marzo 2009
Il 13 maggio prossimo, nella cornice di FORUM PA ‘09, si svolgerà il Barcamp Innovatori PA. Ecco un piccolo vademecum con tutto quello che c’è da sapere su come prepararsi e partecipare.
Alzi la mano chi sa definire con esattezza cos’è un barcamp. La risposta non è semplice, anche perché la formula del barcamp è relativamente nuova e, per le sue caratteristiche di apertura e condivisione, sfugge a definizioni rigide.
Proviamo allora, assieme a Gianluigi Cogo (Regione Veneto), che di questo barcamp è entusiasta organizzatore, a fare un po’ di chiarezza e a dare qualche coordinata che possa stimolare la voglia di partecipare. Ecco le domande a cui abbiamo voluto dare una risposta:
Cos’è un barcamp e, in particolare, cos’è il barcamp innovatori?
Chi partecipa a un barcamp?
Come si decidono i temi da trattare?
Come si sviluppa la discussione?
È un evento di élite?
Qual è il valore aggiunto di questo tipo di eventi?
Come si svolgerà la giornata del barcamp?
Quale è il kit necessario per partecipare al barcamp?
Cos’è un barcamp e, in particolare, cos’è il barcamp innovatori?
Il barcamp è una “non conferenza”, cioè il contrario di una conferenza così come solitamente intendiamo gli eventi standard a cui siamo abituati a partecipare. Nasce dal desidero delle persone di condividere ed apprendere in un ambiente aperto e libero, non preconfigurato, e senza format. Lo spirito è collaborativo, chiunque può salire in cattedra, proporre un argomento e parlare agli altri, con lo scopo di favorire il libero pensiero, la curiosità, la divulgazione e la diffusione dei temi legati all’innovazione e al cambiamento, in questo caso, della PA.
Il barcamp è un raduno dove si trovano i cosiddetti abitanti della rete, che si distinguono dagli utenti della rete, perché non solo usano questo strumento, ma producono contenuti contribuendo alla sua alimentazione e al suo mantenimento.
La precondizione per partecipare a un barcamp è avere voglia non soltanto di ascoltare, ma anche di contribuire, ed è questa la cosa più interessante: si offre la possibilità di contribuire a tutti coloro che non usano i soliti canali convenzionali, i soliti noti per intenderci, ma che hanno nella testa o nelle dita (visto che sono bravi artisti del web) alcune progettualità e le presentano in queste occasioni, prendendo la parola e raccontando la loro storia.
Per partecipare al Barcamp Innovatori PA ci si può registrare qui.
Come si decidono i temi da trattare?
In un barcamp non c’è nulla di prestabilito, anche se gli organizzatori tendono di solito a pubblicizzare in forma collaborativa (wiki) l’evento, lasciando l’opportunità a ciascuno di proporre un argomento da discutere, ma anche di cancellarlo, spostare l’orario o modificarne i contenuti. Senza alcun vincolo, quindi. Il barcamp ha una struttura il più fluida possibile, gestita solitamente con una lavagna o un raccoglitore di memo-tac, nel quale ognuno può andare ad attaccare il suo post-it con il tema che vorrebbe trattare. È, quindi, una riunione aperta e i contenuti vengono proposti dai partecipanti stessi.
Come si sviluppa la discussione?
I post-it con i temi vanno e vengono, il format è molto anarchico e, in base alle relazioni che si stabiliscono durante la giornata, è difficile che il programma rimanga invariato nel corso del tempo. Solitamente le persone accorpano alcuni argomenti, propongono speach multipli a due-tre persone, si formano dei capannelli. Si cerca di non utilizzare la modalità palco-spettatori, perché limita incredibilmente la partecipazione, mentre si tende, invece, a stare tutti sulla stessa base, eliminando il palco, e a moltiplicare i punti di attenzione, creando dei veri e propri speaker corner modello Hide Park.
Si favoriscono le relazioni uno a uno ed uno a molti e la cosa caratteristica è che il barcamp ha un’estensione che supera quella della sala riunioni, cioè tutta l’area fuori e dentro la sala può essere utilizzata per la creazione di questi capannelli, per lo scambio di esperienze e così via.
Diciamo che è molto usato nella blogosfera. Tra i blogger, infatti, la conoscenza viene favorita dal mezzo digitale, ma è una conoscenza mediata dal mezzo. Per disintermediare ci si ritrova in queste occasioni.
In questo caso, il barcamp degli innovatori è figlio della rete di innovatori PA, all’interno della quale vogliamo favorire anche un approccio non digitale e, quindi, disintermediato, sia dei membri più attivi sia di coloro che partecipano saltuariamente o sono – come si dice in gergo – il Lurker, ossia quelli che guardano solo in maniera passiva. Al barcamp possono venire anche loro a proporre un contributo.
Per fare questo abbiamo predisposto il wiki, nel quale ci sono già una sessantina di iscritti e una ventina di interventi. Un numero positivo, ma ci aspettiamo, come di solito avviene, un’esplosione della partecipazione nelle settimane immediatamente prima dell’inizio dell’evento.
Qual è il valore aggiunto di questo tipo di eventi?
Direi che il valore principale è la relazione, cioè la conoscenza fisica delle persone con cui si possono anche condividere progetti di lungo raggio. Sembrerà assurdo, ma con molte persone conosciute tramite questi eventi, oltre ad aver condiviso dei progetti, spesso ho condiviso anche le ferie! Insomma ho stabilito delle relazioni permanenti, che creano il senso di appartenenza ad un ecosistema e permettono di crescere insieme. È il senso del famoso circle of trust, per cui tu conosci la persona digitalmente, perché ha le tue idee e le tue passioni, la frequenti, condividi dei progetti e questi progetti ti portano un vantaggio per la tua professione… Bhè, cosa c’è di meglio del social web?
Questo, però, non va un po’ a discapito dell’apertura all’esterno?
Sono gli entusiasti, come me e come molti altri, a dover allargare le maglie. Io, ad esempio, ho provato ad estendere l’invito ad alcuni politici particolarmente attenti a queste tematiche (Venezia e Udine) e la loro risposta non è stata negativa, perché ho presentato loro la cosa come l’occasione per arrivare a conoscere persone e progetti senza passare per la scala gerarchica classica. Certo, sarebbe bello che, oltre al politico locale, venissero decisori di livello nazionale, ma non so quanto questo sia realizzabile qui da noi. Certo è che, in altri paesi (Australia o Spagna), è diventata una consuetudine questa disintermediazione totale, questo parlarsi alla pari. Non perdiamo la speranza, questo è il nostro desiderata.
Politici italiani al barcamp? Sembra un’utopia!
Si, è difficile da credere, però se pensiamo a quali sono stati i risultati (scarsi) dell’e-government, rispetto ai desiderata progettuali, la chiave è proprio qui: si è trattato di un e-government istituzionale, ingessato, con dei processi che non sono vicini alle dinamiche dei cittadini né dei nativi digitali. Noi siamo molto più vicini ai cittadini, parliamo il loro linguaggio e ci piacerebbe riuscire a suggerire ai politici o ai manager alcune dinamiche. In questo momento non c’è molta fertilità in questo senso da parte di chi ha le leve del potere, però bisogna pur provare… Se lo fanno all’estero, proviamo anche noi, no?
Tra l’altro a livello locale è già avvenuto. Parlo per esperienza personale: all’interno di venetoexpo c’è stato un barcamp a cui hanno partecipato dipendenti e politici ed è stato un successo, almeno dal punto di vista “emozionale”. Poi, certo, gli effetti concreti sono difficili da quantificare, ma è importante far passare la mentalità.
Come si svolgerà la giornata del barcamp?
Come si usa solitamente stiamo organizzando la cena sociale, per chi può, la sera prima. La mattina ci sarà l’accoglienza con la consegna dei badge e dei gadget eventuali, offerti dagli sponsor, e la compilazione della lavagna con gli argomenti della giornata. Subito dopo inizieranno in vari talk con l’intermezzo del pranzo sociale. Vorremmo, infine, realizzare la diretta – o almeno alcune interviste – in live streaming, per consentire anche a quelli che non sono potuti intervenire di avere un feed-back della giornata.
Quale è il kit necessario per partecipare al barcamp?
Bisogna prepararsi al nomadismo digitale. Un portatile è fondamentale, perché la connessione wi-fi permetterà ad ogni partecipante di interagire con la rete, mandare foto e aggiornare il blog facendo instant blogging. Poi portarsi bigliettini da visita o badge da scambiare, per ricordarsi con chi si è chiacchierato e si è interagito. Da un punto di vista psicologico se partecipi al barcamp devi rompere la timidezza e proporre il tuo progetto che magari, fuori dal tuo ambito ristretto, può trovare terreno fertile ed essere valutato. Infine bisogna essere curiosi e rimanere tutto il giorno, consapevoli che le persone che possono dare un contributo per il progetto che stai portando avanti sono tante.
In una parola: occorre predisporsi ad essere “social”, tecnologicamente e umanamente.