Brunetta fase due: le reazioni della PA
Centinaia di commenti e di interventi sui forum di www.forumpa.it e di www.innovazionepa.it testimoniano un acceso dibattito sulla fase due di Brunetta: quella che in conferenza stampa il Ministro ha chiamato “Non solo fannulloni!”. Nell’invitarvi a leggere i commenti direttamente, ve ne proponiamo una sommaria classificazione che può essere utile per avere uno spaccato dell’umore dei dipendenti pubblici.
11 Settembre 2008
Carlo Mochi Sismondi
Centinaia di commenti e di interventi sui forum di www.forumpa.it e di www.innovazionepa.it testimoniano un acceso dibattito sulla fase due di Brunetta: quella che in conferenza stampa il Ministro ha chiamato “Non solo fannulloni!”. Nell’invitarvi a leggere i commenti direttamente, ve ne proponiamo una sommaria classificazione che può essere utile per avere uno spaccato dell’umore dei dipendenti pubblici.
Mettiamo, intanto, da parte le code della curva: quelli che plaudono indiscriminatamente (“Finalmente un Ministro con le palle” è un esempio) o quelli che insultano altrettanto sommariamente (“Viva la fase tre di Brunetta: quanto tornerà a vendere gondolette a Venezia!” È una delle esclamazioni più gentili). Sono posizioni folcloristiche, ma poco utili.
Veniamo, invece, ai commenti più meditati, li dividerei in quattro categorie, ciascuna rappresentata da una frase caratteristica e che metto in un sommario ordine di frequenza dalle più frequenti alle più rare:
- Ci sono anche io, ma tanto a chi fa bene il suo dovere nessuno dice mai “bravo”. È una reazione molto comprensibile, che fa perno normalmente sulla considerazione che non sono solo quelli segnalati ad essere bravi, ma ci sono e ci sarebbero tante altre storie di comportamenti ineccepibili da mettere in evidenza. Che dire? È ovviamente vero e abbiamo apposta aperto una casella di e-mail nonsolofannulloni@governo.it per le segnalazioni. Ma attenzione a confondere il fare il proprio dovere (sono innumerevoli le mail che vantano di non aver fatto mai assenze, di essere stati gentili col pubblico, di non essere arrivati sempre in orario ecc.) con l’eccellenza! Ci sono poi quelli che lamentano che i riconoscimenti vanno sempre e solo ai dirigenti e non ai dipendenti che sono il motore dell’amministrazione…
- Ma i dirigenti sono i primi a non riconoscere il merito… Questi commenti mettono spesse volte il dito nella piaga. Molti dirigenti, dicono, sono stati scelti per appartenenza politica e rispondono non ai cittadini, ma ai loro padrini. A questi non interessano i risultati, ma solo mantenere il posto e, per farlo, disconoscono sia le innovazioni che chi le propone. Insomma, come scrivemmo qualche tempo fa, “il pesce puzza sempre dalla testa!”
- Ma come si fa a parlare di premiare i bravi in questa situazione… È un’altra delle frasi più ricorrenti. Non si può premiare il merito in una PA così scassata, non si può parlare di premi mentre gli stipendi sono così bassi, non si può far nulla se non la si smette di dare addosso alla PA e ai suoi lavoratori e così via…
- Ho un’idea, un’esperienza, una storia da raccontare… Sono ovviamente i commenti più complessi ed interessanti, a volte anche molto corposi, quasi piccoli articoli, che raccontano storie di eccellenza, tentativi di cambiamento, progetti innovativi. Sono perle che non disperderemo, ma che cercheremo di valorizzare.
Insomma il dibattito continua a botte di decine di commenti al giorno: dite anche voi la vostra!