Chi sono i parlamentari contrari alla soppressione del vitalizio… roba di trasparenza
In questi giorni “gira” su facebook su alcuni blog ed anche via mail, con un mese di ritardo, la notizia che la votazione per l’abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura, proposta dal deputato Antonio Borghesi (IDV) ha raccolto una valanga trasversale di “NO”. Grazie agli open data della Camera dei Deputati possiamo sapere chi ha votato e come.
21 Ottobre 2010
Tommaso Del Lungo
In questi giorni “gira” su facebook su alcuni blog ed anche via mail, con un mese di ritardo, la notizia che la votazione per l’abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura, proposta dal deputato Antonio Borghesi (IDV) ha raccolto una valanga trasversale di “NO”. Grazie agli open data della Camera dei Deputati possiamo sapere chi ha votato e come.
L’Onorevole Borghesi, deputato dell’Italia dei Valori, aveva fatto inserire nell’ordine del giorno del 21 settembre 2010 la richiesta “di prevedere la soppressione immediata di ogni forma di assegno vitalizio per i deputati in carica e per quelli cessati dal mandato parlamentare”.
La proposta è stata accolta in maniera piuttosto fredda dalla Camera. Dopo un tentativo di far ritirare “l’ordine del giorno Borghesi”, infatti, i Deputati si sono espressi con voto nominale ed ecco i risultati:
Parlamentari presenti: 525
Parlamentari votanti: 520
Astenuti: 5
Hanno votato SI all’abolizione: 22
Hanno votato NO all’abolizione: 498
Tralasciando i commenti di merito è interessante notare che trattandosi di voto nominale ogni cittadino italiano ha diritto di andare a vedere chi ha votato e come.
Grazie ai dati resi disponibili dalla Camera e al lavoro di Open Parlamento (progetto non governativo di cui abbiamo parlato più volte) questi dati sono disponibili in forma chiara e leggibile, in modo che ognuno possa trarre le sue conclusioni. Ennesimo segno, se ancora ce ne fosse bisogno, che un trattamento OPEN dei dati pubblici permette di realizzare servizi ad elevato valore aggiunto.
Li trovate qui
A questa considerazione va aggiunto il fatto che i dati della Camera su cui si basa Openparlamento.it non sono dati completamente aperti, ma dati cosiddetti "opachi", che richiedono un lavoro di pulizia e trasformazione. Immaginiamoci cosa potrebbe fare il "genio Italico", famoso nel mondo, se avesse a disposizione tutti i dati pubblici in formati puliti e già riutilizzabili… altro che trasparenza.