Cittadinanzattiva avvia le prime class action contro la PA
Canone di depurazione pagato per un servizio non reso; mancato accertamento dell’invalidità civile; violazione dei termini per il rinnovo di permessi di soggiorno. Per questi disservizi e inefficienze, Cittadinanzattiva ha avviato le prime class action contro Pubbliche Amministrazioni e concessionari di servizi pubblici, sfruttando le disposizioni della Riforma Brunetta in materia di efficienza della PA che di fatto hanno reso operativa, dal gennaio 2010, la class action nel settore pubblico.
24 Marzo 2010
Redazione FORUM PA
Canone di depurazione pagato per un servizio non reso; mancato accertamento dell’invalidità civile; violazione dei termini per il rinnovo di permessi di soggiorno. Per questi disservizi e inefficienze, Cittadinanzattiva ha avviato le prime class action contro Pubbliche Amministrazioni e concessionari di servizi pubblici, sfruttando le disposizioni della Riforma Brunetta in materia di efficienza della PA che di fatto hanno reso operativa, dal gennaio 2010, la class action nel settore pubblico.
Questi i destinatari delle diffide: per la tassa pagata per un servizio di depurazione acque reflue non reso, Comune di Potenza e Acquedotto Lucano Spa, Comune di Cineto Romano e Acea Ato 2 Spa; per la violazione dei termini per il rinnovo della carta di soggiorno (richiesti per motivi di studio o di lavoro), Questura della Provincia di Roma; per la violazione dei termini di legge per l’accertamento della condizione di invalidità civile, Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria.
Le amministrazioni hanno ora 90 giorni per ripristinare il servizio, mentre all’azione di classe possono aderire tutti i cittadini che si trovano nelle medesime situazioni che hanno portato alla notifica delle diffide.
“La nuova legge – ha commentato il segretario generale di Cittadinanzattiva, Teresa Petrangolini – ci consente, anche se con strumenti limitati e senza risarcimenti, di vincolare le amministrazioni al rispetto di standard previsti da Carte dei servizi e leggi. Se i tempi previsti non sono rispettati, se si richiedono oneri non previsti, se si omettono informazioni essenziali o si nega l’autocertificazione, il cittadino può invocare il rispetto delle norme ed ottenere il ripristino del diritto violato”.
FONTE: Cittadinanzattiva