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Competenze digitali dei dipendenti pubblici: perché incentivarle e come capire su cosa puntare

Il ruolo delle competenze nella creazione di valore pubblico
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L’ultimo outlook dell’OCSE sulle competenze utili al lavoro parla chiaro: il nostro Paese si trova nel trenino di coda, con Cile, Turchia, Bulgaria e Grecia. Ne abbiamo parlato con Elio Gullo del Dipartimento della Funzione Pubblica, facendo il punto sul Progetto Competenze digitali

11 Giugno 2019

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Redazione FPA

In un mondo che cambia grazie al digitale il tema delle competenze è sempre più centrale. La tecnologia evolve continuamente e i dipendenti pubblici devono essere messi nelle condizioni di non rincorrerla continuamente, spesso perdendo il passo, ma di essere costantemente aggiornati sulle novità. Anche perché i cittadini sono sempre più abituati a ricorrere alle tecnologie per tutti gli usi quotidiani (comunicazioni personali, acquisti e così via) e richiedono quindi un livello sempre più elevato anche nei servizi digitali che la PA deve (o dovrebbe) offrire loro.

Qualche numero

Sebbene negli ultimi dieci anni il numero di laureati nella PA sia aumentato del 24%, l’investimento in formazione si è dimezzato. Ogni dipendente pubblico ha a disposizione solo 1,04 giorni di formazione all’anno, con un investimento di 49 euro ciascuno. Numeri impraticabili se si vuole stare al passo con i Paesi più avanzati, creare nuove opportunità di lavoro, generare valore. E’ quindi indispensabile (sia per il sistema pubblico che per quello privato) investire in formazione perché il mondo cambia e le tecnologie lo richiedono.

Elio Gullo, Direttore Generale dell’Ufficio per l’innovazione e la digitalizzazione del Dipartimento della Funzione Pubblica, intervistato da Michela Stentella durante FORUM PA 2019, ha trattato a fondo l’argomento delle competenze digitali nella PA.

L’intervista

Il ruolo delle competenze nella creazione di valore pubblico

“L’avanzamento delle tecnologie implica un aggiornamento continuo dei dipendenti della PA. L’ultimo outlook dell’OCSE sulle competenze utili al lavoro parla chiaro.” dice Gullo, “Il nostro Paese si trova nel trenino di coda, con Cile, Turchia, Bulgaria e Grecia”.

Gullo sottolinea come nel mondo di oggi non sia più possibile fermarsi alle competenze apprese a scuola o non appena entrati nel mondo del lavoro: “Bisogna fare in modo che il lavoratore non si senta svincolato dal fare formazione una volta ottenuto il posto di lavoro” prosegue. Occorre formarsi costantemente”.

Ci sono alcune carenze che si registrano nelle amministrazioni italiane, prima di tutto relative alla presenza di personale con competenze tecnologiche e, ancora di più, con competenze nell’ambito della progettualità e del change management. “In Presidenza del Consiglio dei Ministri siamo più di 2mila dipendenti – sottolinea Gullo – ma se si contano quelli laureati in informatica o equivalenti penso che non superiamo le 50 persone, un numero rigorosamente basso. Nelle imprese che funzionano la componente che gestisce i cambiamenti nell’ambito delle tecnologie non è sotto l’1% del personale, sfiora almeno il 4%. Ma, soprattutto, non abbiamo investito nella formazione di competenze manageriali, di persone che sappiano gestire progetti”.

Il Progetto Competenze digitali e la piattaforma

Il Progetto Competenze Digitali per la PA del Dipartimento per la Funzione Pubblica si rivolge non agli specialisti del settore IT e informatico, ma a tutti i lavoratori della pubblica amministrazione, che usano quotidianamente (coscienti o meno) gli strumenti informatici. Ci sono quindi alcune conoscenze e competenze (informatiche e giuridiche) che non possono mancare a nessun dipendente pubblico. “Oggi – precisa Gullo – un dipendente deve conoscere il valore giuridico di una PEC, così come il valore probatorio della firma digitale”. Solo per fare un esempio.

La piattaforma di formazione è in una fase sperimentale, l’obiettivo è non solo aumentare le competenze dei lavoratori, ma anche favorire una maggiore consapevolezza dell’ente sullo stato dei propri dipendenti a livello di formazione digitale.

La piattaforma consente infatti ai dipendenti di fare una test di auto-valutazione sulle proprie competenze in cinque aree ben definite, assegnando per ciascuna un livello sulla base delle risposte ottenute. A partire dai primi mesi del prossimo anno saranno messi a disposizione sempre sulla piattaforma dei corsi mirati suggeriti ai dipendenti pubblici sulla base dei risultati del test.

A FORUM PA 2019

Di competenze digitali si è parlato a FORUM PA 2019 in un convegno dedicato: qui sotto è possibile ascoltare il convegno integrale

Ascolta l’intervista in podcast

IL CONVEGNO

Verso una strategia nazionale sulle competenze dei dipendenti pubblici

A partire dalle finalità e dalla struttura del Syllabus, l’incontro vuole essere un’occasione di confronto con i responsabili delle risorse umane, della formazione, della transizione digitale delle PA, ma anche con tutti i dipendenti pubblici e i cittadini a vario titolo interessati al tema delle competenze digitali.

15 Maggio 2019

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