Uno sguardo sulla situazione internazionale e sul percorso di innovazione nel nostro paese, ancora segnato da grandi limiti prima di tutto culturali: nell’intervista a Giuliano Noci, professore della School of Management del Politecnico di Milano, emergono temi centrali per la ripartenza, quali il ruolo della PA, della partnership pubblico-privato e delle competenze. Tutti aspetti che saranno al centro del confronto al prossimo FORUM PA (14-17 giugno)
2 Giugno 2022
Redazione FPA
Nel percorso #road2forumpa2022, Carlo Mochi Sismondi, Presidente di FPA, ha incontrato Giuliano Noci, professore ordinario in Strategia & Marketing presso la School of Management del Politecnico di Milano. Noci è dal 2011 Prorettore del Polo territoriale cinese dell’Ateneo milanese. È responsabile scientifico di diversi Osservatori del Politecnico di Milano e grande esperto di temi internazionali, con particolare attenzione a Cina e Federazione russa.
Con Giuliano Noci abbiamo parlato dell’attuale situazione internazionale e dei possibili effetti sulla ripartenza, delle leve per l’innovazione (prima fra tutte la partnership pubblico-privato) e dell’importanza di una visione basata sull’interconnessione tra culture, tradizioni e storie diverse come contributo necessario per fare innovazione.
“Siamo in un momento molto critico dal punto di vista internazionale – sottolinea Noci – e stiamo entrando definitivamente in una fase di globalizzazione meno aperta, a due polarità: americana e cinese. Questo non significa che ci sarà una fase regressiva dal punto di vista degli investimenti tecnologici, ma certamente mi aspetto che entreremo in una fase regressiva dal punto di vista economico”.
Quali le leve su cui agire per le politiche di ripresa? Prima di tutto la partnership pubblico-privato: “È sempre più necessaria una logica di condivisione pubblico privato anche in relazione all’attuazione del PNRR – evidenzia Noci – Il rapporto tra pubblico e privato deve essere sdoganato, è un fatto positivo e necessario, non solo perché abbiamo bisogno di spendere una grande quantità di soldi in breve tempo, ma soprattutto perché la collaborazione in nome di obiettivi comuni è necessaria per avere progetti di qualità. La competitività dei territori passa dalla qualità della PA e dei suoi servizi e lavorare col privato è un fatto positivo. Questo non è ancora scontato, molti soggetti pubblici vedono ancora con molta preoccupazione questo tipo di interconnessione”.
È un tema culturale. Accanto a questo il tema delle competenze e dell’approccio alle tecnologie, il ruolo delle Università come fattore di trasformazione, il tema della meritocrazia che manca, la resistenza al cambiamento, le politiche di assunzione e formazione nella PA, la necessaria interconnessione tra culture, tradizioni e storie diverse come contributo necessario per fare innovazione. Tanti i temi che emergono da questa intervista a Giuliano Noci e che saranno anche al centro del prossimo FORUM PA 2022, in programma a Roma (Auditorium della Tecnica) dal 14 al 17 giugno.