Non si possono definire percorsi di formazione davvero efficaci se prima non si ascoltano le esigenze dell’amministrazione, analizzando i fabbisogni professionali e definendo le competenze considerate strategiche per il rinnovamento organizzativo dell’ente. A sottolinearlo in questa intervista è Luigi Ferdinando Nazzaro, Direttore della Direzione “Affari Istituzionali e Personale” della Regione Lazio, che ci racconta anche la recente scelta di investire sul tema del project management
5 Ottobre 2022
Michela Stentella
Direttrice testata www.forumpa.it
Competenze digitali, competenze manageriali e project management sono i principali filoni di formazione su cui la Regione Lazio ha lavorato negli ultimi due anni per potenziare la preparazione dei propri dipendenti. Un percorso che vede nella riqualificazione del personale una leva fondamentale per la revisione organizzativa dell’ente, basti pensare al percorso di smart working che in Regione Lazio era partito già prima della pandemia e al quale si è collegato in particolare il focus sulle competenze digitali. Luigi Ferdinando Nazzaro, Direttore della Direzione regionale “Affari Istituzionali e Personale”, ci ha raccontato in questa intervista obiettivi, riscontri e aspettative rispetto ai percorsi attivati (quello su competenze digitali e sul project management realizzati con la nostra FPA Digital School) e la sua visione di una PA che dovrebbe essere professionale, competente, vicina e inclusiva.
Centrale per il successo di un percorso di formazione è l’ascolto delle reali esigenze dell’amministrazione, oltre all’attivazione di leve premiali. “Noi abbiamo legato anche il percorso delle progressioni economiche orizzontali del dipendente ai percorsi formativi e quindi all’incremento delle capacità e delle competenze soprattutto nella materia del digitale”, spiega Nazzaro, che poi sul tema dei fabbisogni professionali aggiunge: “È fondamentale che le amministrazioni lavorino non in ottica emergenziale, ma di pianificazione, partendo dal fabbisogno di figure professionali. In Regione Lazio, anche in questo caso da prima della pandemia, abbiamo avviato un’analisi dei fabbisogni di personale parlando con tutti i Direttori regionali. Ora con il nuovo Contratto che è in corso di approvazione e con le Linee guida di Funzione pubblica sulla predisposizione dei documenti di fabbisogno del personale si va proprio in questa direzione. Dobbiamo affiancare alle figure professionali ‘classiche’, che sono di tipo amministrativo, giuridico-economico o tecnico, figure nuove a partire da un’analisi interna delle necessità dell’ente”.
Tra le figure che in questo momento appaiono strategiche c’è proprio quella del project manager, su cui la Regione Lazio ha da poco attivato un percorso di formazione insieme a FPA Digital School. “Una figura chiave secondo l’analisi interna che abbiamo condotto – conclude Nazzaro – date le criticità che sono emerse in tante amministrazioni sull’utilizzo dei fondi comunitari e a maggior ragione oggi in cui dobbiamo gestire le cospicue risorse del PNRR. Serve quindi una figura sempre molto specializzata, che sia in grado di seguire le diverse fasi di progettazione, realizzazione, monitoraggio, controllo e rendicontazione in procedimenti molto complessi e rigidi, che devono essere necessariamente svolti nella maniera corretta per arrivare al risultato finale”.