Contributo “Dalla funzione al processo amministrativo: integrazione e multicanalita, chiavi di successo” di B. Francesconi

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Gentile Mochi Sismondi
Ho letto con interesse il suo documento e volevo proporle come contributo alcune brevi considerazioni.

Nell’ambito di Poste Italiane stiamo seguendo e proponendo da alcuni anni un approccio al tema dell’ EGovernment e dei servizi della PA ai cittadini ed impresa che si basa sulle seguenti linee d’azione:

3 Novembre 2010

B

Bruno Francesconi

Articolo FPA

Gentile Mochi Sismondi
Ho letto con interesse il suo documento e volevo proporle come contributo alcune brevi considerazioni.

Nell’ambito di Poste Italiane stiamo seguendo e proponendo da alcuni anni un approccio al tema dell’ EGovernment e dei servizi della PA ai cittadini ed impresa che si basa sulle seguenti linee d’azione:

  • gestire i servizi come processi e non come semplici funzioni: le procedure amministrative “tagliano” trasversalmente più Amministrazioni a livello centrale e locale. I cittadini e le imprese vedono il processo che li interessa e non la singola Amministrazione (p.e. il processo di una multa attraversa il Comune che la emessa, il Giudice di Pace ed il Prefetto per un ricorso, Equitalia per la cartella esattoriale, …). Ad oggi credo che assistiamo a punti di eccellenza di esperienza di EGovernment, ma per lo più in una relazione one to one con la singola Amministrazione e non trasversale di processo
  • i livelli di informatizzazione di cittadini, imprese e PA (centrale e locale) sono diversi e con tempi di sviluppo differenti: dalla nostra esperienza per “far funzionare le cose”, è necessario pensare ad una rete integrata (rete digitale e rete fisica), che sappia gestire insieme processi elettronici e tradizionali (cartacei), prevedendo una sorta di “compensatore” che integri la mancanza di “interconnessionii informatiche” con attività di logistica e di dematerializzazionematerializzazione. Così i processi di Egovernment, interessando sistemi (la sanità, la scuola, la giustizia,…), in cui gli attori pubblici e privati hanno diversi livelli di informatizzazione, possono essere da subito messi in campo, senza attendere che ”tutto sia in rete e digitale” e superare i limiti del digital divide.
     

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