Contributo di C. Notarmuzi

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Caro Carlo,
ho letto con estremo interesse il paper per il Forum del 2011, che trovo particolarmente interessante e stimolante, in quanto non cavalca il lavoro della pubblica amministrazione traendone spunto per gli eccellenti forum che negli anni hai curato, ma propone un nuovo modo di fare Forum. Mi piace mi sembra una bella sfida, difficile, ma proprio per questo stimolante.

Mi soffermo con alcune brevi considerazioni personali.

3 Novembre 2010

C

Carlo Notarmuzi

Articolo FPA

Caro Carlo,
ho letto con estremo interesse il paper per il Forum del 2011, che trovo particolarmente interessante e stimolante, in quanto non cavalca il lavoro della pubblica amministrazione traendone spunto per gli eccellenti forum che negli anni hai curato, ma propone un nuovo modo di fare Forum. Mi piace mi sembra una bella sfida, difficile, ma proprio per questo stimolante.

Mi soffermo con alcune brevi considerazioni personali.

Le banche dati: uno dei principali problemi che ho avvertito in questi ani di lavoro sull’innovazione è legato alla tensione di tutti i politici verso il front-office, quel qualcosa, cioè che dà visibilità al politico stesso (CNS, PEC, ecc.) ed una scarso interesse al Back-office. Cosa c’è dietro la CNS, la PEC ecc. troppo poco; mi sembra una scenografia di Hollywood o di Cinecittà palazzi grandiosi ma solo di facciata (da cui la nota espressione).

Occorre lavorare sulle banche dati e sulla cooperazione applicativa per far si che si possa “fare rete” tra cittadini ed imprese e PA.

a) Le amministrazioni che già hanno banche dati. In questo primo caso i problemi sono legati alle diverse tecnologie con cui le banche dati sono state realizzate e a come le banche dati possono essere messe in condivisione.

b) Un altro aspetto che tu tratti è quello della nuova PA fondata sul merito e la trasparenza (punto n. 10). Si tratta di un profilo di estremo interesse. Le amministrazioni sono allo sbando, Brunetta e Tremonti dicono cose diametralmente opposte (cfr. circolare n. 7 di funzione pubblica). Non sarà cosa facile trovare la rotta con due venti che spirano in direzione diversa, ma sicuramente utile e apprezzata dai frequentatori del Forum.

 

Visto che siamo in fase di progettazione, ti evidenzio un tema, non perfettamente inerente con la linea del tuo paper, me che sottopongo alla tua riflessione: “La complicazione dopo la semplificazione”. Recentemente Franco Bassanini ha organizzato un convegno intitolato “la tela di Penelope”, con ciò intendendo che c’è chi semplifica di giorno e chi complica di notte. Evidentemente ci siamo avvicinati al Polo Nord e la notte dura più del giorno…

Negli ultimi anni sono considerevolmente aumentati gli oneri burocratici che rallentano la competitività delle imprese; solo a titolo d’esempio: c.d. stand still, la PA attendere 45 giorni dopo l’aggiudicazione di un contratto prima di darne esecuzione per trasparenza nei confronti degli altri concorrenti; c.d. norme sociali, i contratti della PA devono prevedere forme di controllo da parte della PA committente sulle ditte in merito a regolarità fiscale, previdenziale, contributiva, perdendo il vero fine del contratto; l’ormai mitico Documento unico per la regolarità contributiva DURC, che non può arrivare on line ma cartaceo; da ultimo l’ultima legge anti mafia che impone la necessità di un codice unico di progetto per i pagamenti a qualsiasi titolo. Prova a collocare solo questi oneri su un’azienda di piccole dimensioni e l’effetto che avrai è che si tira indietro…

Sono solo riflessioni ad alta voce, come se ci fossimo presi un caffè insieme, caffè che mi hai offerto tu con la mail che mi hai inviato.

Grazie, ottimo caffè…

 

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