Contributo “Facciamo rete in rete?” di U. Alberini
Ho letto e apprezzato il documento “Fare rete!”, soprattutto nel momento in cui si palesa lo sforzo di individuare un cammino condiviso verso Forum PA 2011.
29 Ottobre 2010
Umberto Alberini
Ho letto e apprezzato il documento “Fare rete!”, soprattutto nel momento in cui si palesa lo sforzo di individuare un cammino condiviso verso Forum PA 2011.
Credo personalmente che l’attuale “impasse” del sistema di produzione e consumo imponga una riflessione profonda sul futuro del sistema di relazioni pubbliche tra soggetti collettivi e privati così come l’abbiamo conosciuto negli ultimi decenni.
Il mondo ICT, proprio in virtù dell’immaterialità della sua parte comunicativa, può e deve dare un contributo specifico all’auspicabile superamento di una crisi di superproduzione di beni materiali.
Apprezzo quindi l’approccio del documento, che ipotizza un rilancio dell’innovazione a partire dalle comunità locali e dallo sviluppo dei “beni relazionali”, in stretta sinergia con progetti di rete capaci di realizzare “best practices” da indicare anche come modelli replicabili, in modo intelligente ed elastico, nelle diverse realtà del Paese.
Un’amministrazione pubblica “autonoma, responsabile, trasparente” che ancora troppo spesso pare un augurio nell’Italia di oggi, deve porsi come interlocutore credibile prima e indispensabile poi in un processo di allargamento della democrazia digitale.
Il Friuli Venezia Giulia, Regione autonoma, vive poi una sua specificità che a volte si trasforma in marginalità o esaltazione acefala dell’identità: anche (o forse soprattutto) qui, a partire dalle comunità locali in dialogo tra di loro per il monitoraggio costante e il miglioramento della qualità della vita, si possono costruire esperienze radicalmente nuove nella soddisfazione dei cittadini verso l’”open government”.
Infine, perché non coinvolgere gli altri “think thank” dell’ICT italiana (penso a Milano, a Bologna, a Roma, a Bari….) in un forum sull’innovazione e la creatività che si ponga, grazie anche a metodi nuovi di condivisione (web 2.0, ad esempio?), obiettivi concreti, tangibili e misurabili? Facciamo rete in rete?