Contributo “Il controllo manageriale per il governo con la rete” di D. Pillitu
Innanzitutto vorrei complimentarmi per il metodo utilizzato, partecipativo ed interattivo, che rispecchia la filosofia di fondo del ForumPa e ringraziare per l’opportunità di intervento offerta. Il mio contributo vuole essere propositivo nel delineare qualche strumento utile per affrontare le insidie del “governare con la rete”, che siano a supporto delle azioni abilitanti per la partecipazione.
11 Novembre 2010
Daniela Pillitu
Innanzitutto vorrei complimentarmi per il metodo utilizzato, partecipativo ed interattivo, che rispecchia la filosofia di fondo del ForumPa e ringraziare per l’opportunità di intervento offerta. Il mio contributo vuole essere propositivo nel delineare qualche strumento utile per affrontare le insidie del “governare con la rete”, che siano a supporto delle azioni abilitanti per la partecipazione.
Partendo dal presupposto che il “governo con la rete”, finalizzato alla creazione di valore pubblico (che implichi da un lato la tutela e lo sviluppo del capitale economico e dall’altro la crescita del capitale sociale, entrambi a supporto del progresso civile delle comunità), si dipana nelle diverse fasi del processo di valore (dalla definizione delle politiche, alla gestione dei servizi, sino alla valutazione dei loro impatti), si pensa che potrebbe essere opportuno l’utilizzo di un sistema di controllo manageriale della rete che possa guidare i comportamenti dei partecipanti.
Non si tratta, certo, di una grande novità, considerate sia le esperienze nazionali che internazionali (il progetto Citizens and Civics Unit of Department of the Premier and Cabinet dell’Australia Occidentale ne è un esempio). Tuttavia, spesso l’utilizzo di strumenti di pianificazione e controllo non ha dato i risultati sperati, probabilmente per svariati motivi di tipo culturale e tecnico, ma questo non deve scoraggiarne l’impiego che potrebbe, invece, essere utile per “gestire” in modo strategico il governo partecipato e non “improvvisare” scelte ed interventi senza definire gli obiettivi e misurarne i risultati, con le prevedibili conseguenze in termini di inefficienza ed inefficacia.
Il sistema di controllo manageriale non deve essere, infatti, considerato uno strumento rigido e calato dall’alto, piuttosto uno strumento flessibile ed interattivo che, utilizzando tutte le tecnologie a disposizione per potenziare le funzioni di informazione e comunicazione, sostenga i processi, condivisi e partecipati, di creazione di valore pubblico.
Il sistema di controllo per il governo con la rete riguarda tre elementi fondamentali:
- La cultura civica e organizzativa alla condivisione e alla partecipazione (valori comportamentali)
- La struttura inter-organizzativa della rete (ruoli e competenze)
- Il sistema centrale di controllo degli eventi partecipativi: pianificazione (analisi problema, definizione obiettivi, scelta livello di partecipazione e correlate tecniche, analisi rischi, identificazione stakeholder, assegnazione risorse finanziarie, umane e strumentali); gestione dei processi, misurazione dei risultati (indicatori di coproduzione); valutazione degli effetti e degli impatti; feedback correttivi; sistema incentivante e correlati feedback rafforzativi sulla cultura partecipativa.
Ciascun elemento richiede naturalmente interventi specifici per ciascuna iniziativa, adeguati ai singoli contesti ambientali ed operativi.
Questo tema potrebbe essere approfondito, proponendo sistemi di controllo che bilancino le diverse prospettive di analisi (stakeholder, processi, capitale sociale, capitale economico), nell’ottica del paradigma del Public Value Management, che si prospetta come nuovo approccio allo studio dell’economia delle amministrazioni pubbliche rivolte alla creazione di valore, mettendo in campo tutti i giocatori interessati ed impiegando le tattiche più adeguate tra le molteplici alternative fattibili.