Corte Costituzionale sul blocco dei contratti pubblici: incostituzionale, ma senza retroattività
Il blocco dei contratti del pubblico impoego – voluto prima dal Governo Berlusconi nel 2010 come risposta in emergenza alla crisi dello spread e prorogato dai Governi Letta e Renzi dino al 31 dicembre 2015 – è incostituzionale. Lo ha affermato la Corte Costituzionale con il pronunciamento di ieri, 24 giugno che, però, allo stesso tempo, ha anche salvaguardato le casse dello Stato.
25 Giugno 2015
Redazione FORUM PA
Il blocco dei contratti del pubblico impoego – voluto prima dal Governo Berlusconi nel 2010 come risposta in emergenza alla crisi dello spread e prorogato dai Governi Letta e Renzi dino al 31 dicembre 2015 – è incostituzionale. Lo ha affermato la Corte Costituzionale con il pronunciamento di ieri, 24 giugno che, però, allo stesso tempo, ha anche salvaguardato le casse dello Stato.
La sentenza non ha, infatti, valore retroattivo, mettendo così al riparo il Minstero dell’Economia dall’esborso dei 35 miliardi di possibili arretrati da saldare per il periodo di vacanza del contratto 2010/2014, paventati ad inizio giugno dall’Avvocatura Generale dello Stato.
Già in passato la Corte Costituzionale si era pronunciata contro il congelamento della contrattazione, sostenedo che il bocco debba avere sempre e comunque caretteristiche di straordinarietà e debba attuarsi esclusivamente in relazione a particolari situazioni di crisi.
A questo punto la palla torna al Governo chiamato necessariamente a riprendere il tema della contrattazione che interessa i circa 4 milioni di dipendenti pubblici.
Qui il comunicato della Corte Costituzionale