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Coronavirus: dopo l’emergenza un “effetto trascinamento” per la PA italiana

Coronavirus: dopo l’emergenza un effetto trascinamento per la PA italiana
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Un effetto trascinamento positivo, che, dopo l’emergenza, possa migliorare l’amministrazione pubblica italiana. L’intervista di Gianni Dominici a Mauro Fioroni, Direttore Servizio informatica del Senato della Repubblica

17 Aprile 2020

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Redazione FPA

L’emergenza Coronavirus ha dato un impulso grandissimo a tutta la pubblica amministrazione italiana. Dal ripensamento del management, fino alla veloce introduzione di nuove tecnologie per introdurre lo Smart Working in brevissimo tempo, la PA, i suoi dirigenti e dipendenti, hanno dato prova di saper resistere agli urti.

Coronavirus: dopo l’emergenza un effetto trascinamento per la PA italiana

Ora, però, questo periodo drammatico dovrebbe essere utilizzato come occasione per rivedere la PA del post-emergenza: nel futuro bisognerà essere ancora più reattivi, aumentare la nostra resilienza, sia dal punto di vista tecnologico, che da quello delle competenze individuali.

Proprio di questo si parla nell’intervista di Gianni Dominici a Mauro Fioroni, Direttore Servizio informatica Senato della Repubblica. L’intervista si inserisce nel percorso di avvicinamento a FORUM PA 2020, #road2ForumPA2020, la manifestazione che quest’anno si terrà in due momenti diversi: a luglio online, dal 6 all’11, e a novembre in presenza, dal 4 al 6.

“Ci sarà un effetto trascinamento in tutto il settore pubblico dopo questa pandemia, in senso positivo” ha detto Fioroni. “Sappiamo che una criticità forte della civiltà digitale era una lenta alfabetizzazione di massa che portava a numerosi problemi; oggi, stiamo assistendo a un’accelerazione incredibile e in pochissimi giorni moltissime persone si stanno abituando a questi nuovi strumenti, compresi i lavoratori pubblici”.

E cosa accade in Senato? “In Senato abbiamo investito molto sulla virtualizzazione e sul cloud, in particolare sul virtual desktop, che replica in remoto la postazione del lavoratore, così come del parlamentare, che a casa può utilizzare l’identica postazione che ha in Senato. Questa tecnologia esisteva già prima della pandemia e spero che verrà adottata anche in altre amministrazioni pubbliche” conclude Fioroni.

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