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“Effetto Prisma”: nella settima puntata “Visioni di PA Vicina”

"Effetto Prisma" - settima puntata: visioni di PA Vicina
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Per la settima e ultima puntata di “Effetto Prisma” abbiamo scelto l’aggettivo PA Vicina per raccontare la PA a colori. Michela Stentella e Gianni Dominici ne parlano con: Rodolfo Sardone, Responsabile Scientifico della CTE – Casa delle Tecnologie Emergenti di Taranto; Miura Fanello, Assistenza tecnica del MIMIT e responsabile operativa della promozione del progetto Case delle Tecnologie Emergenti

10 Maggio 2024

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Redazione FPA

“Una PA vicina è una PA che diventa soggetto promotore abilitante creando sistema tra le diverse energie vitali, di cui i territori sono pieni”. Il paradigma di “governare con la rete” di Stephen Goldsmith potrebbe ispirare le pubbliche amministrazioni nell’adottare un modello di governance collaborativa.

In questa settima puntata del video podcast Effetto Prisma”, sette puntate, una per ognuno dei sette aggettivi, esploriamo il tema di una PA Vicina: vicina alle famiglie, alle persone e alle imprese. Lo stesso che abbiamo deciso di declinare nel prossimo FORUM PA 2024 (dal 21 al 23 maggio al Palazzo dei Congressi di Roma, qui gli appuntamenti in agenda in continuo  aggiornamento e il form di iscrizione).

Avremo in particolare uno Scenario dedicato nel pomeriggio del 21 maggio, dal titolo “Territori come piattaforme di innovazione: ecosistemi e infrastrutture per la competitività e lo sviluppo locale”, e uno Scenario previsto nella mattinata del 23 maggio, dal titolo titolo “Governance urbana e nuovi paradigmi tecnologici: verso un nuovo modello di smart city?”. Quest’ultimo è più legato al tema di come i nuovi paradigmi tecnologici – le data analytics, il 5G, l’IoT e l’intero nuovo approccio nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale – si declinano nelle realtà urbane.

In questa puntata Michela Stentella e Gianni Dominici ne parlano con: Rodolfo Sardone, Responsabile Scientifico della CTE – Casa delle Tecnologie Emergenti di Taranto; Miura Fanello, Assistenza tecnica del MIMIT e responsabile operativa della promozione del progetto Case delle Tecnologie Emergenti.

Insieme affrontano il tema delle Case delle Tecnologie Emergenti (CTE), finanziate dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy – MIMIT, e attivate a partire dal 2019, da nord a sud.

Sono 13 le case in totale – specifica Miura – e presentano una caratteristica peculiare: hanno come capofila un’amministrazione locale, un comune che si avvale della disponibilità di Centri di Competenza (Università e Centri di ricerca pubblici e privati), creando così un vasto partenariato per realizzare sul territorio veri e propri centri di trasferimento tecnologico. L’obiettivo è quello di produrre sperimentazioni e progetti concreti, utilizzando, oltre alle risorse territoriali, tecnologie emergenti quali la blockchain, l’IoT e l’intelligenza artificiale, collegate allo sviluppo delle reti di nuova generazione 5G. L’intento è quello di sperimentarle e, successivamente, trasferirle a startup e PMI innovative. A fronte di un investimento totale di 125 milioni di euro al 2023, sono state concluse 29 attività di testing, 65 casi d’uso si trovano in fase di sperimentazione, e più di 170 startup sono state accelerate attraverso l’adesione ai bandi delle case.

Dalla urban mobility alla smart city, passando per l’industria 4.0, la filiera delle industrie culturali e creative, la gestione del patrimonio ambientale, i servizi per il turismo, la cybersicurezza fino al tema della One health: questi i temi verticali oggetto delle CTE. In particolare, la casa di Taranto – come specifica Rodolfo Sardone – si dedica alla One health e funziona come un laboratorio vivente all’interno della città. Ha tre stazioni fisiche, accessibili e operative, una delle quali, il centro di Urban Health, ha come obiettivo il monitoraggio ambientale urbano, supportato da intelligenza artificiale e da un avanzato sistema di sensori 5G che misurano particelle particolarmente pericolose, come il radon, o inquinanti più comuni. A un anno dall’avvio del progetto, sono già stati impegnati 6 milioni di euro, su un investimento totale di 13 milioni di euro ricevuti da Invitalia.

Un progetto particolarmente interessante per la possibilità di creare ‘cluster di cluster’, ovvero realtà territoriali che si interfacciano e confrontano con altre realtà territoriali, seguendo una logica multicluster.

"Effetto Prisma" - settima puntata: visioni di PA Vicina

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