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Enti locali: partiamo dalle retribuzioni per fermare la “fuga dei dipendenti”

Enti locali: partiamo dalle retribuzioni per fermare la “fuga dei dipendenti”
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Il personale dei Comuni italiani soffre da un punto di vista sia numerico che retributivo. Il Rapporto della Fondazione IFEL, presentato il 26 marzo 2025, fotografa una situazione allarmante. Ora c’è un lieve recupero, ma il fenomeno da evidenziare è in particolare quello delle dimissioni volontarie da parte dei dipendenti degli enti locali verso altre PA, soprattutto amministrazioni regionali e centrali. Una fuga dovuta essenzialmente ai divari nelle retribuzioni sia per il personale dirigenziale che non dirigenziale. Come intervenire su questo aspetto? Ne parliamo in questa puntata della Rubrica “Le persone al centro. La strada maestra per innovare la PA”, a cura di Antonio Naddeo, Presidente dell’ARAN, e realizzata in collaborazione con FPA

4 Aprile 2025

Enti locali: partiamo dalle retribuzioni per fermare la “fuga dei dipendenti”

Il Rapporto della Fondazione IFEL “Il personale dei Comuni italiani”, presentato il 26 marzo scorso stima che, se non si invertirà l’attuale tendenza, nei prossimi 7 anni i Comuni, già in sovraccarico di lavoro, potrebbero perdere 175mila dipendenti (10.000 l’anno per pensionamenti e altri 15.000 per uscite volontarie). Le uscite volontarie dalle amministrazioni comunali sono passate dalle 11mila del 2017 alle 16mila del 2023, con un aumento del 45%. Una fuga verso altre PA, soprattutto amministrazioni regionali e centrali, dovuta essenzialmente ai divari nelle retribuzioni sia per il personale dirigenziale che non dirigenziale.

Anche il Rapporto semestrale dell’ARAN evidenzia la differenza di retribuzione dovuta soprattutto al trattamento accessorio. La proposta di ARAN è di cercare di superare il limite al trattamento accessorio e dare agli enti la possibilità di incrementare almeno queste risorse. Se non ci fossero interventi potremmo arrivare a una differenza in valore assoluto di circa 170 euro tra enti locali e funzioni centrali. Servono poi interventi dal punto di vista formativo, organizzativo, degli istituti che riguardano la flessibilità del lavoro.

Contributo alla Rubrica “Le persone al centro. La strada maestra per innovare la PA”, a cura di Antonio Naddeo, Presidente ARAN

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