Rivoluzione digitale e culturale hanno inevitabilmente reso il mercato del lavoro fluido e dinamico, imponendo al settore pubblico di ripensare la strategia con cui raccontarsi verso l’esterno, al fine di intercettare i desideri e le aspirazioni del candidato che può fare proprio al suo caso. Quali i progressi e quali le sfide che attendono ancora la PA in termini di employer branding? Ne abbiamo parlato ai microfoni di FORUM PA POP, la web tv di FORUM PA 2023, con Federico Nespoli, Senior National Account Manager di Indeed Italia
8 Giugno 2023
Redazione FPA
L’introduzione di nuove tecnologie e la rivoluzione culturale che caratterizzano il post pandemia hanno profondamente trasformato il mercato del lavoro, rendendolo uno scenario fluido e competitivo, in cui la capacità delle organizzazioni di raccontare la propria storia e valori diventa necessaria per essere percepite dai candidati come il posto di lavoro “ideale”. E’ una sfida non soltanto per il settore privato, ma anche e soprattutto la PA che, nel cogliere la grande opportunità di un piano ambizioso come il PNRR, deve anche mostrarsi capace di attrarre nuovi talenti e professionalità al fine di attuare concretamente il processo di innovazione e trasformazione culturale di cui il settore pubblico ha grande bisogno.
“Ripartiamo dalle persone” è stato il claim di FORUM PA 2023, al quale ha risposto con grande entusiasmo Indeed che è al fianco non solo di aziende, ma anche delle pubbliche amministrazioni per aiutarle a trovare i talenti di cui ha bisogno. Ma come rendere la PA un datore di lavoro attraente per chi cerca lavoro? Ne abbiamo parlato ai microfoni di FORUM PA POP, la web tv di FORUM PA 2023, con Federico Nespoli, Senior National Account Manager di Indeed Italia, dopo aver già presentato in occasione del webinar dello scorso 27 aprile i risultati della ricerca “Attrarre talenti e valorizzare le persone: le strategie di employer branding nella pubblica amministrazione” che FPA ha realizzato per Indeed al fine di valutare lo stato dell’arte della funzione HR nel settore pubblico e le opportunità di miglioramento offerte dalla strategia di employer branding nella PA.
Employer branding come intervento urgente nella PA
La ricerca FPA-Indeed ha rilevato interessanti margini di miglioramento soprattutto per quanto riguarda la percezione che i suoi dipendenti hanno della PA: il 61% dei dipendenti intervistati la descrive sempre più moderna e inclusiva, a conferma dell’enorme potenziale che risiede nella pubblica amministrazione come datore di lavoro attraente. Emerge tuttavia dalla ricerca anche un altro dato: solo 21 enti su 67 hanno svolto attività di employer branding negli ultimi due anni e hanno riguardato soprattutto campagne di comunicazione social. La sensazione è che quindi manchino ancora delle vere e proprie strategie mature in grado di valorizzare e promuovere verso l’esterno l’immagine della PA come luogo di lavoro ideale, ma che le organizzazioni pubbliche si stiano organizzando per mettere a frutto il loro potenziale per il prossimo futuro.
Nel corso della nostra intervista a FORUM PA POP, Federico Nespoli sottolinea l’importanza strategica del partenariato pubblico-privato come opportunità per le PA di assimilare la capacità maturata dalle aziende nell’essere attrattive sul mercato del lavoro, e quindi la capacità di raccontarsi a chiunque stia cercando un lavoro. Nespoli infatti evidenzia come le aziende abbiano già da tempo individuato nell’employer branding una necessità e aggiunge, anche fronte della sua partecipazione al tavolo di lavoro pubblico-privato riservato ai responsabili delle risorse umane nel corso di FORUM PA 2023: “I numeri ci dicono che probabilmente anche la PA oggi deve porsi questo problema che sta diventando urgente”. A questo proposito, sia nel corso del suo intervento all’OPEN DAY PA di FORUM PA 2023 che dell’intervista rilasciata ai microfoni di FPA, il Ministro della pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo ha illustrato le misure urgenti che si stanno adottando per consentire alla PA di costruire un percorso di employer branding, mirato a trasferire a chiunque utilizza abitualmente strumenti digitali per cercare lavoro, il valore aggiunto di intraprendere la propria carriera nella PA.
Digital user experience per l’employer branding
La piattaforma di Indeed, che con 18milioni di visite ogni mese, si attesta come una delle più grandi piazze digitali in cui si incontrano domanda e offerta di lavoro, può contribuire a far sì che: “La PA possa arrivare laddove sono le persone che cercano lavoro”, così commenta Nespoli e aiutarla a farsi notare dai candidati come posto di lavoro attrattivo. La persona che cerca lavoro, infatti, dopo aver effettuato la registrazione sulla piattaforma di Indeed inserisce delle key words legate al job profile di proprio interesse, ciò consente ad Indeed di fornire alle PA importanti suggerimenti su come strutturare la propria strategia di employer branding. “Le persone prima di candidarsi studiano l’azienda. Noi di Indeed rileviamo il comportamento delle persone all’interno della nostra piattaforma e sappiamo che tipo di user experience vivono”, da questo punto di osservazione privilegiato, Nespoli evidenzia come l’interesse delle persone nei confronti delle opportunità di lavoro offerte dalla PA è cresciuto rispetto alla fase antecedente la crisi pandemica. A fronte di questo fenomeno, il gap che Nespoli rileva è una incapacità da parte delle PA a finalizzare l’interesse di chi cerca lavoro nella PA in vere e proprie candidature, concordando sul fatto che la PA deve individuare ancora margini di miglioramento nell’attuare la propria strategia di employer branding.
L’employer branding per valorizzare il lavoro nelle PA
“C’è tanto valore inespresso nella PA”, ci dice Nespoli e raccomanda pertanto alla pubblica amministrazione di individuare il modo migliore per raccontare questo patrimonio di storia e valori, mentre a chi è attualmente in cerca di una opportunità lavorativa, il suggerimento è di rivolgere sempre più lo sguardo in direzione del potenziale che la PA è in grado di offrire. Il messaggio che deve essere veicolato dalla PA verso i candidati, al fine strutturare efficacemente la propria strategia di employer branding, è l’opportunità per tutti di contribuire attivamente a generare un contributo di valore per il proprio paese e comunità. Qual è dunque il processo che spinge le persone a desiderare un lavoro nella PA? Nespoli risponde: “Oggi le persone sono più disposte a cambiare lavoro, se il lavoro che fanno ha un impatto positivo per la propria vita e per quella degli altri. Su questo la PA ha molto da raccontare”.
L’empolyer branding deve essere concepito dalla PA come vera e propria mission mediante cui rispondere ad un’altra sfida centrale per il settore pubblico: quella dell’aging. Nespoli a questo proposito ricorda un dato importante: “Oggi la PA vede nella fascia di età compresa tra i 18 e i 34 anni soltanto il 4 % della propria popolazione. Consideriamo che la media OCSE è del 19%. In Italia la fascia di popolazione che lavora nella PA sopra i 55 anni è vicina al 50%. Nei paesi OCSE è la metà”.