Goal 12 – Consumi sostenibili – a FORUM PA 2017. L’Italia punta su GPP e spreco zero
“Assicurare modi di consumo e di produzione sostenibili” è il 12esimo dei 17 SDGs definiti e promossi dalle Nazioni Unite. Per raggiungere questo goal al 2030, l’Italia accelera nel 2016 e punta su Green Public Procurement e spreco zero. Lanciamo oggi l’indagine “Pratiche di consumo sostenibile a lavoro”, con l’obiettivo di analizzare le pratiche di consumo nei luoghi di lavoro. Il questionario è disponibile on line fino al 31 marzo
1 Marzo 2017
Valentina Piersanti
“Assicurare modi di consumo e di produzione sostenibili” è il 12esimo dei 17 obiettivi per lo Sviluppo sostenibile definiti e promossi dalle Nazioni Unite e, per raggiungere questo goal al 2030, l’Italia accelera nel 2016 e punta su Green Public Procurement e “Spreco zero”. Riguardo agli acquisti verdi l’Italia, con il nuovo codice degli appalti, ne ha imposto l’obbligo alle pubbliche amministrazioni e, per combattere lo spreco, ha approvato una legge che, per quanto perfettibile, sarà uno strumento importante per arrivare a dimezzare, già nel 2025, lo spreco alimentare.
Due tasselli importanti nella transizione verso un’economia “circolare”, nella quale la riduzione degli sprechi e l’ottimizzazione delle risorse materiali ed energetiche impiegate siano accompagnate dalla diffusione di modelli di acquisto e di consumo attenti agli impatti ambientali e all’uso di risorse attraverso pratiche di buona gestione.
Cittadini, imprese e amministrazioni pubbliche sono i protagonisti di questa necessaria rivoluzione, tutti chiamati ad un uso responsabile delle materie prime, alla riduzione degli sprechi, alla scelta di prodotti e servizi ecologici.
Le scelte di consumo della Pubblica Amministrazione hanno un peso e un ruolo politico determinante: con una spesa pubblica pari il 17% del PIL nazionale la PA è il più rilevante dei consumatori. Il che vuol dire che se si diffondono pratiche sostenibili in materia di appalti pubblici: si ottengono benefici significativi e diretti sull’ambiente, il mercato green viene fortemente e concretamente stimolato e si generano impatti sugli stili di produzione e consumo di imprese e cittadini.
Nelle politiche nazionali quello del Green Public Procurement è un nodo centrale che ha portato, con il nuovo Codice degli Appalti pubblici (Dlgs. 50/2016), all’obbligo per la pubblica amministrazione di fare acquisti verdi. Tutte le pubbliche amministrazioni sono obbligate ad integrare criteri ambientali nelle proprie procedure di acquisto, applicando i cosiddetti CAM “Criteri ambientali minimi” emanati dal Ministero dell’Ambiente per specifica categoria d’acquisto.
Gli effetti delle scelte Italiane in fatto di GPP, approdate nel 2016 all’obbligatorietà dei CAM, hanno portato a una progressiva applicazione delle amministrazioni pubbliche di strategie di gestione sostenibile delle proprie strutture e dei processi amministrativi, che trova nelle modalità di approvvigionamento di beni e servizi un indicatore molto significativo.
I dati Istat sull’eco-management dei comuni capoluoghi, pubblicato lo scorso novembre, rileva che già nel 2015 c’è stato un aumento rispetto all’anno precedente degli acquisti “verdi”: nel 68% delle città capoluogo i CAM sono stati applicati per alcune tipologie di beni e servizi, mentre il 22% di queste li ha applicati su tutti gli acquisti. Con l’entrata in vigore delle nuove norme sulla contrattazione pubblica green oriented si avrà un’accelerazione forte il cui effetto avrà un riverbero significativo anche sul sistema imprenditoriale. Il lungo e complesso processo di diffusione del GPP ha, infatti, portato anche il settore privato ad intraprendere strategie di acquisti verdi riorientando il mercato verso scelte di produzione e consumo più sostenibili.
Dal rapporto Unioncamere Greenitaly 2016 si legge che le imprese dell’industria e dei servizi che hanno investito nel periodo 2010–2015 e/o prevedono di investire entro la fine del 2016 in prodotti e tecnologie green in grado di assicurare un maggior risparmio energetico e/o un minor impatto ambientale sono 385.570: più di una su quattro. Secondo l’indagine di Unioncamere il 25,9% delle imprese che investono in tecnologie green registrano un aumento di fatturato e, nel 2016, prevedevano di assumere più di 330.000 dipendenti. Le imprese green fanno bene all’ambiente ma anche all’economia.
Imprese e Pubbliche amministrazioni sono e saranno trainanti nel determinare una transizione a nuovi modelli di produzione e consumo e lo saranno anche nel promuovere e incentivare i comportamenti sostenibili nei luoghi di lavoro. Vale a dire tra i propri dipendenti.
Lanciamo oggi l’indagine “Pratiche di consumo sostenibile a lavoro”, con l’obiettivo di analizzare le pratiche di consumo nei luoghi di lavoro. Convinti che lì dove una strategia aziendale improntata alla sostenibilità funziona riesce a modificare il comportamento dei singoli individui che ne sono parte.
Il questionario è disponibile on line fino al 31 marzo ed è rivolto sia a chi lavora nel settore pubblico sia a chi è occupato nel settore privato o nel terzo settore.
- Strategie dell’organizzazione: a che punto sono le amministrazioni pubbliche con la definizione delle proprie strategie di GPP? Come stanno evolvendo nel privato e nel terzo settore le politiche concernenti il Sustainable e Green Procurement.
- L’attenzione all’ambiente nel luogo in cui lavori: quanto è green il luogo in cui lavori?
- Le strategie individuali di consumo responsabile: quanto ciascuno di noi mette in atto strategie individuali di consumo responsabile e attento all’ambiente sul luogo di lavoro?
- Come cittadino, cosa pensi dovrebbe fare una Pubblica Amministrazione: relativamente alle proprie politiche di approvvigionamento e al suo ruolo formativo e informativo cosa deve fare nello specifico una Pubblica Amministrazione e perché?
I risultati dell’indagine saranno presentati durante la Manifestazione annuale FORUM PA 2017 – che si svolgerà nel nuovo spazio congressuale “La Nuvola” dell’Eur a Roma dal 23 al 25 maggio.