Il Libro Bianco sull’innovazione della PA
Un’agenda condivisa per l’innovazione della PA, costruita attraverso un processo partecipativo di advocacy durato un intero anno: questo è il Libro Bianco sull’innovazione della PA, consegnato oggi al Ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno nel corso di un evento pubblico di presentazione del documento a Palazzo Vidoni. Obiettivo del documento, condividere un percorso capace di valorizzare i processi di innovazione avviati nel corso degli ultimi anni ed individuare il metodo migliore per aggiungerne di nuovi
29 Novembre 2018
- Anche nella sua versione definitiva, il Libro Bianco si articola in 4 capitoli: il capitolo introduttivo, intitolato Dall’Open Government all’Open Governance, descrive il cambio di paradigma necessario a favorire il cambiamento e contrastare la burocrazia difensiva all’interno della PA italiana, attraverso il coinvolgimento dei diversi attori pubblici, privati e del non profit nella progettazione e gestione dei servizi avanzati.
- il capitolo 2, Nuovi processi per la PA abilitante, è dedicato ad alcuni dei principali processi di trasformazione organizzativa attualmente in corso all’interno delle pubbliche amministrazioni, abilitati dall’uso sapiente delle tecnologie digitali: disciplina del pubblico impiego, nuovi modelli organizzativi, partecipazione, trasparenza, comunicazione, gestione documentale e procurement pubblico;
- il capitolo 3 è dedicato in maniera specifica al processo di Trasformazione digitale della PA, e in particolare allo stato di avanzamento dei più importanti progetti strategici dell’Agenda Digitale italiana e al percorso di attuazione delle principali componenti del Piano triennale per l’informatica nella PA (servizi online, piattaforme abilitanti, interoperabilità, dati pubblici, infrastruttura e cloud,sicurezza informatica);
- il capitolo 4 è dedicato alle principali Politiche verticali per la sostenibilità, inerenti 5 aree di policy inerenti i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) sanciti dall’Agenda 2030 dell’ONU: sanità; lavoro e occupazione; città e territori; energia e ambiente; istruzione e formazione. A ciascun tema corrisponde un paragrafo, che contiene: una sintesi dello scenario attuale; l’indicazione delle principali priorità su cui agire; una lista di raccomandazioni inerenti ciascuna priorità d’azione.
- meno leggi, più manuali e “cassette degli attrezzi”: le norme ci sono, ciò che manca è “come” fare le cose. Si avverte quindi la necessità di adottare una drastica riduzione della produzione normativa, concentrandosi invece su semplificazione e azioni di accompagnamento, e privilegiando regolamenti e linee guida agli interventi legislativi.
- promozione delle buone pratiche, attraverso luoghi fisici di confronto (forum nazionali, giornate tematiche) e strumenti di condivisione. Il confronto tra esperienze di successo, infatti, può abilitare la condivisione di risorse e competenze tra enti, anche attraverso forme di riuso/trasferimento delle soluzioni già sviluppate e adottate.
- rafforzare le competenze e valorizzare i talenti: occorre approvvigionarsi di competenze nuove, e potenziare parallelamente quelle già presenti nella PA, attraverso l’aggiornamento continuo e la valorizzazione del sapere implicito delle persone e delle organizzazioni.