In un momento d’emergenza così complicato, la pubblica amministrazione ha avuto un’esposizione molto elevata. In questo processo, quale ruolo assume il dipendente della PA? Lo chiediamo a Fabrizio Cobis, dirigente del MIUR, intervistato da Gianni Dominici
27 Maggio 2020
Redazione FPA
L’emergenza causata dal diffondersi del Coronavirus ha messo in primo piano il ruolo della Pa nella gestione della crisi: la Sanità, per cominciare, passando poi per i ministeri, le regioni e i Comuni, che, a vari livelli, sono il punto di riferimento per le necessità di cittadini e imprese.
In tutto questo, non dobbiamo dimenticarci che la PA non è vuota, ma è composta da migliaia di dipendenti, che ogni giorno svolgono un ruolo cruciale per le sorti del Pese. In questo complesso meccanismo, la mancanza di stimoli per i dipendenti pubblici può causare un cortocircuito.
Ne parliamo con Fabrizio Cobis, dirigente del MIUR, intervistato da Gianni Dominici nell’ambito di #road2ForumPA2020, il percorso di avvicinamento alla manifestazione che quest’anno si terrà in un primo momento totalmente online, dal 6 all’11 luglio.
L’intervista
“Oggi si percepisce che la PA ha un ruolo centrale nella vita delle persone” esordisce Cobis, “sebbene i cittadini si stiano lamentando, in questo momento, di crisi dello Stato e della burocrazia. Il comparto pubblico ha assunto un ruolo fondamentale nel fronteggiare il virus”.
Il problema è che spesso l’amministrazione pubblica guarda ancora al passato: “La PA ancora ragiona come se fossimo negli anni 50” prosegue Cobis, “Oggi c’è bisogno di regole e responsabilità diverse: il burocrate deve applicare le norme e assumersi responsabilità”.
Nel processo di miglioramento della PA, non bastano le tecnologie: “In questo periodo, abbiamo costretto molti colleghi a lavorare da casa con gli strumenti digitali; ma dobbiamo puntare sulla valorizzazione del dipendente. Se il funzionario pubblico si sente partecipe e valorizzato, darà una risposta positiva. Negli anni il ruolo del dipendente pubblico è stato sminuito: adesso dobbiamo costituire un ruolo attivo della PA in un processo di crescita e sviluppo”.
Nell’intervista si parla anche del ruolo del controllo e del tracciamento dello Stato per il contenimento del virus: “Tutto il discorso parte da un ragionamento sull’app Immuni e sul tracciamento per contenere il Coronavirus” conclude Cobis, “Io ritengo che il meccanismo di tracciamento sia fondamentale nella gestione di un’epidemia, al punto che lo riterrei obbligatorio. Adesso ci scopriamo come dei cultori della privacy, ma quotidianamente qualsiasi azione che facciamo sulla rete lascia una traccia di noi. La verità sta nel mezzo: ci sono dei pericoli, certamente, ma dobbiamo accettarli per tutelare la salute pubblica”.