Il valore pubblico dell’Università di Ferrara in epoca covid-19
Questo è il terzo di tre articoli che ci accompagnano verso l’appuntamento “Valore Pubblico in epoca COVID-19” che si terrà l’8 luglio 2020 all’interno dell’edizione digitale di FORUM PA 2020
1 Luglio 2020
Enrico Deidda Gagliardo
ProRettore Università di Ferrara
Il presente scritto, estratto sintetico di una più ampia ricerca scientifica in corso, si pone l’obiettivo di osservare le modalità e gli effetti dell’applicazione di un innovativo modello di “Public Value Governance” presso l’Università degli Studi di Ferrara. Le domande di ricerca, che verranno approfondite in tre successivi articoli, sono le seguenti:
- Come finalizzare le performance di un’Università verso la creazione di Valore Pubblico?
- Quanto Valore Pubblico è stato creato dall’Università di Ferrara nel periodo 2015-2019? Quali le strategie e le tattiche utilizzate?
- Come è cambiato il concetto di Valore Pubblico in epoca COVID-19? Come si sono modificate le strategie e le tattiche dell’Università di Ferrara?
I tre articoli costituiscono le tappe di avvicinamento al Digital Talk sul “Valore Pubblico in epoca COVID-19” che si terrà l’8 luglio 2020, dalle 17 alle 18 all’interno dell’edizione digitale di FORUM PA 2020.
Vediamo, quindi, la terza domanda: “Come è cambiato il concetto di Valore Pubblico in epoca COVID-19? Come si sono modificate le strategie e le tattiche dell’Università di Ferrara?”
A seguito dell’emergenza sanitaria da COVID19 e della crisi economico-sociale che ne è derivata, il concetto del Valore Pubblico quale equilibrio dinamico tra i livelli di benessere economico, sociale e ambientale dei cittadini si è ampliato includendo il benessere sanitario.
La priorità transitoria di una delle quattro dimensioni del Valore Pubblico, come ad esempio la tutela prioritaria della salute pubblica durante il lockdown, fa parte del percorso di perseguimento del richiamato equilibrio dinamico.
L’estremizzazione strutturale di una sola delle quattro dimensioni a scapito delle altre, di fatto, impedisce la generazione di Valore Pubblico globale, riducendosi alla ricerca di un impatto compartimentale su una sola delle sue dimensioni, come ad esempio sta capitando in quei paesi in cui la necessaria ripartenza economica anche ai fini della tenuta sociale avviene a scapito del rispetto dei protocolli di sicurezza sanitaria.
Un’Università crea Valore Pubblico in epoca COVID-19 se e nella misura in cui sia capace di ponderare gli impatti delle sue politiche tra la tutela della salute pubblica, la ripartenza economica, la tenuta sociale e il rispetto ambientale.
Per UniFE, come per le altre Università italiane, ciò ha comportato due effetti:
- in primo luogo, la nuova politica di presidio dell’impatto sulla salute pubblica esprimibile in termini di benessere sanitario e misurabile in termini di contenimento del numero di studenti contagiati nei locali universitari. Il risultato in Unife è stato finora pari a 0 contagiati.
- in secondo luogo, la comprensione dell’importanza del IV pilastro del modello di Public Value Governance: non si mantengono e non migliorano le performance se non si contengono i rischi. Non si genera Valore Pubblico se prima non lo si protegge.
Le dimensioni del Valore Pubblico Unife si sono modificate in epoca COVID-19, come di seguito esposto. Ovviamente, non è al momento possibile la misurazione del Valore Pubblico, che dovrà essere fatta in un momento successivo alla produzione degli impatti.
Con riferimento agli impatti diretti della Mission di “espansione della didattica” sugli studenti si registra:
- il passaggio dalle politiche di miglioramento alle politiche di mantenimento dell’impatto sociale (n. studenti iscritti; + n. studenti occupati entro 1 anno dalla laurea; % studenti soddisfatti);
- il passaggio dalle politiche di miglioramento a politiche di mantenimento dell’impatto economico (% studenti a basso reddito che hanno la possibilità di iscriversi in UniFE; € reddito mensile netto per gli occupati entro 1 anno dalla Laurea);
- l’attivazione della politica di risk management sanitario per gli studenti (contenimento studenti contagiati in ambienti Unife. Risultato: 0).
Con riferimento agli impatti indiretti della Mission di “espansione della didattica” sul territorio si registra:
- le criticità rispetto all’impatto sociale (% di studenti fuori sede arrivati in Città);
- le criticità rispetto all’impatto economico (€ di indotto economico sulla Città);
- il miglioramento dell’impatto ambientale, frutto del lockdown;
- il riflesso sulla città della richiamata politica di risk management sanitario per gli studenti.
Rispetto alla Mission di “miglioramento della vita degli studenti” si registra:
- con riferimento alla salute organizzativa, la conferma della politica di organizzazione per processi digitali delle “Segreterie e servizi agli studenti” (100%) e l’avvio della politica di smart working (home working COVID 72%, regolamento smart working puro da settembre 2020) e l’accelerazione della politica di mappatura e semplificazione a 360° degli altri processi Unife (processi nel 2020, attività nel 2021);
- con riferimento alla salute professionale la conferma della politica di aumento delle competenze sui processi digitali e l’avvio della politica di costruzione delle competenze sullo smart working (es. approccio per obiettivi);
- l’avvio della politica di risk management sanitario per il personale (Home working per il PTA richiedente. Risultato: dal 6% al 72%; Home working per il Personale docente e ricercatore).
- con riferimento alla salute digitale, la conferma della politica di digitalizzazione dei processi e dei servizi prioritari (il Piano di Semplificazione & Digitalizzazione 2019-2021 già prevedeva 76 progetti), in primis agli studenti e, a seguire, ai docenti e ricercatori e al PTA; l’accelerazione della politica di erogazione della didattica on line (Risultato: dall’8% al 95% degli insegnamenti; 100% delle lauree).
- con riferimento alla salute informativa, la conferma della politica di creazione di banche dati unitarie e integrate (100% di fascicoli digitali dei nuovi studenti);
- con riferimento alla salute infrastrutturale, la conferma della politica di aumento % di spazi per la didattica oggetto di intervento di riqualificazione, messa in sicurezza o di aumento/rimodulazione dei posti (+42%), accompagnata dall’avvio della politica di risk management sanitario per le strutture e della politica di rafforzamento delle infrastrutture digitali (potenziamento applicativi per la didattica on line, rafforzamento della rete e dei sistemi, acquisto portatili per studenti e docenti, per fini didattici, e per il PTA, funzionale allo smart working)
- con riferimento alla salute economico-finanziaria, la conferma della politica di aumento della solidità patrimoniale (+€ 49 milioni di Solidità patrimoniale, desumibile dall’entità del Patrimonio Netto nel consuntivo 2019), accompagnata dalla politica di risk management economico-finanziario (contenimento impatto economico negativo derivante dalla riduzione delle tasse universitarie e dall’aumento dei costi e degli investimenti per la sicurezza sanitaria).
Alla luce di ciò, UniFE ha aggiornato il proprio modello di “Public Value Governance”. Di seguito, alcune novità per ognuno dei 4 pilastri:
- I pilastro, di tipo politico: “Public Value Policy”: il 22 febbraio 2020, la Governance UniFE ha assunto la decisione strategica emergenziale di non aprire il II semestre in presenza, evitando che il 24 febbraio circa 22.800 studenti (80% dei quali fuori sede) si riversassero nelle aule. Di conseguenza, si è modificato il concetto di Valore Pubblico Unife con immissione dell’impatto sanitario e revisione dell’impatto sociale (preparazione professioni mediche e sanitarie pro-emergenza; mantenimento studenti) e dell’impatto economico (diminuzione dei flussi finanziari da contribuzione studentesca per ampliamento agevolazioni a favore degli studenti in crisi economica e per abbandoni e trasferimenti; aumento flussi finanziari per costi e investimenti per messa in sicurezza sanitaria). Il miglioramento netto dell’impatto ambientale durante il lockdown non è stato frutto di una politica, ma una conseguenza della chiusura delle strutture e delle utenze.
- II pilastro, di tipo manageriale: “Public Value Management”: dal 24 febbraio: home working (nella forma ibrida del “telelavoro smart”) per l’80% del PTA, con accelerazione del passaggio dall’approccio per adempimenti all’approccio per processi e per obiettivi. Patto istituzionale con le Rappresentanze sindacali per regolamentare insieme il passaggio dalla necessità emergenziale del home working all’opportunità strutturata dello smart working dal 1 settembre 2020. Accelerazione del Piano di Semplificazione e Digitalizzazione, procedendo con la mappatura integrata dei processi finora non esplorati (semplificazione digitale completa o avanzata nelle missioni della didattica e della comunicazione, ma da intensificare negli ambiti amministrativi, della ricerca e della III missione), tramite identificazione sia delle performance che dei rischi di ogni processo.
- III pilastro, di tipo partecipativo: “Public Value Participation”: durante l’emergenza sanitaria e nella fase della “ripartenza”, riunioni tramite web conference con Organi accademici, PTA, stakeholder territoriali. Sondaggi on line tra gli studenti fuori sede per conoscere le modalità preferite di fruizione della didattica per l’AA 2020-2021 (60% on line; 40% in presenza). Sondaggi on line tra tutti gli studenti per conoscere le modalità preferite di fruizione della didattica a distanza (32% live streaming, da seguire collegandosi in diretta con la lezione, con eventuale registrazione delle lezioni; 68% video registrazioni da seguire quando è più comodo e successive integrazioni con i docenti a gruppi). Verifiche per individuare e aiutare gli studenti in crisi economica e, quindi, posticipare e ridurre selettivamente il pagamento delle rate della contribuzione studentesca.
- IV pilastro, di tipo funzionale: “Performance and Risk Management integration for the creation of Public Value”: ampliamento del Risk Management Unife, con la predisposizione del “risk management” dei pericoli connessi al COVID-19:gestione dei rischi sanitari (predisposizione protocollo di sicurezza sanitaria per accesso agli spazi di studenti, PTA, Personale Ricercatore e Docente); gestione dei rischi economici (controllo economico-finanziario degli impatti del coronavirus su bilancio Ateneo); gestione dei rischi sociali (organizzazione servizio di supporto psicologico a favore di studenti e PTA).
Come si sono modificate le strategie e le tattiche in epoca COVID-19?
Le strategie funzionali alla Missione “Espansione didattica” sono cambiate alla luce del COVID-19, poiché la missione si è riposizionata sul “mantenimento della numerosità degli studenti”, con focus sui fuori sede. L’accelerazione della transizione alla didattica on line durante l’emergenza sanitaria è stata una necessità, nell’AA 2020-2021 sarà un’alternativa prevalente (alla luce degli esiti dei sondaggi on line sopra richiamati e in ragione di eventuali riprese dei contagi), in futuro sarà un’opportunità integrativa della prevalente didattica in presenza. All’insediamento della Governance, i corsi on line erano nell’ordine del 3% del totale degli insegnamenti. Al 31.12.2019 erano saliti intorno all’8%. Oggi, nel II semestre dell’AA 2019/2020, la % è salita esponenzialmente al 95% (alcuni corsi non sono stati attivati) (oltre al 100% delle lauree; e al 95% degli esami di profitto). Le tattiche sono state, ad esempio: dal 24 febbraio, lo stop immediato a tutte le attività didattiche in presenza; a marzo 2020, la creazione di una Task Force per la didattica on line, a maggio 2020, la creazione della nuova Ripartizione organizzativa “Tecnologie per la didattica”, tramite la fusione delle strutture dedicate all’e-learning e ai presidi informatici dipartimentali.
Le strategie funzionali alla Missione “Miglioramento della vita dello studente” sono cambiate alla luce del COVID-19. L’impatto sulla salute digitale (già positivo grazie alle sperimentazioni 2017-2018-2019 della didattica a distanza per i corsi ad alta numerosità) è stato rafforzato a seguito del passaggio alla didattica on line. L’impatto positivo sulla salute professionale è stato un effetto indiretto della scelta di concedere l’opportunità del home working al PTA Unife (colta dall’80% del PTA). La salute infrastrutturale è stata reinterpretata alla luce dell’esigenza di messa in sicurezza sanitaria dei locali dell’Università e, in futuro, potrà essere quantificato in termini di valori assoluti e percentuali relativi agli spazi che rispettano i protocolli di sicurezza sanitaria (distanziamento, DPI, sanificazione). Anche la salute economico-finanziaria è stata reinterpretata in termini di messa in sicurezza del bilancio, sia a seguito della diminuzione dei flussi generati da fonti a seguito della prevista contrazione delle entrate da contribuzione studentesca (diminuzione dei flussi finanziari da contribuzione studentesca per ampliamento agevolazioni a favore degli studenti in crisi economica e per abbandoni e trasferimenti), sia a seguito dell’aumento dei flussi assorbiti da impieghi (aumento flussi finanziari per costi e investimenti di per messa in sicurezza sanitaria). Molte delle strategie esistenti a supporto della Missione in oggetto, in epoca COVID19 non sono cambiate e anzi sono state i cardini organizzativi, professionali, digitali, strumentali ed economico-finanziari grazie ai quali Unife ha retto bene l’impatto della transizione al digitale della didattica e dei servizi agli studenti imposto dall’emergenza sanitaria.