In Lombardia arriva il Codice etico degli appalti regionali
Intervenendo alla cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti in Lombardia, il presidente della Regione Roberto Formigoni ha annunciato la predisposizione di un Codice etico degli appalti regionali.
28 Marzo 2011
Redazione FORUM PA
Intervenendo alla cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti in Lombardia, il presidente della Regione Roberto Formigoni ha annunciato la predisposizione di un Codice etico degli appalti regionali.
“E’ quasi ultimata – ha specificato – la predisposizione di un Codice etico degli appalti regionali che avrà il compito di regolare i comportamenti delle imprese concorrenti e aggiudicatarie degli appalti di lavori, servizi e forniture indetti da Regione Lombardia e dagli enti e società del Sistema Regionale e costituirà parte integrante di tutti i contratti stipulati".
Con questo Codice – si legge nella nota di Regione Lombardia – le stazioni appaltanti e i loro appaltatori si assumeranno la reciproca obbligazione di conformare i propri comportamenti ai principi di lealtà, trasparenza e correttezza, mentre le imprese appaltatrici si impegneranno espressamente ad alcuni comportamenti in chiave anticorruzione, la cui inosservanza sarà sanzionata con la risoluzione di diritto del contratto e con l’esclusione del concorrente dalle gare per un periodo variabile relazionato alla gravità del fatto".
Formigoni spiega che Regione Lombardia ha avviato con la Corte dei Conti una "collaborazione forte e quotidiana", mettendo in atto, all’interno dell’ente regionale precisi meccanismi di controllo.
Ha infine precisato che già da qualche anno "la Regione e le sue società partecipate hanno adottato efficaci misure preventive di contrasto alle infiltrazioni mafiose negli appalti, come alcuni specifici Protocolli per la tutela della legalità sottoscritti con le Prefetture e le rappresentanze del settore edile nel campo degli appalti di lavori pubblici. Si tratta di accordi che impongono ai contraenti obblighi più severi di quelli già previsti dalla normativa di settore, quali i doveri di vigilanza sui cantieri e di controllo sulle imprese e l’inserimento, nei bandi di gara e nei contratti, di clausole che talvolta impongono anche l’esclusione dalle gare o la risoluzione del contratto".
Fonte Regione Lombardia