Innovazione vo’ cercando…

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Parliamo di innovazione, di quella che c’è e di quella che non c’è, di quella che dovrebbe proporci la politica e di quella che cerchiamo di proporvi noi: a proposito, tra pochi giorni arriva il nuovo sito www.forumpa.it : tutto in ottica web 2.0, con nuovi canali tematici  e nuove funzionalità.

2 Aprile 2008

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Carlo Mochi Sismondi

Articolo FPA

Parliamo di innovazione, di quella che c’è e di quella che non c’è, di quella che dovrebbe proporci la politica e di quella che cerchiamo di proporvi noi: a proposito, tra pochi giorni arriva il nuovo sito www.forumpa.it : tutto in ottica web 2.0, con nuovi canali tematici  e nuove funzionalità.

Che questo sia il "secolo della rete" non lo dice solo l’omonima associazione  (andate sul loro sito www.ilsecolodellarete.it c’è, tra l’altro,  un nuovo e interessante libro sulle tecnologie viste in ottica di genere), ma tutti i sociologi consapevoli delle straordinarie e rivoluzionarie potenzialità di una società basata sulle relazioni e sulla conoscenza.

Invano, però, cerchereste questo cambio di paradigma nei programmi elettorali dei partiti politici nell’attuale campagna elettorale. Lo schieramento di sinistra e di centro sinistra è in vantaggio sulle occorrenze: "innovazione" appare 13 volte nelle 35 pagine del programma del PD e 13 anche nelle 49 pagine del programma della Sinistra Arcobaleno, molto meno (3 occorrenze) nelle 28 pagine del programma dell’UDC e solo 2 nelle 24 pagine del programma PDL.  Certo questo è solo un gioco: proviamo con la parola chiave di questa rivoluzione:  "rete". È  presente 3 volte nel programma PD, ma solo una volta riferita alla società dell’Informazione; assente, in questa accezione, nel programma UDC; presente, addirittura con un capitolo dedicato, nel programma della Sinistra Arcobaleno; assente nel programma del PDL.

Al di là dei giochetti lessicali (che però qualcosa vogliono dire), quel che mi pare manchi completamente è una visione chiara del profondo cambiamento nella struttura stessa della società che è provocata dall’economia della rete. A questo fa da contro-canto una ingenua e arretrata immagine della modernizzazione della PA. Sarebbe troppo lungo esaminare tutti i programmi in questo senso, ma quel che ne esce è al massimo una visione efficientistica dell’uso delle tecnologie: innovazione incrementale, appunto, non quella innovazione radicale dei paradigmi di cui avremmo bisogno.

Meglio, molto meglio, quindi, guardare altrove: vi propongo allora un documento elaborato da un gruppo di lavoro dal nome  programmatico "Condividi la conoscenza" e curato da Fiorello Cortiana, l’ex senatore dei Verdi che pagò già nel 2006 con la non candidatura una visione troppo nuova del mondo che verrà.

Sono dodici punti accomunati da un titolo chiaro "La rete aperta per un Paese capace di futuro" –  ma il titolo provvisorio era ancora più carino perché, citando Popper, diceva "La rete aperta e i suoi nemici".
Ve ne cito solo l’incipit, ma vi suggerisco di impiegare dieci minuti a leggere tutto il documento:

"Parlare di innovazione senza affrontare le questioni della partecipazione, dell’innovazione tecnologica del sistema, delle infrastrutture della comunicazione digitale e analogica, della filiera formativa, del sistema della ricerca di base, dei nuovi diritti del lavoro e conseguentemente del welfare nell’ambito del lavoro cognitivo, significa ritenere erroneamente che la Società della Conoscenza richieda una competenza in più da giustapporre a quanto già esistente, senza che questa vada ad intaccare i diversi settori consolidati."

A fronte dell’innovazione necessaria, ma assente, noi di FORUM PA proviamo a fare la nostra parte e continuiamo a cambiare. Tra pochissimo, come vi dicevo, arriva il nuovo sito e già da ora volevo anticiparvi la sua articolazione: saranno presenti 4 canali che presto aumenteranno: per ora sono dedicati a territorio, sanità, tecnologie e l’ultimo a dare informazioni sulla nostra manifestazione di maggio; seguirà un canale sulle donne nella PA e poi… vedremo! Procediamo, un passo dietro l’altro.


Carlo Mochi Sismondi

 

 

 

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