Torniamo a fare il punto sui contratti pubblici nella terza puntata della rubrica “Le persone al centro. La strada maestra per innovare la PA” a cura di Antonio Naddeo in collaborazione con FPA. Principali novità delle ultime settimane, sono la firma avvenuta l’11 novembre dell’ipotesi di contratto collettivo del comparto Istruzione e Ricerca (accordo che riguarda solo la parte economica del contratto e investe un milione e 230mila dipendenti, di cui 850mila docenti) e la firma definitiva del contratto delle Funzioni locali avvenuta il 16 novembre, che riguarda circa 430mila dipendenti
23 Novembre 2022
Nuova puntata per la Rubrica “Le persone al centro. La strada maestra per innovare la PA” a cura di Antonio Naddeo in collaborazione con FPA. Questa volta in evidenza due importanti novità per la contrattazione del pubblico impiego: la firma, avvenuta l’11 novembre scorso, dell’ipotesi di contratto collettivo nazionale del comparto Istruzione e Ricerca (accordo che riguarda solo la parte economica del contratto e investe un milione e 230mila dipendenti, di cui 850mila docenti) e la firma definitiva, avvenuta il 16 novembre, del contratto delle Funzioni locali che riguarda circa 430mila dipendenti. Ecco qualche dettaglio.
Istruzione e ricerca: firmato accordo economico
L’accordo firmato l’11 novembre scorso riguarda solo la parte economica del contratto dei settori Scuola Ricerca Università Accademie e Conservatori: con un milione e 230mila dipendenti, di cui 850mila docenti, è il contratto collettivo nazionale di lavoro più importante per il numero di persone interessate, quasi un terzo di tutto il pubblico impiego. Sono stati fissati incrementi contrattuali sul trattamento tabellare per tutti i dipendenti del comparto, nonché un incremento di tutte le indennità fisse e ricorrenti. L’incremento medio è pari a 98 euro per 13 mensilità, diventa 101 euro per il personale docente ed è un incremento del 4,2% del monte salari. Questo contratto consentirà il pagamento anche di arretrati importanti. Va sottolineato che non è definito il contratto nel suo complesso, manca ancora la parte normativa per la quale stanno proseguendo le trattative: il completamento del contratto dovrebbe arrivare nel mese di gennaio 2023.
Funzioni locali: siglato il Contratto. Le novità
Altro step centrale è la firma definitiva, avvenuta il 16 novembre, del contratto collettivo delle Funzioni locali, che riguarda circa 430mila dipendenti di Regioni, Comuni, Province, Camere di commercio. Un contratto molto importante che si aggiunge a quello dei comparti Sanità e Funzioni centrali. L’incremento medio di questo comparto è pari a circa 100 euro mensili per 13 mensilità ed è previsto il pagamento di arretrati importanti che arrivano a circa 1.700-1800 euro medi. In questo caso il contratto prevede anche la parte normativa, non solo quella economica, e ha al suo interno importanti innovazioni, come la revisione del sistema di classificazione del personale, una rivisitazione del sistema degli incarichi di posizione organizzativa e di elevata qualificazione, un nuovo regime delle progressioni economiche orizzontali. Anche per questo comparto è stato poi disciplinato il nuovo regime di Smart Working – lavoro agile e lavoro da remoto – sulla falsariga di quanto già fatto nelle funzioni centrali e nel comparto della sanità.
Contratti pubblici: i prossimi passi
I prossimi importanti passi saranno la trattativa per la parte normativa del comparto Istruzione e Ricerca e l’avvio delle trattative nelle varie aree di contrattazione della dirigenza. Si dovrebbe partire con Sanità e Funzioni centrali, per poi passare alle Funzioni locali e cercare di chiudere nel 2023 questa tornata contrattuale.