La trasparenza opaca della PA
E’ di qualche giorno fa la pubblicazione sul sito del Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione dei dati sui costi delle consulenze e delle collaborazioni esterne nella PA.
Premesso che la trasparenza è un valore fondante di qualsiasi azione che riguardi l’amministrazione della cosa pubblica e che, quindi, l’iniziativa è sicuramente un segnale da apprezzare, ci fanno riflettere le considerazioni emerse in un editoriale di Carlo Mochi Sismondi e in un commento di Gaudenzio Garavini sulla capacità dei numeri "nudi" di esprimere senso.
17 Giugno 2008
E’ di qualche giorno fa la pubblicazione sul sito del Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione dei dati sui costi delle consulenze e delle collaborazioni esterne nella PA.
Premesso che la trasparenza è un valore fondante di qualsiasi azione che riguardi l’amministrazione della cosa pubblica e che, quindi, l’iniziativa è sicuramente un segnale da apprezzare, ci fanno riflettere le considerazioni emerse in un editoriale di Carlo Mochi Sismondi e in un commento di Gaudenzio Garavini sulla capacità dei numeri "nudi" di esprimere senso.
Per quanto questi numeri possano essere significativi per chi su di essi lavora, diversa è la situazione di chi legge il dato senza una chiave di lettura adeguata, tanto più se questo è presentato in maniera sintetica e aggregata. Consapevoli del fatto che ogni iniziativa è migliorabile, ci sembra interessante il lavoro che l’Emilia Romagna sta portando avanti per rendere pubblici, attraverso il sito internet, non solo i dati di spesa, ma gli obiettivi di ogni settore dell’amministrazione e le rispettive responsabilità.