L’anno zero delle Direttive europee per i contratti pubblici
Un articolo di Conio Paola e Leone Luca estratto dalla Rivista "FMI – Facility Management".
10 Giugno 2014
Conio Paola e Leone Luca
Un articolo di Conio Paola e Leone Luca estratto dalla Rivista "FMI – Facility Management".
Dopo una complessa gestazione sono venute contemporaneamente alla luce le tre nuove Direttive europee sui contratti pubblici, rispettivamente dedicate ai settori ordinari, ai settori speciali e alle concessioni. Le nuove Direttive, ed in particolare quella sugli appalti del settore ordinario, per i contenuti e gli aspetti di forte innovazione che le indirizzano sono destinate a delineare un nuovo scenario di riferimento per il mercato dei servizi per i patrimoni pubblici proprio in una fase congiunturale di estrema complessità e criticità. Ed il relativo processo di recepimento, che di fatto è già partito con l’attivazione del Tavolo istituzionale costituito presso il Dipartimento delle Politiche Europee della Presidenza del Consiglio, rappresenta non solo un obbligo per il nostro Paese, ma anche e soprattutto una grande opportunità: quella di cogliere l’occasione per metter mano finalmente ad un concomitante processo di adeguamento/ammodernamento di quelle fondamentali infrastrutture normative che avrebbero fino ad oggi dovuto sostenere e orientare virtuosamente il mercato dei servizi ma che di fatto spesso hanno fortemente contribuito ad appesantirlo, disorientarlo o, addirittura, a distorcerlo.
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