Libro Bianco e “Nuovi processi per la PA abilitante”: aspettiamo i vostri commenti
Prosegue la consultazione on line sul “Libro Bianco
sull’Innovazione della PA” che, come annunciato la scorsa settimana, sarà
presentato a settembre al Governo nella versione integrata con i vostri
commenti. Oggi ci soffermiamo sul capitolo dedicato ad alcuni dei principali
processi di trasformazione organizzativa attualmente in corso all’interno della
PA.
4 Luglio 2018
Redazione FPA
Nel “Libro Bianco sull’Innovazione della PA” il capitolo 2 è dedicato ai “Nuovi processi per la PA abilitante”, ovvero i principali processi di trasformazione organizzativa attualmente in corso all’interno delle pubbliche amministrazioni. Pubblico impiego; nuovi modelli organizzativi; partecipazione e trasparenza; comunicazione pubblica; gestione documentale; procurement pubblico: questi i temi su cui vi invitiamo a dare il vostro contributo.
A ciascun tema corrisponde un paragrafo, che contiene: una sintesi dello scenario attuale; l’indicazione delle principali priorità su cui agire, individuate dai protagonisti della community di FPA coinvolti nell’analisi preparatoria pre-Forum PA e nei principali appuntamenti della Manifestazione di maggio; una lista di raccomandazioni inerenti ciascuna priorità d’azione.
È all’interno di queste raccomandazioni che aspettiamo i vostri commenti.
Per darvi un’idea del dibattito avviato, ecco alcune raccomandazioni che hanno già ricevuto osservazioni e integrazioni.
Pubblico impiego
Uno degli aspetti più caldi all’interno di questo paragrafo è quello che riguarda l’età, la selezione e le competenze dei dipendenti pubblici. La PA italiana non è troppo numerosa né costa troppo rispetto ai nostri concorrenti europei, è però troppo vecchia, poco qualificata in generale (ha una percentuale di laureati molto più bassa degli altri paesi europei) e per i particolari compiti a cui oggi è chiamata, è mal distribuita, a causa anche della funzione di ammortizzatore sociale che ha espletato in molte regioni del nostro mezzogiorno. Ecco quindi, tra le raccomandazioni emerse e già oggetto di commento, quelle che chiedono di “Lanciare una grande campagna di reclutamento di giovani leve e nuove professionalità” e “Rivedere drasticamente il sistema di selezione dei dipendenti pubblici, aggiornando strumenti e criteri di selezione in base ai nuovi fabbisogni”.
Un altro aspetto che ha già sollevato interesse è quello riguardante la Dirigenza pubblica, in particolare come individuare una figura di “manager moderno, europeo, conscio delle potenzialità della trasformazione digitale, esperto nella gestione e nella crescita delle persone”. Il punto è come rendere desiderabile ai migliori il lavoro pubblico, come selezionare il dirigente giusto, come tenerselo e farlo crescere.
Infine, il tema della valutazione delle performance, individuale e organizzativa, come driver di innovazione. Una performance che sia legata ai progetti e una valutazione non come “ulteriore adempimento”, ma come processo realmente volto al riconoscimento dei meriti e al miglioramento continuo sia del singolo che dell’organizzazione nel suo complesso. Questi i primi feedback arrivati dalla nostra community.
Nuovi modelli organizzativi
In questo paragrafo sono prese in esame tre vere e proprie “rivoluzioni” che stanno investendo e modificando il modello organizzativo interno alle PA: la transizione digitale come leva per un’organizzazione efficiente; l’introduzione di meccanismi di lavoro flessibile orientato al risultato; il completamento del processo di crescita dei dipendenti digitali.
Per quanto riguarda il primo aspetto, che abbiamo chiamato “Impatti organizzativi della Digital Transformation” sono emerse raccomandazioni che invitano a promuovere l’interazione e la collaborazione tra le diverse direzioni e strutture delle amministrazioni, dato che una delle principali caratteristiche dell’innovazione digitale è la sua pervasività: non esiste aspetto o attività, all’interno di qualsiasi organizzazione complessa, che non sia interessato dal cambiamento paradigmatico imposto dall’avvento delle tecnologie del digitale. Ecco perché oggi non ha più senso parlare di IT a supporto del business, in quanto tutti i processi core dell’ente sono (o dovrebbero essere) intrinsecamente basati sulla tecnologia. Ecco quindi che si raccomanda di “Ripensare il ruolo della direzione IT nelle PA, abbandonando il modello dei silos verticali a favore di strutture per l’innovazione multidisciplinari e trasversali alle diverse funzioni”.
Le altre due priorità riguardano lo Smart working e le Competenze digitali. Anche su questo vi invitiamo a dare il vostro contributo.
Partecipazione e Trasparenza
Particolarmente interessante il focus sulle Nuove forme di attivismo civico in cui rientrano al momento 3 raccomandazioni: Incentivare l’utilizzo di piattaforme civiche libere; Innescare un processo di datificazione delle città; Coordinare a livello centrale le buone pratiche territoriali.
Sul tema Trasparenza, invece, si chiede di “Diffondere e monitorare l’effettiva applicazione del diritto di accesso civico” e di “Potenziare e valorizzare l’adesione italiana all’Open Government Partnership”.
Comunicazione pubblica
Negli ultimi anni l’accelerazione imposta dal digitale – social network, chat, siti web user-friendly – ha definito i tratti innovativi della nuova comunicazione pubblica. Il rapporto tra cittadini e PA passa attraverso un rilancio dell’attività comunicativa e un nuovo design dei servizi pubblici. Le richieste dei cittadini impongono il superamento di una cornice normativa rimasta immutata, quella della legge 150/2000, che ha vissuto in questi 18 anni un lento percorso di attuazione, nonostante contenesse le premesse per una comunicazione capace di rispondere all’esigenza di informare i cittadini.
Tra le raccomandazioni, quella di promuovere un modello organizzativo unico e diffuso (proposta avanzata dall’ Assocazione PA Social), nel quale far confluire sia le funzioni tradizionali sia le nuove (come consultazioni pubbliche, trasparenza, valutazione, customer satisfaction), il riconoscimento di un profilo unitario, quello del giornalismo pubblico che ricomprenda tutte le figure tradizionali quanto le nuove (addetto stampa, social media manager, social media strategist e community organizer).
Gestione documentale
Oggi sono ancora poche le pubbliche amministrazioni che hanno definito piani concreti finalizzati a rendere operativa una sistematica trasformazione digitale delle loro attività e della produzione documentaria che ne deriva. Tra le raccomandazioni emerse su questo tema: Definire con maggior chiarezza i modelli organizzativi dell’archiviazione e della conservazione a norma; Migliorare gli strumenti di controllo della qualità delle piattaforme, attraverso la definizione di requisiti funzionali; Riconoscere il ruolo cruciale delle competenze tecniche.
Procurement pubblico
Numerosi i commenti già arrivati per questo paragrafo, in particolare le raccomandazioni riguardano il sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti (di cui mancano ancora gli atti attuativi) e il fatto di incoraggiare (e anche formare) le stazioni appaltanti nell’individuare criteri di valutazione delle offerte che realmente privilegino aspetti qualitativamente rilevanti ed effettivamente necessari, in modo che l’individuazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del miglior rapporto qualità prezzo non resti un mero esercizio di stile.
Attendiamo il vostro contributo: qui le indicazioni su come partecipare