L’innovazione raccontata: un viaggio tra territori, organizzazioni e persone
In queste settimane stiamo andando sempre più spesso in giro per l’Italia per raccontare con i nostri Reportage PA realtà come le Case delle Tecnologie Emergenti, gli Ecosistemi dell’innovazione e le Unioni di Comuni. Raccontiamo quindi territori, ma anche organizzazioni e persone, e in questi mesi abbiamo realizzato in tal senso anche importanti momenti di confronto e lavoro, come quello tra i responsabili delle Strutture di missione per il PNRR e quello dedicato ai dirigenti apicali della PA
31 Ottobre 2024
Michela Stentella
Direttrice testata www.forumpa.it
Territori, organizzazioni, persone: sono i protagonisti degli approfondimenti che stiamo portando avanti in questi mesi per scoprire, ancora una volta, esperienze e visioni di innovazione attraverso la testimonianza diretta di chi su questo lavora ogni giorno. Appena chiuso il FORUM Sanità 2024 e in piena organizzazione dei prossimi importanti appuntamenti (il FORUM PA Sicurezza il 19 novembre e FORUM PA Città il 28 novembre, con la presentazione dell’annuale ricerca ICity Rank), stiamo andando costantemente sui territori per raccontare con i nostri ReportagePA realtà poco conosciute, come le Case delle Tecnologie Emergenti (è già online il Reportage della CTE di Taranto, seguiranno Cagliari, Napoli e Matera), gli Ecosistemi dell’innovazione (proprio in questi giorni stiamo raccogliendo le testimonianze dell’ampia rete di soggetti che ha dato vita all’Ecosistema Vitality), ma anche importanti esperienze di associazionismo comunale sostenute e supportate dal progetto ITALIAE del Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie (anche qui vi faremo vedere presto cosa abbiamo scoperto viaggiando da sud a nord del nostro Paese).
Territori, ma anche organizzazioni e persone abbiamo detto, e in questi mesi abbiamo realizzato in tal senso importanti momenti di confronto e di lavoro. Vi abbiamo già raccontato quanto emerso dal nostro Focus group su IA e mondo pubblico, un incontro che ha rappresentato l’occasione per riprendere spunti emersi all’ultimo FORUM PA di maggio e per rilanciarli in vista della prossima edizione in programma dal 19 al 21 maggio 2025. La stessa logica ha caratterizzato altri due importanti appuntamenti nel mese di ottobre: il Tavolo di lavoro dei responsabili delle Strutture di missione per il PNRR e il Focus group “Il futuro dell’alta dirigenza pubblica”.
Il primo ha visto, il 7 ottobre scorso, riuniti intorno a un tavolo 20 responsabili delle strutture di missione per il PNRR. Diversi di loro si erano già incontrati a FORUM PA il 23 maggio scorso. L’incontro è stata quindi l’occasione per riprendere alcuni spunti, a partire dal fatto che siamo fra i primi Paesi come avanzamento del PNRR, ma la percezione è diversa, sia all’interno della PA che presso il sistema produttivo, i beneficiari, i media, i cittadini. Naturalmente le difficoltà non mancano, per citarne una le risorse del PNRR si sommano a quelle della Coesione e i soggetti attuatori localmente non hanno capacità amministrativa sufficiente, mentre il personale tecnico necessario è conteso fra i vari enti e risulta per tutti insufficiente. In particolare, per l’Italia la domanda centrale è se, nonostante un andamento dell’attuazione al momento soddisfacente, possano sorgere complicazioni da qui alla fine del Piano, dato lo spostamento di gran parte degli obiettivi alla fine del calendario, quindi agosto 2026. Nel corso dell’incontro i partecipanti si sono confrontati su: criticità nei processi di rendicontazione e come ampliare la sfera di semplificazione; rapporto tra PA centrale e chi gestisce le risorse e attua; criticità rispetto alle rendicontazioni, per cui sarebbe necessario omogeneizzare le procedure e avere un modello unico di controllo per procedure analoghe (ma anche elementi positivi rispetto alla rendicontazione, come il meccanismo dei costi semplificati); introduzione di nuovo personale e carenze che continuano a persistere (in vista del 2026 dove si concentrano la maggior parte degli obiettivi da raggiungere questa resta una forte criticità); attuazione del sistema Regis che ha segnato molti passi avanti e monitoraggio civico; strategia di comunicazione da portare avanti e futuro del PNRR. In particolare, rispetto agli ultimi due punti, è stata sottolineata l’esigenza di rendere il sistema ancora più tempestivo e di rendere il dato più accessibile e trasparente, utile anche al monitoraggio civico. Questo faciliterebbe anche la comunicazione corretta dei risultati ottenuti e aumenterebbe la consapevolezza che il PNRR è un meccanismo utile alla crescita della UE, che dovrebbe quindi evolvere verso una sua propria continuità e non restare un’esperienza confinata nell’arco dei cinque anni. L’eredità dei molteplici obiettivi raggiunti, delle prassi adottate, della collaborazione interistituzionale, dell’impostazione per risultati non dovrebbe insomma andare dispersa e su questo le strutture di missione sono le più titolate a tracciare una strada. Tra febbraio e marzo prossimi si svolgeranno altri incontri per dare continuità al percorso e impostare il lavoro in vista della presenza a FORUM PA 2025.
Il secondo incontro ha visto, il 14 ottobre scorso, riuniti intorno a un tavolo alcuni tra i più importanti dirigenti apicali del panorama pubblico italiano. Anche in questo caso, l’incontro si inserisce nel quadro di un percorso di analisi e ricerca avviato negli scorsi mesi in collaborazione con Unioncamere, con l’obiettivo di conoscere l’effettiva condizione contrattuale e lavorativa delle figure di vertice della PA italiana, alla luce del loro ruolo di “cerniera” tra il vertice politico-amministrativo e l’organizzazione. I partecipanti hanno fatto emergere punti di forza e di debolezza delle loro posizioni e i trend di trasformazione delle stesse negli ultimi anni.
Rapporto fiduciario, accesso al ruolo e capacità di leadership: questi i tre temi su cui si sono concentrati i partecipanti, a partire da alcune domande:
- come costruire e mantenere il rapporto fiduciario tra vertice politico-amministrativo e figura apicale dell’ente?
- Come garantire il corretto equilibrio tra rapporto fiduciario e necessaria terzietà del vertice apicale? Quale dialettica tra obiettivi del vertice politico-amministrativo e obiettivi dell’amministrazione?
- Quali caratteristiche dovrebbero possedere oggi i top manager della PA italiana? Quali requisiti dovrebbero oggi essere valorizzate nel quadro delle diverse procedure di accesso?
- A quali modelli di leadership dovrebbe ispirarsi oggi un vertice apicale, nel quadro di una PA che cambia?
I tre aspetti discussi sono emersi come profondamente interconnessi e complementari. Le riflessioni sviluppate nel corso dell’incontro hanno sottolineato come la figura del dirigente apicale, nel suo ruolo di “cerniera” tra politica e amministrazione debba costantemente bilanciare competenze tecniche, capacità di mediazione e doti di leadership. Ogni elemento influenza l’altro, contribuendo alla costruzione di un rapporto fiduciario stabile e all’efficace realizzazione degli obiettivi amministrativi e politici.
Tante altre iniziative sono in cantiere, ve le racconteremo sempre su queste pagine. Anticipandovi già da ora che il percorso che porterà al FORUM PA di maggio sarà quest’anno particolarmente articolato e stimolante.