Concorsi per attrarre i migliori talenti e iniziative per superare il digital divide e favorire l’inclusività. È la nuova PA raccontata in questa intervista da Marcella Panucci, capo di gabinetto del Ministro per la Pubblica Amministrazione
9 Giugno 2022
Redazione FPA
In attesa di FORUM PA 2022, che si terrà dal 14 al 17 giugno, Carlo Mochi Sismondi, Presidente FPA, ha intervistato Marcella Panucci, avvocato e capo di gabinetto del Ministro per la Pubblica Amministrazione.
“La PA – spiega Panucci che precedentemente ha ricoperto il ruolo di direttore generale di Confindustria – è di fatto l’interfaccia principale delle imprese per procedure autorizzatorie in campo ambientale, urbanistico ma anche digitale. Tutti temi su cui si è concentrata l’attenzione dal Governo già dallo scorso anno a partire del PNRR e dalle prime riforme. Il decreto 77/2021 ha recepito gran parte delle istanze che venivano dal mondo delle imprese e ha messo in campo una serie di misure che hanno consentito di agire in maniera molto decisa sulle procedure chiave per la realizzazione degli investimenti: valutazione di impatto ambientale, le autorizzazioni paesaggistiche, la disciplina della conferenza dei servizi, del silenzio assenso, per la realizzazione delle opere infrastrutturali funzionali alla digitalizzazione, semplificazione in materia di zone economiche speciali di bonifiche e successivamente in tutti i provvedimenti che ha messo in campo il Governo per rafforzare le nostre capacità energetiche con particolare riferimento alle rinnovabili”.
In questo periodo si sta parlando molto, come ha ricordato Mochi Sismondi, di transizioni e tra queste vi è anche la transizione amministrativa, ma cosa si intende? “Per la prima volta il PNRR ci consente di realizzare una riforma delle PA, ma anche dei processi di semplificazione associando più concorrenti. Il ritorno del Ministro Brunetta consente di riprendere alcune innovazioni di quelle riforme e di aggiungere quella componente che all’epoca mancava che sono gli investimenti sulle tecnologie, e di investire sulla formazione, la crescita delle persone, sull’immissione di nuove competenze sui percorsi di carriera per far sì che ci sia un approccio olistico, a 360°, che consente di accompagnare l’innovazione normativa, che richiede competenze, con percorsi coordinati e combinati che massimizzino l’efficacia positiva di queste innovazioni. La PA è uno dei pilastri su cui si basa lo Stato e deve assolutamente assecondare questi processi, quindi quando parliamo di transizione amministrativa parliamo di un processo di innovazione nella PA che accompagni l’innovazione che c’è fuori dalla PA”, ha spiegato Panucci la quale si è detta molto fiduciosa rispetto ai tempi previsti per l’attuazione del PNRR, grazie a “un cronoprogramma che ci consete di anticipare le scadenze e avere un confronto con la Commissione Europea”.
La PA che sta ripensando il Ministero per la Pubblica Amministrazione è una PA che vuole attrarre i migliori talenti, come ha affermato Panucci: “bisogna lavorare sull’employer branding e rilanciare l’idea che lavorare per il settore pubblico sia un modo per contribuire al benessere collettivo e allo Stato e il fatto che nel settore pubblico ci possono essere carriere altrettanto sfidanti e soddisfacenti”. Come non mancano anche iniziative che puntano a favorire l’inclusività e a mitigare e superare il digital divide e favorire l’accesso delle donne nel mondo del lavoro. “Più della metà dei dipendenti pubblici sono donne, anche se il dato va migliorato nelle posizioni più alte e stiamo intervenendo anche con norme di legge per favorire l’accesso delle donne nel mondo del lavoro”, ha concluso Panucci.